venerdì 30 gennaio 2009

ELUANA ENGLARO

Sappiamo che per ora la situazione è in stallo, perchè la casa di cura "La Quiete" non ha ancora sciolto le sue riserve.

C'è invece da segnalare che al Senato avrà inizio nei prossimi giorni la discussione di un disegno di legge della maggioranza che affronta il problema del consenso e dell'accordo del malato sui trattamenti di "fine vita". Potete scaricare il testo completo del ddl (è in formato word) andando su http://www.mpv.org/mpv/download/eluana/eluana.html

NON SCORDIAMOCI PERO' CHE LA DISCUSSIONE DI UN DDL HA TEMPI LUNGHI, E COMPORTA L'ESAME DA PARTE DI ENTRAMBE LE CAMERE. CONTINUIAMO QUINDI LA PRESSIONE SUL GOVERNO AFFINCHE' AFFRONTI CON DECRETO LEGGE LA SITUAZIONE ATTUALE, PER SALVARE ELUANA PRIMA CHE I SUOI ASPIRANTI CARNEFICI DECIDANO DI UCCIDERLA. SU QUESTO BLOG TROVATE IL TESTO DELLA MAIL DA INVIARE E I RELATIVI INDIRIZZI

mercoledì 28 gennaio 2009

ELUANA ENGLARO

SCRIVIAMO ALLA CASA DI CURA "LA QUIETE" DI UDINE, FORSE DISPONIBILE A RICEVERE NELLE SUE STRUTTURE ELUANA ENGLARO, AL FINE DI AMMAZZARLA

questo è il loro indirizzo mail: segreteria@laquieteudine.it

La lettera potrà avere il seguente tenore (se volete, ricopiatela direttamente con copia e incolla):

Egregi Signori, associandoci a quanto già pubblicato dal Comitato Verità e Vita, Vi comunichiamo che denunceremo alle competenti autorità, per il reato di omicidio volontario, quanti porranno in essere comportamenti, attivi o omissivi, che abbiano come scopo e risultato la morte della signora Eluana Englaro

segue la firma in chiaro

Io l'ho già spedita. NON FERMIAMOCI !!

I nuovi nazisti disprezzano la vita dei disabili, dei malati, di quanti abbisognino di cure e amorevolezza. Fermiamo queste selvagge bestie, prima che la nostra civiltà cristiana sia divorata dalla loro inesauribile fame di morte!

                        

ELUANA ENGLARO

Dagli amici del Comitato Verità e Vita riceviamo il seguente importante comunicato:

(...)  chi dovesse far morire di fame e di sete Eluana rischia una incriminazione per omicidio. 

Eluana Englaro è viva e non è una malata terminale: non sta, quindi, per morire in conseguenza di una malattia; semplicemente viene alimentata mediante un sondino nasogastrico e vi sono, fra l'altro, dei dubbi che ciò sia strettamente necessario. 

L'interruzione della nutrizione ed idratazione ne cagionerebbe, quindi, la morte: la condotta di chi la ponesse in essere integrerebbe, quindi, la fattispecie descritta dalla norma del Codice Penale vigente sull'omicidio volontario: "chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno". 

Come da più parti sottolineato, non è affatto scontato – e anzi, appare decisamente insostenibile – che il decreto della Corte d'Appello di Milano renda legittima sotto il profilo penale la condotta di uccisione di Eluana Englaro: si tratta, infatti, di un decreto reso da un Giudice civile in un procedimento che ha efficacia solo nei confronti delle parti (e quindi solo nei confronti di Beppino Englaro), provvedimento sempre revocabile e che mai passerà "in giudicato"; le novità sulla possibilità di nutrire in diverso modo la giovane donna già costituiscono un motivo di ripensamento al decreto emesso. 

Soprattutto i Giudici civili non hanno affatto il potere di autorizzare la disapplicazione delle norme penali: il decreto non integra nessuna delle cause di giustificazione previste dal codice penale e, comunque, l'autorizzazione data a Beppino Englaro non si estende ad altre persone. 

Sempre sotto il profilo penalistico, la finzione adottata dalla Corte d'Appello di Milano – che cioè il tutore costituirebbe la voce dell'interdetta nel chiedere l'interruzione del sostegno vitale – non permette nemmeno di considerare l'uccisione di Eluana un "omicidio del consenziente", perché la norma in questione non si applica – per espressa previsione – alle persone inferme di mente. 

La responsabilità per omicidio volontario è, quindi, correttamente ipotizzabile nei confronti dello stesso Beppino Englaro e ancor più nei confronti di altri che lo aiutassero a cagionare la morte della disabile. 

La responsabilità, poi, non sarà soltanto di coloro che attivamente contribuiranno alla inedia di Eluana Englaro, ma anche di tutti coloro che, avendo l'obbligo di impedire la morte della disabile, non impediranno tale evento (art. 40 codice penale): e l'obbligo sussiste per tutti i medici e gli infermieri. 

Nessuna struttura sanitaria si renda, quindi, disponibile ad ospitare Eluana Englaro per farla morire: non ne deriverà soltanto una responsabilità di tipo amministrativo (ben compresa dai responsabili della struttura di Udine), ma anche il rischio di severissime pronunce penali a carico di tutti coloro che favorissero o non impedissero tale evento. 

