lunedì 14 settembre 2009

L'ARGOMENTO DELLA SETTIMANA - 7-13 SETTEMBRE 2009

PIERFERDINANDO... CASINI


Lo scorso anno, quando dalle pagine dei forum di Storia Libera lanciammo l’appello elettorale per le consultazioni di aprile, sconsigliavamo caldamente di votare per quel “centro” vero o presunto, che piuttosto sembrava aspirare a diventare l’ago della bilancia, per potersi assicurare posti di governo a destra o a sinistra, visto anche che le previsioni (rivelatesi poi clamorosamente sballate), davano un probabile sostanziale pareggio.

In quell’occasione presi un discreto numero di insulti, anche da amici cattolici, che continuavano a parlare (o vaneggiare?) di “partito cattolico”, non capendo che questo non esisteva più, ammesso e non concesso che mai fosse esistito.

Poi le elezioni sono andate come sappiamo, con una trionfale affermazione del duetto PdL – Lega, che alla Camera e al Senato si è assicurato una robusta maggioranza, garanzia di governabilità e di governabilità per una legislatura. Il carisma eccezionale, piaccia o meno, di Berlusconi, e il grande seguito che ha Bossi in alcuni settori e in alcune regioni, avevano dato il loro risultato. Quanto all’UDC, poverina, alla Camera conquistò il 5,7% dei seggi e al Senato appena lo 0,95%. Come fiasco niente male, che dimostrò anche come moltissima parte dell’elettorato cattolico (che per fortuna non è così esiguo) avesse dato la fiducia al centrodestra.

Il Pierferdinando Casini mi veniva descritto, da persona di grande affidabilità e intelligenza, come una brava persona, un onesto. Non ho motivo di dubitarne. Ho motivo però di dubitare un tantino della sua intelligenza, perché ai recenti “stati generali” (ma una volta non si diceva “congresso”?) dell’UDC si è abbandonato a una serie di stravaganti affermazioni che lasciano perplessi, non foss’altro per il loro scarso (o nullo) collegamento con la realtà.

Ora, è sempre bello pensare che ciò che si spera sia vero, ma è anche necessario, terminato il momento di relax cerebrale favorito dagli svolazzi della fantasia, mettere i piedi per terra.

Come può un uomo che rappresenta meno del 6% dell’elettorato pretendere di diventare l’ago della bilancia della politica italiana? Come può dire che la loro proposta politica è l’unica vera novità? (Già, ma la proposta politica dell’UDC, chi l’ha capita?). Perché scimmiotta il segretario del coso, del PD, dicendo che l’era di Berlusconi è finita? E con che faccia dichiara la sua disponibilità ad alleanze locali con tutti, a seconda della convenienza?

Qui smetto coi punti interrogativi, perché non vorrei farmi contagiare dalla nuova e cretina moda giornalistica di porre lunghi elenchi di domande, più che altro a Berlusconi, domande che poi ne sottendono una sola, fondamentale, angosciante: perché hai vinto?

L’unica collocazione logica per l’UDC sarebbe all’interno del PdL. Ma questo vorrebbe dire accettare che il PdL sarà diretto da Berlusconi, finché Berlusconi lo vorrà fare o sarà in grado di farlo. Se invece l'UDC vuole fare opposizione, la faccia in modo serio, non alla Scalfari - Mauro, ormai patologicamente afflitti (e con loro tanti sinistrati, che al posto del Vangelo leggono Repubblica) dal desiderio di uccidere Berlusconi. Bossi, fedele alleato di Berlusconi, ha invece il vizio (o la tattica?) di spararle ogni tanto grosse, sicché subito ci si getta a parlare di “crisi” della compagnie governativa.

E si è arrivati alla cretineria (come tale bollata da Calderoli) di parlare di elezioni anticipate, col governo che ha alle Camere una maggioranza sicura come pochissimi altri nel dopoguerra. Certo, la Lega fa il suo mestiere facendo pressioni all’interno del governo per arrivare a quella realizzazione totale del federalismo, che è nei suoi programmi.

