mercoledì 23 dicembre 2009
CHIEDO SCUSA...
sabato 28 novembre 2009
NOTIZIE CONFORTANTI PER CHIUNQUE VOGLIA LIBERARSI DI PARENTI SCOMODI
(ANSA) - TRIESTE, 28 NOV -
La notizia - anticipata dal quotidiano Il Messaggero Veneto - e' stata confermata all'ANSA da fonti investigative.
La richiesta e' stata inoltrata nei giorni scorsi al Gip del Tribunale, Paolo Milocco.
La Procura di Udine è stata di una efficienza ammirevole: così come prima non aveva mosso un dito per salvare la vita di un'innocente condannata a morte, nè, come si usa in tante procure, aveva fatto filtrare notizie ai giornali "giusti", ha svolto un'indagine che immaginiamo approfondita ed efficace, nel pieno rispetto del diritto alla riservatezza delle persone indagate. Ed ora chiede al giudice di archiviare la denuncia. E' singolare: se non è omicidio volontario, come si può definire il comportamento di chi causa la morte di una persona, come evento non solo previsto ma voluto esplicitamente?
Questo fatto chiarisce meglio la retorica dell'Englaro, della "figlia portata a morire nella sua terra". Eppure prima si era tanto battuto per ammazzarla in Lombardia, poi si era offerta la Toscana. Molto più banalmente, l'Englaro sapeva già che in Udine avrebbe trovato una procura "comprensiva".
Complimenti, "papà" Beppino. Ora hai la strada spianata definitivamente a una bella carriera politica nelle schiere progressiste. Hai fatto fare un eccezionale salto di qualità all'Italia. Se un parente è un peso, che fare? Ma è così semplice! Basta accopparlo. E' ovvio che chi è vigliacco e pusillanime non ha il coraggio di farlo, e così cerca la forma "legale", il nuovo feticcio sotto cui nascondere ormai tutte le porcherie.
Gioite, tutti voi che siete afflitti da parenti malati gravemente, ai quali, se non aveste una pietra al posto del cuore, sentireste il dovere di dare amore e cura. Così come la madre può accoppare il figlio che porta in sè, magari per non rovinarsi le vacanze estive o per non deturpare con smagliature il suo bel pancino, anche voi ora avete il conforto di sapere come liberarvi dall'incomodo. Basta trovare il giudice che (non si sa bene in base a quale legge...) vi autorizzi. Lo troverete, non preoccupatevi.
Ciao Beppino, puoi gioire; se la legge ti da ragione, è tutto a posto. Ricordati che c'è un'altra Legge, che ci sovrasta tutti e con la quale anche tu prima o poi dovrai tirare le somme. Posso solo augurarti di aver capito prima la tua follia e di essertene pentito.
Da parte mia, mi viene una sola riflessione: siamo ormai al fondo della letamaia.
domenica 8 novembre 2009
L'ARGOMENTO DELLA SETTIMANA - 2 - 8 novembre 2009
STRASBURGO, ovvero: IL FASCINO DEL TOTALITARISMO
Ciò che penso sulla nota sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo l’ho già scritto su
Né questo fenomeno deve stupirci, perché una società che non ha più moralità né valori di riferimento ha deificato la “legittimità”, che altro non è che l’applicazione della legge. E anche un bambino un pochetto scemo capisce benissimo che in tanti casi tra “legittimità” e “giustizia” può esserci un abisso. Ma tant’è, e oggi la “legittimità” è il nuovo inconsistente idolo. E i suoi sacerdoti sono diventati i magistrati. E quando si riveste un ruolo di eccessivo potere, va a finire che ci si convince (fatte le debite eccezioni) della propria infallibilità e onniscienza. Ma questo ci porta verso un nuovo totalitarismo, nel quale i “giudici” possono decidere di tutto e su tutto, regolando ogni aspetto della nostra vita. Non scordiamoci che proprio in Italia abbiamo visto dei giudici che hanno autorizzato l’assassinio di Eluana Englaro.
Se vigesse ancora il sano buon senso, i giudici di Strasburgo si sarebbero limitati a dichiarare la propria incompetenza in materia, mandando a quel paese una mammina che, evidentemente afflitta da altri problemi, da sette anni si dedicava a rompere le scatole a magistrati di ogni ordine e grado per la sua guerra personale contro il Crocefisso esposto nelle aule scolastiche. Ma non lo hanno fatto, perché ormai tanti, troppi magistrati vivono nella contemplazione della propria grandezza incommensurabile, in virtù della quale possono pontificare su tutto e su tutti. E se questo non è totalitarismo, non saprei proprio come altrimenti chiamarlo.