Il Comitato Verità e Vita ha già presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Lecco, quando l'esecuzione del decreto pareva imminente. Ci impegniamo fin da ora, pubblicamente e senza esitazioni, a denunciare alle autorità competenti le condotte di coloro che si rendessero responsabili di un così grave crimine. 


Il testo completo del comunicato stampa è consultabile online all'indirizzo 
http://www.comitatoveritaevita.it/pub/c ... p?read=168 


Il Comitato Verità e Vita è una Associazione aconfessionale e apartitica. Ha iniziato la sua attività il 28 FEBBRAIO 2004 - a seguito dell'approvazione della legge 40/2004 SULLA FECONDAZIONE EXTRACORPOREA - con la presentazione del Manifesto-Appello "Una legge gravemente ingiusta: la verità sulla fecondazione artificiale 'in vitro'".

Sede legale: Via Gonzaga 67 
15033 Casale Monferrato (AL) 
Tel. 0142-454662 Fax. 0142-456439 
e.mail: veritaevita@yahoo.it 
C.F. 91025100065 
Conto Corrente Postale 67571448 
Sito internet: http://www.comitatoveritaevita.it"



martedì 27 gennaio 2009

ELUANA ENGLARO

Rispetto a ieri vi sono alcune importanti novità. Anzitutto parliamo di Formigoni, presidente lombardo, che ha ribadito il "no" della Regione a partecipare a un assassinio, riservandosi peraltro il diritto di ricorrere - entro sessanta giorni - al Consiglio di Stato per chiedere l'annullamento della sentenza del TAR.

Inoltre il vicedirettore della casa di riposo "La Quiete" di Udine ha dichiarato che la sua struttura NON ha ancora ricevuto richieste dal babbino Beppino (quello che vuole ammazzare la figlia) e ha comunque manifestato titubanze.

La presidente del Piemonte, la Bresso, per fortuna non ha detto altre scemenze. Forse aveva esaurito la scorta.

Il ministro Sacconi ha dichiarato che il Parlamento deve affrontare il vuoto legislativo che si è evidenziato in questa vicenda. Senza entrare nel merito delle proposte su "testamento biologico" et similia (che lasciano non poche perplessità), bisogna ricordare due cose:

1) Il ministro Sacconi è stato finora l'unico politico e membro del Governo che ha preso un'iniziativa per salvare la vita di Eluana Englaro;

2) il presidente Berlusconi ebbe a suo tempo a dichiarare che la posizione di Sacconi era quella del governo e che aveva il suo pieno appoggio. 

Se così è, e non abbiamo motivo di dubitare delle parole di Berlusconi, allora ora il governo deve farsi vivo con DECRETAZIONE D'URGENZA, perchè comunque è evidente un gran movimento tra gli adoratori della morte per cercare il cavillo con cui aggirare le disposizioni che Sacconi ha trasmesso a tutte le strutture sanitarie.

In tal senso si è fatta viva la benemerita associazione "Due minuti per la vita" che rilancia l'iniziativa, già da noi caldeggiata da mesi (con un progetto dei nostri ottimi amici avvocati Carlo Cigolini e Luigi Torre), di scrivere al Presidente del Consiglio e ai membri del governo, per chiedere appunto che venga emanato un DECRETO LEGGE che possa intanto salvare Eluana Englaro dalle mani omicide.

Vi prego quindi di voler andare sul sito www.dueminutiperlavita.info

Troverete la lettera precompilata e gli indirizzi mail di tutti i membri del governo. 

NON IMPORTA SE AVETE GIA' SCRITTO IN NOVEMBRE-DICEMBRE DELLO SCORSO ANNO, QUANDO GIA' AVEVAMO LANCIATO UN'INIZIATIVA ANALOGA. DOBBIAMO ESSERE INSISTENTI AL MASSIMO! QUI SI GIOCA LA VITA DI UNA PERSONA E IL CONCETTO STESSO DI CIVILTA'.

Inoltre Vi prego di voler andare sul sito del Comitato Verità e Vita, www.comitatoveritaevita.it

Qui potrete trovare un chiaro "punto" della situazione, anche sotto il profilo giuridico, e leggerete l'impegno dei responsabili dell'associazioni di DENUNCIARE chiunque mettesse in atto comportamenti attivi o omissivi per causare la morte di Eluana Englaro. Come ho già scritto, ANCH'IO SOTTOSCRIVERO' SENZA ESITAZIONE QUESTA DENUNCIAIl testo completo del comunicato stampa del Comitato Verita e Vita è consultabile online all'indirizzo 
http://www.comitatoveritaevita.it/pub/comunicati_read.php?read=168 


Cerchiamo di procedere testardi e duri sulla nostra strada, invocando l'aiuto del Signore e della Beata Vergine. Eluana Englaro rischia di divenire l'agnello sacrificale sull'altare di folli ideologie di morte, sul tentativo di far entrare in modo surrettizio l'eutanasia nel nostro Paese, sulle maniacalità di un padre che ormai ha completamente perso di vista il confine tra il male e il bene. Il nazismo è morto nel 1945. Nel nostro Paese, libero e cristiano, tutti hanno diritto alla vita, anche i malati che costino fatica e dedizione.

