lunedì 23 giugno 2008

Questa è la copertina del libro "Sessantotto - diario politicamente scorretto"
edito da Fede e Cultura www.fedecultura.com

In questo quarantennale si sta pubblicando o ripubblicando un po' di tutto sul "68". Io ho scritto i miei ricordi diretti, il mio diario. Ero studente di quinta liceo scientifico - e poi matricola all'Università Cattolica di Milano - quando iniziarono quegli eventi. Ero impegnato in Gioventù Studentesca (da cui nacque poi Comunione e Liberazione). Quello che ho visto e ricordo, l'ho scritto, e tanto più ne ho sentito l'urgenza leggendo rievocazioni che non avevano nessun appiglio con la realtà. Il 68 è diventato una specie di strano mito, continuamente alimentato da affermazion dogmatiche. Chi oggi dice che il "68" consentì all'Italia di svecchiarsi, che scosse i nefasti equilibri di potere, che in sostanza fu una ventata di salutare innovazione... beh, o non c'era, o non ricorda, o si è informato male.
Il mio libro è sgradevole. Leggerete di violenze, soprusi, scuola dell'odio, sfruttamento della donna con l'inganno della "emancipazione". Leggerete di una generazione che si fece usare per interessi di potere, e della confusione in cui caddero tanti cattolici.
Ma il sessantotto fu questo, e non a caso di questo si parla il meno possibile. Perchè il sessantotto fu il trampolino di tante carriere per tanti "rivoluzionari", tutti ben piazzati, poi, nei posti di potere politico ed economico.

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