Ciò diventa tanto più evidente in tutti gli organismi europei, che di fatto sono in mano a pochissime persone, mentre l’unico organo eletto, ossia il Parlamento europeo, ha poteri limitatissimi. Non sono un economista, né posso prefigurarmi gli effetti sulla nostra economia interna in caso di nostro sganciamento dall’Europa. Ma so per certo che in questa Europa c’è da rischiare la libertà, e questo davvero non mi garba.
Se accettiamo certi comportamenti, alla prossima tornata elettorale, europea o nazionale potremo scrivere le seguenti istruzioni agli elettori: “Caro cittadino scemo, vieni pure a dare il tuo voto, per mandare al governo del tuo Paese chi vuoi tu, e sta sicuro che sarà scrupolosamente applicato il principio democratico della vittoria della maggioranza. È però doveroso avvisarti che tutto ciò non serve a nulla, tanto poi la tua vita sarà regolata da una serie di dittatorelli sparsi, corti di giustizia, commissioni varie, e altri sfuggenti organi burocratici, di cui tu sai poco o nulla. Tieni conto che non avrai nemmeno la comodità di avere un dittatore solo, ben identificabile, che si può sempre impiccare o fucilare”.
Esagero? Fate voi. Ma se una sentenza vuole decidere su tradizioni millenarie e sui sentimenti più profondi di un popolo, io continuo a chiamare tutto ciò totalitarismo, perché nessuno, nemmeno il giudice con l’ermellino più bello, può limitare la mia libertà di professare la mia religione. E di professarla pubblicamente. Commetterei un abuso solo laddove volessi imporre con la violenza la conversione alla mia religione. Ma questo pare che sia un vezzo di certi signori, chiamati islamici, che in questa Europa di pusillanimi non si possono criticare, perché sono violenti e quindi incutono paura.
E per chiudere l’argomento, vorrei riportare le parole del Presidente del Consiglio, in una conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri:
Ritiene sia necessario un referendum sul crocifisso nelle aule? "Penso non ci sia nessuna necessità - risponde il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, durante la conferenza stampa dopo il Cdm a Palazzo Chigi - Se c'é una cosa che anche un ateo può tranquillamente convenire é che la nostra storia è quella cristiana. Immaginiamoci cosa potrebbe accadere se si allargasse questo concetto della croce fino ad impedire di metterla là dove ci sono non cristiani, non cattolici". "Ci sono otto paesi d'Europa che hanno la croce nella loro bandiera - aggiunge il premier - Allora dovrebbero cambiarla perché ci sono stranieri che hanno preso la cittadinanza di quei paesi ed hanno altre fedi?".
(fonte: ADN Kronos)
Queste parole le ha dette Berlusconi, che notoriamente passa il suo tempo tra vizi lascivi e orge scatenate. Comunque, le ha dette lui. Ci piacerebbe chiedere che ne pensa alla signora Rosy Bindi, che si dice cattolica, e che a suo tempo plaudì il comportamento di Napolitano che, respingendo un decreto legge, rese possibile l’assassinio di Eluana Englaro. La sexi-presidente del coso, del PD, a suo tempo lodò Napolitano per la “difesa dei valori della Costituzione”. La cosa c’entrava come i cavoli a merenda, però difendere
lunedì 2 novembre 2009
L'ARGOMENTO DELLA SETTIMANA - 26 OTTOBRE - 1° NOVEMBRE 2009
lunedì 26 ottobre 2009
GLI ARGOMENTI DELLA SETTIMANA - 19 – 25 OTTOBRE 2009
SENECTUS IPSA MORBUS
Insomma, finora aveva dimostrato di essere un venditore di aria fritta, ma tutt’altro che uno stupido.
Ora è arrivato Eugenio Scalfari, Maestro di tutto e quindi anche di teologia. Già, perché per denunciare come “modesto” un teologo che da tutto il mondo (anche non cristiano) è riconosciuto come un Maestro, bisogna avere una solida, ma solida, preparazione teologica.
IUDICE, CURA TE IPSUM !