IL GIRO DELLA SETTIMANA è, per ora, sospeso

Cari Amici,
                    gli ultimi sviluppi della vicenda di ELUANA ENGLARO mi spingono a sospendere per qualche tempo il mio abituale GIRO DELLA SETTIMANA. Avevo ricevuto diversi commenti favorevoli a questa cronachetta settimanale fatta con ironia, ma ora sarebbe improprio scherzare. Ne avremo il tempo in futuro; ma esiste una gerarchia nelle cose, e finché non si vedrà una chiara luce per ELUANA ENGLARO, voglio dedicare lo spazio del mio blog a questa vicenda.
Facciamo il punto.
Oggi il TAR della Lombardia ha annullato il provvedimento con cui la Regione Lombardia vietava alle strutture sanitarie dipendenti di ospitare la giovane donna per ucciderla, facendola morire di fame e di sete.
È pur vero che l’atto di indirizzo del Ministro Sacconi resta tuttora valido (non era oggetto del ricorso al TAR) così come la Regione Lombardia può fare ricorso al Consiglio di Stato.
Ma non sono questi aspetti “tecnici” che mi colpiscono. Piuttosto mi sconvolge una specie di frenesia di dare la morte, in una totale confusione di idee. E mi spiego.
Prima si fa avanti la Mercedes Bresso, presidenta del Piemonte, per annunciare felice che lei è dispostissima ad ammazzare Eluana Englaro. Infatti, dice la Bresso, l’atto del Ministro Sacconi riguarda solo le cliniche private e lei invece mette a disposizione le strutture pubbliche del Piemonte. Poi forse si rende conto di aver detto un’enorme scemenza e non dice altro.
Ma ecco che arriva una casa di riposo di Udine. “Eluana la ammazziamo noi” dicono gioiosi i responsabili della casa di riposo, “infatti non siamo una struttura ospedaliera, ma una casa di riposo, e quindi l’atto del Ministro Sacconi non ci riguarda”.
E oggi arriva la sentenza del TAR, che, tra l’altro (andate a leggerla bene) stabilisce ARBITRARIAMENTE che l’idratazione e il nutrimento con sondino sono un trattamento sanitario e pertanto sono assimilabili a un accanimento terapeutico qualora le condizioni del malato siano “irreversibili”. E anche su questa irreversibilità la scienza non ci da NESSUNA certezza.
In mezzo a tutto ciò sta il papà Beppino, che ormai vive il suo ruolo di divo dal viso corrucciato, e che invoca legalità e rispetto della volontà della figlia.

Riassumendo: siamo di fronte anzitutto a un MARE DI MENZOGNE: chi continua a invocare, come se fosse un nuovo Dio, la “legalità” scorda volutamente che in questi pronunciamenti della magistratura non vi è stato nulla di legale. Compito dei giudici è APPLICARE LE LEGGI ESISTENTI (che qui mancano) e non darsi al diritto “creativo” arrogandosi un potere che non hanno, e arrivando all’assurdo di un giudice civile che emette un provvedimento che è, nei fatti, una sentenza di morte
E il MARE DI MENZOGNE continua dichiarando che lo stato di Eluana Englaro è irreversibile, quando la scienza stessa dichiara di avere ben poche certezze sulla situazione reale dei pazienti in coma (tant’è vero che si sono registrati non pochi casi di “risvegli” del tutto inattesi)
Il MARE DI MENZOGNE prosegue nel dichiarare che si segue la volontà di Eluana, basandosi per questo solo su quanto detto dal Beppino; e se anche fosse vero, in tal modo si vorrebbe legittimare il suicidio, anche se “su procura”. 

Incapacità oggettiva di poter realmente valutar lo stato di Eluana Englaro, provvedimenti astrusi presi da magistrati che hanno ampiamente travalicato dai propri poteri. E comunque, al fondo di tutto ciò, considerazione praticamente nulla del malato: SE E’ IN COMA, TANTO VALE ACCOPPARLO. Come icona di questa pazzia generalizzata abbiamo la commedia, ogni giorno più disgustosa, di un padre scellerato che vuole la morte della figlia, laddove anche un millesimo di millesimo di dubbio (e qui i dubbi sono ben consistenti) dovrebbe far optare qualsiasi essere umano, e a maggior ragione un genitore, per TUTELARE LA VITA.

Io continuo a sperare che non si arrivi alla sciagurata decisione di gettare questa povera donna in un’atroce agonia, facendola morire di fame e di sete. L’autorità politica è finora intervenuta per le vie amministrative, con il provvedimento del ministro Sacconi.
Ora intervenga a fermare questa disgustosa farsa e tragedia con lo strumento del DECRETO LEGGE.

Il sangue di Eluana, se mai dovesse consumarsi il delitto, ricadrà su un padre sciagurato, su giudici felloni che per delirio di onnipotenza hanno tradito il loro compito di rendere giustizia e non morte, su medici indegni che daranno la morte anziché difendere la vita e ricadrà su quanti sono stati a guardare, inerti come bestiole amorfe. NON VOGLIAMO, NON POSSIAMO ESSERE DI QUESTA SCHIERA DI VIGLIACCHI.