Ma da qui a dire che la Lega sta per abbandonare il Governo, ce ne corre. Bossi è troppo intelligente per fare un passo del genere, ben sapendo che la Lega e il PdL ormai hanno stretto un accordo d’acciaio, e che la Lega, da sola, dovrebbe ritrovarsi alleata con una sinistra alla deriva, che comunque ha dato una orrenda prova di sé nei venti sciagurati mesi del governo Mortadella

E da qui a offrirsi come prossimi alleati, non importa di chi, ma alleati (che vuol dire anche spartizione di poltrone…)ci corre la differenza tra sogni e capacità di leggere la realtà.

Casini non spiega perché l’era di Berlusconi sarebbe finita, non spiega perché l’era del bipolarismo sarebbe finita. Non spiega, afferma. Il che può anche essere una buona tattica, ma diventa un po’ suicida quando sei, elettoralmente parlando, un nanetto.

E poi il Casini termina il suo intervento con una frase tanto bella, tanto suggestiva, ma della quale non si capisce niente. Se ce la spiegherà, gli saremo infinitamente grati. Dice infatti questo Titano della politica: “L’alleanza contro Berlusconi è il miglior regalo che possiamo fare a Berlusconi stesso”. Che vuol dire? Boh! NB: come alleati, vanno bene tutti…

Nel frattempo, alla festa della Lega, Bossi rilancia la Padania libera, ma riconferma l’alleanza col PdL.

Casini lancia il “grande centro”. Contento lui. Nei giorni scorsi si è incontrato anche con Rutelli e con Fini, con tutti questi personaggi in cerca d’autore, questi fantasmi che da troppo tempo infestano una politica che continua comunque a svelare il suo lato peggiore, che è poi l’aspetto peggiore dell’eredità dei due vecchi “partiti di massa”, DC e PCI. Ci riferiamo al totale disprezzo per l’elettorato, per le sue scelte, e al totale disprezzo per il bene del Paese.

Cosa ha scelto l’elettorato l’aprile dello scorso anno, lo capirebbe anche un bambino un po’ scemo. Rispetto e lealtà vorrebbero che l’opposizione, facendo il suo mestiere, offra un’alternativa politica. Ma non avendola, va a scavare nelle lenzuola del Capo del governo. Questo governo lavora, è guidato da un uomo che, piaccia o meno, è estremamente popolare (anche perché ha dimostrato di saper “fare”), e allora rompe gli antichi schemi. Morte a Berlusconi. Questo è il solo messaggio che la sinistra sa dare.

Dall’UDC ci aspettavamo qualcosa di meglio, ma è stata una pia illusione. Certo, Casini non va a intervistare puttane per diffamare il Capo del governo. Ma si dichiara disponibile ad ogni alleanza, proclama che solo loro sono la vera novità in politica e lancia il “grande centro”. E addirittura parla di elezioni anticipate come di una cosa seria e alle porte.

Questi sono gli effetti nefasti che l’invidia fa su alcune persone. Con Berlusconi al governo, tanti devono rassegnarsi a star fuori dalla porta. Sono passati i tempi in cui i governi si facevano e disfacevano nei corridoi di via Del Gesù o di Botteghe Oscure, e si poteva fare una bella danza di poltrone per soddisfare un po’ tutti.

Qui abbiamo un governo che governa, un Capo del governo che continua ricoprire il suo ruolo, e lo fa perché l’elettorato (quel tale popolo sovrano che a troppi da un immenso fastidio) ha deciso così. Si rassegni, onorevole Casini, farà una figura migliore. E poi, vorremmo darle un consiglio davvero rivoluzionario (quantomeno per un vecchio prodotto della DC come è Lei): provi a interessarsi un po’ di più del bene del Paese e meno della bottega. Magari così capirà meglio il successo di questi “parvenu” tanto disprezzati, Bossi e Berlusconi.

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