Un tempo felice il giudice era colui che rendeva giustizia, sulla base delle leggi vigenti. Ora che tutto è in continua evoluzione (il che non vuol dire affatto che stia migliorando), il giudice è sempre più un personaggio che della legge si disinteressa, come si disinteressa di quelle tradizioni millenarie che fanno ormai testo. No, il giudice, essere superiore (più che altro perché non è mai chiamato a pagare se commette castronerie), crea la norma, crea le nuove definizioni di Società, famiglia, libertà, e così via. La chiamano “giustizia creativa”. Peccato che, ammazzando la certezza del diritto, ci faccia retrocedere a prima dell’editto di Rotari, il che è senza dubbio un bel progresso sulla strada della civiltà.
Veniamo al fatto specifico. Da sempre convinto che la famiglia sia l’unione spirituale e materiale di un uomo e una donna, unione per sua natura feconda, e che come tale goda di garanzie di legge, leggo e constato di non aver capito niente. Niente di niente, perché i giudici della 2° sezione penale della Corte di Cassazione hanno di recente dichiarato in una sentenza che la famiglia è “ogni consorzio di persone tra le quali, per strette relazioni e consuetudini di vita, siano sorti rapporti di assistenza e solidarietà per un apprezzabile periodo di tempo”. E, ci specificano i maestri del diritto, perché un siffatto consorzio possa ben definirsi famiglia è sufficiente una “certa stabilità del rapporto”.
Ma se un gruppo, misto o meno, di studenti e/o studentesse condivide una abitazione per un certo numero di anni, quelli pari alla durata del corso di laurea, questo gruppo è una famiglia?
Se Tizio, scapolo impenitente, ha tuttavia in casa una governante che lo accudisce per anni e anni, forma così una famiglia?
Accennavamo prima a una cosuccia che si chiama “certezza del diritto”. Si tratta di quella faccenda per cui il cittadino sa già quali sono le norme, a cosa va incontro violandole. Almeno, dovrebbe saperlo, perché le leggi sono scritte e pubblicate, e infatti nessuno può invocare a propria scusante l’ignoranza della legge.
Se viene a mancare la certezza del diritto, si entra nel campo dell’arbitrio, della totale incertezza in cui si insinua chi, esercitando un certo potere, crea la norma ad hoc. Uccidendo la certezza del diritti si inizia a uccidere la libertà delle persone.
lunedì 19 ottobre 2009
L’ARGOMENTO DELLA SETTIMANA - 12 – 18 ottobre 2009
FOLLIA
Ora, siamo franchi e piantiamola di riempirci la bocca con frasi a cui non crede più nessuno. Solo un bambino scemo (ma scemo scemo) potrebbe credere al fatto che sentenze come quella che condanna Fininvest a pagare una somma spaziale a De Benedetti, per i danni subiti in una transazione da lui stesso sottoscritta oltre dieci anni fa, o come quella che dichiara incostituzionale il Lodo Alfano, siano sentenze nate dall’indiscutibile indipendenza dei magistrati che le hanno emesse, eccetera eccetera. Tanto più che, mostrando la sensibilità di un bisonte lanciato alla carica, il CSM ha promosso il giudice Mesiano proprio pochi giorni dopo che quest’ultimo aveva condannato
E se adesso vogliamo lasciare un attimo la clinica psichiatrica e tornare a terra, facciamo qualche piccola considerazione.
Sia quel che sia, i magistrati hanno dichiarato lo “stato di agitazione”. Cosa voglia di preciso dire, non si sa. Forse entreranno nelle aule di giustizia agitatissimi, camminando a zig zag, oppure suonando nacchere e triccheballacche? Chi vivrà, vedrà.
E poi, hanno detto, potrebbero arrivare anche allo sciopero. In tal caso non sarebbe davvero un gran danno, perché almeno per qualche giorno non dovremmo assistere allo scempio della giustizia a cui assistiamo normalmente. E poi, tutti i lavoratori hanno diritto di sciopero. Dai metalmeccanici, ai chimici, ai bancari, agli addetti al commercio, eccetera eccetera. Quindi, perché non anche i magistrati? Sono lavoratori come gli altri, o no?