Continueremo a fare ogni possibile iniziativa per impedire questa barbarie nazista, questo delirio di morte che si sta impadronendo di troppe coscienze. Un malato grave, se Eluana dovesse essere uccisa, saprà che per lui non vi è più alcuna tutela o sicurezza: I NUOVI NAZISTI VOGLIONO LIBERARSI DAL PESO DI QUANTI HANNO BISOGNO DI CURE E DI AMOREVOLE ASSISTENZA. Forse aspirano, come già fece Hitler, a una società di individui belli e perfetti. Ma nei loro occhi brilla una sola luce: quella del demonio

domenica 25 gennaio 2009

IL GIRO DELLA SETTIMANA 19 - 25 GENNAIO 2009

chiedo perdono alle mie centinaia di migliaia di lettori. Stasera non sono in forma. Il giro della settimana slitta a domani!

venerdì 23 gennaio 2009

SOLIDARIETA' AD ALBERTO ROSSELLI - dopo le minacce di morte, ora gli oscurano il sito

Il  sito di Alberto Rosselli, www.albertorosselli.it, è da oggi irraggiungibile, senza alcuna causa tecnica che giustifichi questo oscuramento.
Voi tutti conoscete Alberto Rosselli e il Suo valore di storico e saggista, nonché di uomo di coraggio, amante della verità. Ha scritto ottimi libri sulle persecuzioni dei cristiani in Cina, sulla resistenza anticomunista nell'Europa del dopoguerra, sulle persecuzioni dei cattolici in Spagna negli anni trenta dello scorso secolo. Ha scritto inoltre sull'Olocausto Armeno, sulle terribili stragi "censurate" dalla storiografia ufficiale turca. Per questa ragione è da tempo oggetto di vivissime minacce di morte.
Proprio sabato scorso, alla Provincia di Milano, si è tenuto un convegno sull'Olocausto Armeno, e Rosselli era tra i relatori, ed è stato il più chiaro e il più applaudito.
 
Ora lo attaccano oscurandogli il sito. I nazisti bruciavano i libri degli avversari politici, i nuovi nazisti sabotano anche Internet.
 
Mentre esprimiamo a Rosselli tutto il nostro affetto e la nostra solidarietà, auspichiamo che il Suo sito sia quanto prima sbloccato, in nome di quella libertà di espressione di cui Rosselli è fiero difensore.
 


ELUANA ENGLARO - gli idioti in marcia sollecitano il diritto di ammazzare

La demenza degli adoratori della morte cavalca festosamente. La presidenta del Piemonte, signora Bresso, fulminata sulla via di Damasco, ha capito tutto: le istruzioni del ministro Sacconi riguarderebbero, secondo questa brillante presidenta, solo le cliniche private e non le strutture pubbliche. Ergo, dice la presidenta, la Eluana vogliamo ammazzarla noi qui in Piemonte. Dato che la scemenza è contagiosa, a questo punto si fa viva la direzione di un pubblico ospedale di Udine (non ricordo quale; ho sentito or ora la notizia sul video ANSA) e dice "no, la ammazziamo noi!". Inevitabile, da parte della presidenta Bresso, la protesta contro il fatto che il Cardinale Arcivescovo di Torino ha, come suo dovere, ricordato che i medici cattolici non possono dare la morte a nessuno, e ha detto, con laico orgoglio, che "poichè non siamo in una repubblica di ayatollah, il clero non può dettare norme di comportamento". La presidente è così democratica, e anche lei tanto affamata di morte, da voler vietare a un Arcivescovo di dare indicazioni etiche ai cattolici! Viva la libertà! In un Paese in cui si dà diritto di parola a pederasti e lesbiche, si invitano terroristi omicidi a pubbliche conferenze, si vuole tappare la bocca ai cattolici!
Da parte del Ministro Sacconi arriva il pro memoria: il suo intervento riguarda tutte le strutture ospedaliere, pubbliche o private, perchè nutrire e idratare il paziente che non sia in grado di provvedervi in autonomia è un preciso dovere del Servizio Sanitario nella sua totalità.

Che farà adesso la presidenta laica e mortifera? Che farà l'ospedale di Udine? Se questa vicenda non fosse pervasa dal tragico odore di morte, dall'abominio di un padre che vuole ammazzare la figlia, ci sarebbe ormai da ridere. Pur di essere conformisti, molti perdono ottime occasioni per tacere. Diceva un proverbio: "meglio star zitti e lasciare il dubbio di essere cretini, che parlare e togliere qualsiasi dubbio". 

Intanto il fatto che Eluana Englaro non sia morta è dimostrato dai suoi ritmi di vita normali. E verrebbe da chiedersi: se chi vuole ammazzarla lo vuol fare sostenendo "che è già morta" che senso hanno poi le macabre precisazioni sulle modalità per farla morire "dolcemente"? QUI SIAMO NON ALL'EUTANASIA, MA ALL'OMICIDIO VERO E PROPRIO. Se l'eutanasia può avere qualche spiegazione (non giustificazione!) nel liberare il malato da atroci sofferenze da malattia, qui invece abbiamo solo la furia del Beppino di liberarsi da un problema. Inizialmente quest'uomo nella sua confusione poteva anche suscitar pena. Ma più passa il tempo e più la sua testarda volontà suscita solo orrore. 