No: perché se mi perde il rubinetto, chiamo l’idraulico, quello viene, mi fa la riparazione che mi serve, e se combina un pasticcio non solo non lo pago, ma gli chiedo i danni.
lunedì 12 ottobre 2009
GLI ARGOMENTI DELLA SETTIMANA - 5 - 11 OTTOBRE 2009
A CASA NOSTRA (NON HO DETTO “COSA” NOSTRA)
MA C’E’ UN ARGOMENTO ANCORA PIU’ IMPORTANTE, e cioè…
La difesa degli invertiti sembra essere diventato uno dei problemi centrali della vita umana. E vabbè. È una pura idiozia, perché nessuna persona di buon senso li vuole perseguitare, così come nessuna persona di buon senso arriva a dire la corbelleria suprema, che vuole l’omosessualità come “assolutamente normale” e parificata alla eterosessualità. Ma finché si tratta di lasciar spazio per lo sfogo di quattro isterici e di quattro cretini che vogliono mostrarsi alla moda, transeat. Non sarà cero un gay pride in più o in meno a cambiare
Se queste norme verranno approvate, sarà impossibile per
Ma qui non ci troviamo solo di fronte all’ennesimo attacco alla Chiesa, alle tradizioni cristiane, al modello, cristiano e naturale, di famiglia. Ci troviamo di fronte a un fatto gravissimo che colpisce tutti, cristiani e atei, miscredenti, agnostici e quello che volete voi. Ci troviamo di fronte alla reintroduzione nelle nostre norme penali del REATO DI OPINIONE. Infatti, badate bene, non è punita solo la discriminazione operata in base alle tendenze sessuali, seppur anch’essa sarebbe più che giustificabile in tanti casi. No, signori: è punito anche ogni giudizio morale contrario all’omosessualità e alle deviazioni in campo sessuale.
E per questo nel titolo ci permettiamo di ricercare “parlamentari dotati di cervello pensante”. Qui non è più questione di destra o sinistra, di cattolici o di non cattolici. Questa è una questione che interessa tutti, dico TUTTI i cittadini, compresi i signori invertiti, che dovrebbero considerare che una legge di questo tipo, reprimendo la libertà di pensiero e di espressione potrebbe in un domani trasformarsi in un boomerang anche contro di loro. Se infatti instauriamo il principio per cui è possibile punire la libertà di parola, la libertà di critica, questo potrà accadere in un domani per tante altre situazioni, per tutte quelle che danno fastidio al gruppo in quel momento dominante. Ora, siamo propensi a credere che, purtroppo, gran parte dei parlamentari (i cosiddetti peones) siano abituati semplicemente a votare secondo le direttive di partito. In questo caso facciano uno sforzo, leggano ciò che stanno per votare, e riflettano.
Questa legge è pericolosissima non tanto per la difesa degli omosessuali (per questo aspetto è solo ridicolmente conformista), ma piuttosto perché ammazza in Italia la possibilità di esprimersi,con lo scritto e le parole, di criticare, di dare le proprie valutazioni, oltretutto in un campo come quello morale in cui proprio i signori relativisti dovrebbero essere i primi a difendere la libertà di espressione, visto che secondo loro non esiste una Verità, ma tante verità da scoprire.
Quindi, signori parlamentari cattolici e signori parlamentari non cattolici ma ancora non accecati dall’ideologia, APRITE GLI OCCHI, FATE LAVORARE IL CERVELLO. IL REATO DI OPINIONE E’ IL PRIMO PASSO VERSO
A conclusione, a tutti consigliamo, tratto da ZENIT, un articolo dell’ottimo Antonio Gaspari: http://www.zenit.org/article-19853?l=italian
Come è noto, il presidente americano Obama si è visto assegnare il Premio nobel per
Ma allora, scusate tanto, che c’entra il Premio Nobel per la pace? E perché allora non assegnarlo a Bush, che ha iniziato il lavoro che l’Obama sta continuando? Penoso. Non sappiamo se i signori accademici di Oslo che hanno deciso questa buffonata siano tutti alcolizzati, ma ci pare che almeno statisticamente sia impossibile. E se la decisione è stata presa a mente lucida (si fa per dire), allora non viene che a confermare che anche
In questi casi però l’ipocrisia internazionale vuole che i vari capi di Stato o di governo facciano congratulazioni e felicitazioni. Presumiamo che Obama avrà ricevuto anche le congratulazioni da parte delle varie organizzazioni di invertiti americane, visto che proprio ieri ha deciso l’abolizione di ogni ostacolo all’arruolamento di finocchietti nelle Forze Armate americane…
C’è un gruppo abbastanza consistente di persone che non potrà congratularsi con Obama. Sono le migliaia e migliaia di bambini ammazzati grazie alla ripresa dei finanziamenti alle varie associazioni che operano per la difesa e la diffusione dell’aborto, e alle quali Obama, appena eletto, si era affrettato a sbloccare i finanziamenti, non conferiti dalle precedenti amministrazioni.
Auguri e complimenti, signor Presidente. E pensi quanti da lassù la guardano e La seguono. Vivissime felicitazioni.
domenica 27 settembre 2009
L'ARGOMENTO DELLA SETTIMANA - 21 - 27 SETTEMBRE 2009
domenica 20 settembre 2009
L'ARGOMENTO DELLA SETTIMANA - 14 - 20 SETTEMBRE 2009
A KABUL SI MUORE, IN ITALIA SI VOMITA ODIO
Mi pare che in questa settimana appena trascorsa ci sia una sola cosa di cui parlare: la morte dei nostri sei soldati a Kabul. Certo, anche questa settimana è stata piena di pagliacciate fornite da quella sub-palude dell’intelligenza che è ormai la politica dei parolai sinistrati. Ma non ce ne frega niente, tanto moriranno da soli, soffocati dalla propria inconsistenza.
Mi interessa invece, da questa modesta tribuna, invitare alla preghiera per quei sei militari, per il loro sacrificio e per lo strazio dei loro familiari e amici.
Mi interessa che si parli di loro, perché questo squinternato Paese è ancora capace di produrre uomini che non cercano lo sballo, non vogliono scorciatoie per un impiego sicuro e ben remunerato, non ciondolano dal lunedì al venerdì per fare gli imbecilli al sabato e alla domenica.
No, grazie al Cielo in questo nostro squinternato Paese c’è anche chi sceglie la carriera delle armi, e si trova a migliaia di chilometri da casa, dagli affetti, da madri e fidanzate e mogli, perché il dovere lo ha chiamato lì. E non mi si dica, per favore, la balla che i nostri soldati vanno in quei posti perché attratti dalla lauta paga. Quando c’è di mezzo la pelle, i soldi contano poco. Nei Paesi ancora martoriati dal demone dell’odio,la morte può uscire improvvisa da ogni angolo. E lo si è visto, purtroppo.
L’offensiva islamica al mondo libero (culminata con l’attentato alle Due Torri, ma iniziata ben da prima) ha richiamato all’improvviso l’occidente obeso e appannato alla realtà dura dei fatti. Siamo in guerra. In una guerra spietata, guidata dal fanatismo che non si ferma finché non vede la morte dell’ultimo nemico. O che si fermerà se il nemico verrà, come si dice in gergo militare, “neutralizzato”. In guerra si va per fare la guerra, è forse brutto ricordarlo, ma è così. Ed è altrettanto vero che ci sono guerre ingiuste e guerre giuste, addirittura necessarie.
I pacifisti scatenati, questi piccoli evirati mentali, ricordano molto i tremebondi governi europei che stavano a guardare Hitler che si pappava l’Europa. Ricordate la famosa frase: “Morire per Danzica? Mai!”.
Ora i nuovi nazisti, accecati dall’odio per tutto ciò che è umano, civile, cristiano, si sono scatenati nel loro delirio di morte. Il loro vagheggiato califfato universale sarà coperto da un tappeto di morti ammazzati, in nome della Santa Guerra per Allah.
E allora possiamo dire: “Morire per Kabul? Sì. È doloroso, è sciagurato, ma può essere inevitabilmente necessario. Perché i soldati che sono in quei Paesi (né mi riferisco solo ai nostri. Pensiamo allo sterminato numero di vittime tra i soldati americani. E anche altri Paesi partecipano alle operazioni) hanno un compito ben preciso: distruggere i terroristi e ridare così pace non solo ai Paesi infestati, ma al mondo.
In nostri sei soldati, come gli altri che li hanno preceduti Lassù, sono morti per noi. Purtroppo ci ricordiamo della loro opera instancabile solo quando qualcuno ci lascia la pelle. Ma ricordiamoci almeno che “nessuno è così grande come chi da la vita per i suoi amici”. E rivolgiamo una preghiera al Signore, che li accolga nel Suo Regno, alla Madonna, che, Madre Misericordiosa, li consoli e consoli il dolore di quelle mamme, spose, bimbi, che all’improvviso si sono trovati con una lama gelida nel cuore.
Pace e gloria ai caduti di Kabul.