E speriamo che in molti abbiano letto anche le parole del magistrato Agnoli, pubblicate dalla Voce di Romagna, dal Giornale, da questo forum e capiscano che questo folle guazzabuglio giuridico si traduce in OMICIDIO. Spererei almeno che quanti non hanno coscienza (e purtroppo sono in molti), riflettano però sul rischio di trovarsi in un domani processati per omicidio volontario.

A ogni giorno basta la sua pena, e continuiamo le nostre preghiere perchè la Beata Vergine illumini le menti di questi folli adoratori della morte.

Ma per dare a Cesare ciò che è di Cesare, ricordiamo anche che se qualche sciagurato mettesse in atto il proposito di ammazzare per fame e sete Eluana Englaro, sarebbe DOVERE PRECISO dell'autorità di pubblica sicurezza intervenire per difendere la designata vittima.

SE DOVESSE ACCADERE CHE L'ABOMINEVOLE DESIDERIO DEL BEPPINO INIZIASSE A REALIZZARSI, IL SOTTOSCRITTO SI IMPEGNA FIN D'ORA:
1 - a sollecitare un intervento dell'autorità di Polizia
2 - a denunciare per associazione per delinquere finalizzata all'omicidio i componenti l'equipe di assassini
3 - a denunciare per istigazione all'omicidio il Beppino.

Chi vorrà seguirmi su questa strada, sarà il benvenuto

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martedì 20 gennaio 2009

ELUANA ENGLARO - IL PARERE DI UN MAGISTRATO

Dai cari Amici del Comitato Verità e Vita ho ricevuto, e pubblico subito, un ottimo articolo del magistrato Francesco Maria Agnoli, già membro del CSM, autore di numerose pubblicazioni. L'articolo è utilissimo per fare chiarezza sugli aspetti giuridici della vicenda di Eluana Englaro

INIZIA:


Cari amici,

vi trascrivo qui di seguito un articolo che ho pubblicato sulla "Voce di
Romagna" e che spero posso avere la maggiore diffusione possibile a
scopo... preventivo. Non è, difatti, male che medici e operatori sanitari
aspiranti esecutori della supposta sentenza, il cui dispositivo è diverso
da quanto probabilmente credono, siano messi al corrente della possibilità
di incorrere in responsabilità penali.


Francesco Mario Agnoli


SENTENZA ENGLARO? UN SEMPLICE DECRETO

Di fronte alle difficoltà incontrate per dare corso al provvedimento
giudiziario che lo autorizza a rimuovere il sondino che consente la
nutrizione e l'idratazione della figlia (o, più probabilmente, la facilita
dal momento che si è di recente appreso che la giovane donna in coma è in
grado di deglutire e, quindi, di essere nutrita per via naturale) Beppino
Englaro ha affermato, dalla ribalta televisiva: "Viene da pensare che in un
paese come l´Italia non ci sia un minimo di civiltà. Perché non lasciare
attuare le sentenze passate in giudicato è preoccupante per la nazione, è
un fatto che ci riguarda tutti e chiamarsi fuori da situazioni del genere è
pericoloso". 
Beppino Englaro non è uomo di legge (lo sono però i suoi avvocati e la
curatrice nominata ad Eluana dalla Corte d'appello di Milano) ed è
ammissibile che faccia qualche confusione. In realtà non vi è nessuna
sentenza passata in giudicato. La cosiddetta "sentenza" è un semplice
decreto emesso in sede di volontaria giurisdizione e come tutti i
provvedimenti di volontaria non solo non può passare in giudicato, ma è
emesso "rebus sic stantibus", il che significa che può essere modificato o
revocato se emergono fatti nuovi o se le circostanze che ne hanno
giustificato (ad avviso del giudice) l'emanazione sono cambiate. E',
appunto, il caso di Eluana per essere emersa una circostanza non tenuta
presente dai giudici milanesi: la sua capacità di deglutire naturalmente
e, quindi, la possibilità di mantenerla in vita anche senza utilizzare il
sondino. Particolare tutt'altro che insignificante anche perché il decreto
della Corte di Appello autorizza unicamente "l'interruzione del trattamento
di sostegno vitale artificiale (...) realizzato mediante alimentazione e
idratazione con sondino naso-gastrico", ma non anche l'omissione di altri
mezzi (se possibili) di nutrizione, il che potrebbe esporre a denunce e a
responsabilità penali i medici che dopo avere rimosso il sondino
abbandonassero la giovane donna al suo destino senza accertare la
possibilità di nutrirla e idratarla per le vie naturali.