Ma è inevitabile una piccola coda, perché come cristiani avremmo un certo diritto ad avere dei Pastori ( e non degli sciagurati) e dei Vescovi che sappiano frenare il delirio degli sciagurati, quando questo reca davvero scandalo.
Non meritano una parola i quattro imbecilli che hanno imbrattato i muri con scritte oltraggiose, tipo “
Ma merita una parola invece uno sciagurato incosciente che risponde al nome di Don Giorgio De Capitani, parroco di un paesino nel lecchese. Andate a leggere il suo sito: http://www.dongiorgio.it/
E lo troverete ricco di insulti per i nostri caduti, definiti mercenari, e maschioni fascistoidi. E poi, la solita sbrodolata retorica sul fatto che si parla poco degli operai morti (dei quali invece, giustamente, si è sempre parlato), e altre amenità sinistrorse del genere. Ho girato un po’ il suo sito (l’ho fatto prima di pranzo, così non ho vomitato) e, salvo errore, non ho letto tanto sacro furore contro gli abortisti. Lo sa, caro Giorgio (il “Don” mi pare eccessivo) quanti bambini vengono assassinati ogni anno in Italia, in nome del “diritto” ad abortire?
Ma fin qui, tutto può accadere. Può essere che quel Giorgio De Capitani sia semplicemente fuori di zucca. Non sarebbe né il primo né l’ultimo. Del resto, si è già esibito nel dare del “porco” al Presidente del consiglio e ovviamente il suo sito è linkato con quello del profeta genovese, presunto prete che a suo tempo si autonominò padre spirituale dei forsennati che devastarono Genova in occasione del G8.
OK, il Giorgio è fuori di zucca, quindi interviene il suo Vescovo e prende i provvedimenti necessari. Ma il suo Vescovo è poi un Arcivescovo, visto che si parla dell’Arcidiocesi ambrosiana. Si tratta di Sua Eminenza, Cardinale Dionigi Tettamanzi. Che fa S. Em. per frenare il suo prete (si fa per dire) suonato? Nulla, assolutamente nulla, clamorosamente nulla, e il Giorgio può andare avanti imperterrito a vomitare il suo messaggio di odio.
Del resto, a giustificazione di S.Em., dobbiamo ricordare che è molto preso dal dialogo interreligioso. Ha appena incassato il plauso della comunità islamica di Milano per il suo invito a costruire moschee in ogni quartiere (magari scordandosi che in diversi quartieri manca una Chiesa cattolica…). Ha tanto da fare, come quel giorno in cui non ebbe il tempo di dir nulla, dopo che centinaia di culi islamici all’aria avevano profanato il sagrato della Chiesa più cara ai milanesi.
Stasera abbiamo un’altra preghiera da idre, oltre a quella per i nostri soldati caduti, vittime del dovere, a Kabul. Dobbiamo dire una preghiera per
lunedì 14 settembre 2009
CHI SI RIVEDE ! ORA IL BEPPINO ENGLARO SI SENTE VITTIMA E SPORGE DENUNCIA PER DIFFAMAZIONE
L'ARGOMENTO DELLA SETTIMANA - 7-13 SETTEMBRE 2009
Lo scorso anno, quando dalle pagine dei forum di Storia Libera lanciammo l’appello elettorale per le consultazioni di aprile, sconsigliavamo caldamente di votare per quel “centro” vero o presunto, che piuttosto sembrava aspirare a diventare l’ago della bilancia, per potersi assicurare posti di governo a destra o a sinistra, visto anche che le previsioni (rivelatesi poi clamorosamente sballate), davano un probabile sostanziale pareggio.
In quell’occasione presi un discreto numero di insulti, anche da amici cattolici, che continuavano a parlare (o vaneggiare?) di “partito cattolico”, non capendo che questo non esisteva più, ammesso e non concesso che mai fosse esistito.
Poi le elezioni sono andate come sappiamo, con una trionfale affermazione del duetto PdL – Lega, che alla Camera e al Senato si è assicurato una robusta maggioranza, garanzia di governabilità e di governabilità per una legislatura. Il carisma eccezionale, piaccia o meno, di Berlusconi, e il grande seguito che ha Bossi in alcuni settori e in alcune regioni, avevano dato il loro risultato. Quanto all’UDC, poverina, alla Camera conquistò il 5,7% dei seggi e al Senato appena lo 0,95%. Come fiasco niente male, che dimostrò anche come moltissima parte dell’elettorato cattolico (che per fortuna non è così esiguo) avesse dato la fiducia al centrodestra.