Inoltre il presupposto di fatto sul quale si regge l'intera impalcatura
giuridica che ha portato al rilascio dell'autorizzazione è la certezza
"medico-scientifica" dell'irreversibilità dello stato vegetativo. Le
sentenze (queste sì) della Cassazione hanno battuto e ribattuto sul punto
che "la condizione di stato vegetativo sia, in base ad un rigoroso
apprezzamento clinico, irreversibile e non vi sia alcun fondamento
medico, secondo gli standards scientifici riconosciuti a livello
internazionale, che lasci supporre la benché minima possibilità di una
qualche, sia pure flebile, recupero della coscienza e di ritorno ad una
percezione del mondo esterno". I giudici milanesi al momento di emettere il
decreto hanno ritenuto che gli standards loro noti giustificassero questa
conclusione, tuttavia subito dopo quanto meno messa in dubbio dalla notizia
che un nuovo metodo utilizzato alle Molinette di Torino aveva assicurato
ad un'altra giovane in stato vegetativo permanente un "sia pure flebile
recupero della coscienza e di ritorno ad una percezione del mondo esterno",
per di più suscettibile di ulteriori progressi. 
Si sono, quindi realizzate le condizioni se non altro per un riesame di
un provvedimento insuscettibile, per sua natura, di passare in giudicato e
che ha il suo presupposto in una situazione di fatto che sembra essersi
modificata.
Inevitabile chiedersi perché nessuno intervenga. Il fatto è
che la magistratura giudicante (Tribunali, Corti di appello, Cassazione)
può muoversi solo se sollecitata da soggetti (privati o pubblici)
legittimati a farlo. Nel caso di Eluana, disciplinato dalle regole della
volontaria giurisdizione, sono legittimati solo il padre-tutore, che
considera intoccabile il decreto (scambiato per una sentenza), e la
curatrice, fin dal primo momento totalmente appiattitasi sulle posizioni
del tutore. Purtroppo, per quanto strano possa sembrare, le norme vigenti,
per altro dettate in un momento nel quale nemmeno s'immaginava la
possibilità di simili provvedimenti non attribuiscono questo potere di
iniziativa al pubblico ministero, che pure ne è titolare in casi di assai
minore rilievo. Forse (ma è arduo ed improbabile) la difficoltà potrebbe
venire superata attraverso un'opera di interpretazione delle norme vigenti
"costituzionalmente orientata", in definitiva non troppo diversa da quella
che ha consentito per la prima volta in assoluto ad un giudice italiano di
emettere in sede civile un provvedimento di morte.

Francesco Mario Agnoli

domenica 18 gennaio 2009

IL GIRO DELLA SETTIMANA - 12 - 18 GENNAIO 2009

COME ASSASSINARE LA CIVILTA'

Anche questa settimana il “giro della settimana” è monotematico. È vero, ci sarebbe da farsi quattro risate sulle vicende del Di Pietro, che ricorda tanto quel tale, capo della polizia “dei costumi” o “religiosa” di Teheran, arrestato in un bordello mentre se la spassava con quattro o cinque prostitute. Potremmo farci quattro risate sulle isterie da menopausa del Santoro, o sulla fesseria di chi continua a pagare il canone alla RAI. Potremmo ironizzare un po' anche su chi sente il bisogno di scrivere sugli autobus “Dio non c'è” (e se lui, lo scrivente ateo, ha questa convinzione, a noi che ce ne frega?).
Insomma, di cretini, mediocri, ipocriti, mezze calzette a piede libero questo Paese è talmente ricolmo che il materiale per fare dell'ironia non manca mai.
Ma mi sembra davvero eccessivo, anche se spesso sono stato accusato di “cinismo”, darmi all'ironia quando un Paese ogni giorno fa un passo in più nella melma di sabbie mobili culturali e morali, in attesa di scomparire gioiosamente, sommerso dalla sua stessa menzogna.
Esagero?
Valutate Voi. Parliamo ancora del caso di Eluana Englaro, e continuerò a parlarne finché avrò fiato, perché vorrei sapere quanti hanno capito che si sta giocando una vera guerra di civiltà, o meglio una guerra tra la civiltà e la barbarie. Lo ha capito molto bene, ad esemio, Mons. Negri, vescovo di San Marino e Montefeltro, quando poche settimane fa sottolineava che non è in gioco in questa vicenda solo la “civiltà cristiana”, ma lo stesso concetto di “civiltà” che ha fin qui caratterizzato il nostro mondo. Lo hanno capito molto meno tanti altri cristiani, preti e vescovi compresi, che non si curano più tanto della vicenda, né si sono mai scaldati molto, salvo ogni tanto rifugiarsi in comode dichiarazioni di “comprensione del dolore della famiglia”.

Torno a parlare della vicenda perché dopo che la Clinica Città di Udine, i cui amministratori hanno rinunciato al progetto di accogliere Eluana Englaro per provvedere loro ad accopparla, e dopo la ridicola vicenda della denuncia per “violenza privata” fatta dai soliti cretini radicali, che vengono scossi da ripetuti orgasmi sempre laddove si parli di morte, dopo queste ultime vicende si sono sentite alzare altre voci che avrebbero fatto infinitamente meglio a star zitte.

C'è una avvocatessa che si chiama Franca Alessio, curatrice speciale di Eluana Englaro, che ha detto che se tutte le altre strade saranno chiuse, “resterà solo quella della esecuzione forzata del dispositivo della Corte d'Appello di Milano”. Ora mi piacerebbe chiedere a questa avvocatessa, che forse si ha laureato al CEPU con Di Pietro, come si fa a eseguire forzatamente l'esercizio di una facoltà e non l'adempimento di un dovere. Mi spiego: se io sono debitore verso Tizio e non pago, l'esecuzione forzata sui miei beni (che verranno venduti) servirà a soddisfare il credito di Tizio. L'esecuzione forzata servirà quindi a supplire la mia inadempienza, non avendo io adempiuto al mio dovere (pagare il debito). Ma se invece io semplicemente ho una “facoltà”, vuol dire che posso fare una determinata cosa, non certo che sono obbligato a farla. Nel caso specifico, al Beppino, babbo esemplare, i giudici d'Appello hanno riconosciuto la facoltà di accoppare la figlia. E a questo punto quali soggetti potrebbero essere “forzati” ad esercitare questa facoltà? È chiaro che se non si trovano volontari che, malati come il Beppino, possano bearsi nel vedere una persona agonizzare per fame e sete, nessuno potrà essere “obbligato” a interrompere l'alimentazione a Eluana Englaro.
Peraltro la sentenza della Corte d'Appello di Milano ha deciso su una materia sulla quale non poteva pronunciarsi, né questo è il parere solo di cattolici ultraconservatori e reazionari, ma di tanti illustri giuristi.
Al di là dei giri di parole, i responsabili della Clinica Città di Udine si sono resi conto che non solo rischiavano di veder saltare la convenzione col SSN (e quindi tanti soldi andare in fumo), ma che si rischiavano anche denunce per omicidio. E questo sanno benissimo anche tanti medici. Infatti ora come ora non si è ancora individuata una struttura disponibile a dar corso all'assassinio. Non è un caso.
E così l'avvocatessa Alessio delira di “esecuzione forzata”. Escludendo, per rispetto a una signora, che abbia parlato sotto l'effetto di eccessive libagioni, ci piacerebbe capire meglio come e dove potrebbe svolgersi questa “esecuzione forzata”.

E poi è tornato a parlare il Beppino, che ogni due giorni dice che non rilascerà più dichiarazioni, e ogni tre giorni ne rilascia. Due mesi fa circa, intervistato dalla RAI, dicevo che non volevo giudicare quest'uomo. Lo giudicherà il Padreterno. Ma i fatti, quelli sì che si possono giudicare.
Ed è un fatto che il Beppino ormai è al delirio sistematizzato. Per lui ammazzare la figlia è divenuto quello che, come ci insegna il Manzoni, era nel Seicento un “punto d'onore”.
È al tempo stesso tragicamente ridicolo e disgustosamente demoniaco in questa sua insistenza sulla “legalità”. Oggi ha pure detto che rispetterà fino in fondo il “patto di sangue” fatto a suo tempo con la figlia. Si direbbe che ormai stia perdendo la ragione, se mai l'ha avuta.
Ma, in tanta testardaggine, c' è un punto oscuro che sarebbe interessante chiarire. Nel tragico incidente d'auto da cui conseguì lo stato vegetativo persistente (non permanente, questo non lo può sapere nessuno), quanto e come il Beppino era implicato? Era per caso lui alla guida? Aveva per caso dato alla figlia la sua propria auto? Abbiamo fatto ricerche sui giornali dell'epoca, ma per ora senza esito. Ne faremo ancora, ma purtroppo di incidenti stradali ne accadono così tanti che spesso sono liquidati in due righe generiche, se non addirittura non citati. Ma la questione è molto interessante, perché l'ossessione per il Beppino di accoppare la figlia potrebbe benissimo derivare da un senso di colpa che in qualche modo lo roda. E a questo punto preferisca eliminare quella povera figlia, vivente e muta testimone della responsabilità di Beppino, papà esemplare. È, ripeto, solo un'ipotesi, tutta da verificare, ma è forse l'unica che potrebbe spiegare (non certo giustificare!) questa ossessione di morte.

E QUI TORNO A FARE UNA DOMANDA AL BEPPINO, ANCHE SE SO CHE PURTROPPO NON AVRO' UNA RISPOSTA: SE E' COSI' CONVINTO CHE IL MAGGIOR BENE PER SUA FIGLIA SIA LA MORTE, PERCHE' NON SI COMPORTA DA UOMO, SI ASSUME LE SUE RESPONSABILITA' E PROVVEDE LUI STESSO? UN BEL COLPO DI PISTOLA, E VIA! E' MEGLIO FAR AGONIZZARE LA FIGLIA PER GIORNI E GIORNI?

Sì, e meglio, perché, il Beppino vuole fare tutto nella “legalità”. Potrei liquidare la vicenda dicendo che allora è solo un povero vigliacco, ma non sono sicuro che sia così. È talmente accecato dall'ideologia mortifera, che pensa davvero che la morte data “nella legalità” diventi un atto giusto.