Il Pierferdinando Casini mi veniva descritto, da persona di grande affidabilità e intelligenza, come una brava persona, un onesto. Non ho motivo di dubitarne. Ho motivo però di dubitare un tantino della sua intelligenza, perché ai recenti “stati generali” (ma una volta non si diceva “congresso”?) dell’UDC si è abbandonato a una serie di stravaganti affermazioni che lasciano perplessi, non foss’altro per il loro scarso (o nullo) collegamento con la realtà.
Ora, è sempre bello pensare che ciò che si spera sia vero, ma è anche necessario, terminato il momento di relax cerebrale favorito dagli svolazzi della fantasia, mettere i piedi per terra.
Come può un uomo che rappresenta meno del 6% dell’elettorato pretendere di diventare l’ago della bilancia della politica italiana? Come può dire che la loro proposta politica è l’unica vera novità? (Già, ma la proposta politica dell’UDC, chi l’ha capita?). Perché scimmiotta il segretario del coso, del PD, dicendo che l’era di Berlusconi è finita? E con che faccia dichiara la sua disponibilità ad alleanze locali con tutti, a seconda della convenienza?
L’unica collocazione logica per l’UDC sarebbe all’interno del PdL. Ma questo vorrebbe dire accettare che il PdL sarà diretto da Berlusconi, finché Berlusconi lo vorrà fare o sarà in grado di farlo. Se invece l'UDC vuole fare opposizione, la faccia in modo serio, non alla Scalfari - Mauro, ormai patologicamente afflitti (e con loro tanti sinistrati, che al posto del Vangelo leggono Repubblica) dal desiderio di uccidere Berlusconi. Bossi, fedele alleato di Berlusconi, ha invece il vizio (o la tattica?) di spararle ogni tanto grosse, sicché subito ci si getta a parlare di “crisi” della compagnie governativa.
E si è arrivati alla cretineria (come tale bollata da Calderoli) di parlare di elezioni anticipate, col governo che ha alle Camere una maggioranza sicura come pochissimi altri nel dopoguerra. Certo,
Ma da qui a dire che
E da qui a offrirsi come prossimi alleati, non importa di chi, ma alleati (che vuol dire anche spartizione di poltrone…)ci corre la differenza tra sogni e capacità di leggere la realtà.
Casini non spiega perché l’era di Berlusconi sarebbe finita, non spiega perché l’era del bipolarismo sarebbe finita. Non spiega, afferma. Il che può anche essere una buona tattica, ma diventa un po’ suicida quando sei, elettoralmente parlando, un nanetto.
E poi il Casini termina il suo intervento con una frase tanto bella, tanto suggestiva, ma della quale non si capisce niente. Se ce la spiegherà, gli saremo infinitamente grati. Dice infatti questo Titano della politica: “L’alleanza contro Berlusconi è il miglior regalo che possiamo fare a Berlusconi stesso”. Che vuol dire? Boh! NB: come alleati, vanno bene tutti…
Cosa ha scelto l’elettorato l’aprile dello scorso anno, lo capirebbe anche un bambino un po’ scemo. Rispetto e lealtà vorrebbero che l’opposizione, facendo il suo mestiere, offra un’alternativa politica. Ma non avendola, va a scavare nelle lenzuola del Capo del governo. Questo governo lavora, è guidato da un uomo che, piaccia o meno, è estremamente popolare (anche perché ha dimostrato di saper “fare”), e allora rompe gli antichi schemi. Morte a Berlusconi. Questo è il solo messaggio che la sinistra sa dare.
Dall’UDC ci aspettavamo qualcosa di meglio, ma è stata una pia illusione. Certo, Casini non va a intervistare puttane per diffamare il Capo del governo. Ma si dichiara disponibile ad ogni alleanza, proclama che solo loro sono la vera novità in politica e lancia il “grande centro”. E addirittura parla di elezioni anticipate come di una cosa seria e alle porte.
Questi sono gli effetti nefasti che l’invidia fa su alcune persone. Con Berlusconi al governo, tanti devono rassegnarsi a star fuori dalla porta. Sono passati i tempi in cui i governi si facevano e disfacevano nei corridoi di via Del Gesù o di Botteghe Oscure, e si poteva fare una bella danza di poltrone per soddisfare un po’ tutti.