E vediamo quindi quanto aveva ragione Mons. Negri a parlare di “morte della civiltà”! Si sta uccidendo la civiltà basata sulla misericordia, sull'aiuto al debole, e si istituisce un nuovo dio, crudele e inflessibile: la “legge”. Quando questa è rispettata, tutto è a posto. Summa lex, summa iniuria, se qualcuno ancora conosce il latino.
E poiché siamo in Italia, anche la tragedia scivola nella farsa. Questa “legalità” invocata dal Beppino e dai suoi sostenitori sinistrati e radicali, è oltretutto una “legalità” quanto mai dubbia, a parere di molti illustri giuristi, avendo la magistratura deliberato laddove non poteva deliberare. Una legalità da Paese che ha perso anche la sua millenaria cultura giuridica, una “legalità” che oltre che crudele è anche da poveri quaquaraqua.
Tieni le diciassette rose che le Associazioni di adoratori della morte ti hanno donato, Beppino. Appuntatele sulla giacca come medaglie. Diciassette anni a cercare di ammazzare tua figlia. Bravo.

venerdì 16 gennaio 2009

ELUANA ENGLARO bloccata - almeno per ora - la mano degli aspiranti assassini

riporto da ANSA di stasera:

LUANA: CLINICA UDINE, NON VERRA' QUI

UDINE - La casa di cura ''Citta' di Udine'' non accogliera' Eluana Englaro per l'attuazione della sentenza che autorizza la sospensione del trattamento di alimentazione e idratazione artificiale. Lo ha reso noto la stessa struttura sanitaria.

"Siamo costretti a ritirare la disponibilità ad ospitare la signora Eluana Englaro e l'equipe di volontari esterni per l'attuazione del decreto emesso dalla Corte d'Appello di Milano il 9 luglio 2008 e ratificato dalla Corte di Cassazione a sezioni riunite lo scorso novembre - ha reso noto la clinica 'Citta' di Udine' - per il "groviglio" di norme amministrative e la possibile sovrapposizione di competenze esistenti tra Stato e Regioni". 

"Gli approfondimenti condotti - è detto in un comunicato diffuso nel primo pomeriggio dalla clinica privata - portano a ritenere probabile che, nel caso si desse attuazione all'ospitalità della signora Englaro per il protocollo previsto, il Ministro potrebbe assumere provvedimenti che - per quanto di validità temporanea proprio in virtù delle specifiche pertinenze delle Istituzioni - metterebbero a repentaglio l'operatività della struttura, e quindi il posto di lavoro di più di 300 persone, oltre che di quelli delle società controllate, ed i servizi complessivamente erogati alla comunità".

"Di fronte ad una tale, concreta prospettiva - è spiegato nel comunicato - la Casa di Cura ha dunque dovuto rinunciare a portare avanti un'azione concepita con l'unico scopo di dare al signor Beppino Englaro il supporto logistico per esaudire la volontà della figlia. Al termine di questa penosa vicenda, va sicuramente rivolto un sentito ringraziamento alle tante persone che, in vari modi, hanno manifestato concreta solidarietà ed appoggio ad una decisione coraggiosa che è stata portata avanti fin quando è stato possibile". La Casa di cura di Udine, che si è detta rammaricata per quanto accaduto, ha reso noto di aver ricevuto attestati di stima praticamente da tutta Italia".

BEPPINO E CURATRICE, RISPETTIAMO DECISIONE

MILANO - "Rispettiamo la decisione contraria assunta dalla Casa di Cura Città di Udine dopo l'atto di indirizzo del ministro Sacconi e non abbiamo altro da aggiungere". Lo hanno dichiarato Beppino Englaro e l'avvocato Franca Alessio, rispettivamente padre e curatrice speciale di Eluana, in stato vegetativo permanente da 17 anni, in merito alla risposta negativa data dalla casa di cura friulana alla sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione artificiale alla donna.

Beppino Englaro e l'avvocato Franca Alessio hanno quindi ringraziato la Casa di cura Città di Udine. "Ringraziamo la direzione generale e la direzione sanitaria della casa di cura Città di Udine - hanno affermato - per la grande umanità, disponibilità e generosità dimostrata fino al 16 dicembre 2008". Data in cui il ministro Sacconi ha emanato la sua direttiva


FINE DEL COMUNICATO ANSA

traduzione in italiano non ipocrita

La Clinica Città di Udine ha rinunciato a partecipare attivamente all'assassinio di Eluana Englaro. I responsabili della struttura sanitaria hanno detto: "Porco cane, qui si prospettava un bel business. Potevamo diventare la "clinica della morte" e attirare qui i molti disgraziati che vogliono disfarsi di parenti che danno fastidio, essendo bisognosi di cure continue e soprattutto di amore. Avevamo preparato tutto per accoppare Eluana Englaro gratis, facendoci così una bella pubblicità, e potendo far conto su una magistratura totalmente allo sbando, che con questo precedente avrebbe autorizzato un sacco di altri omicidi. Ragazzi, che affarone che poteva venirne fuori! Ora ne ammazziamo una gratis, ma domani faremo pagare, eccome! Adesso è tutto rovinato. Speriamo in bene però, in questa società malata gli adoratori della morte sono sempre attivi e quindi forse il caso si riaprirà. A noi interessa fare la grana. Certo che quel Sacconi è un bel rompiscatole..."

Il paparino amorevole, quel "Beppino" a cui forse qualche partito di sinistra offrirà un seggio alle prossime elezioni, ha dichiarato che "rispetterà la decisione" e ha aggiunto: "se realmente fossi così pazzo da credere che uccidere mia figlia sia per lei il massimo bene, lo farei con le mie mani. Ma anch'io in fondo sono una vittima, confuso da queste ideologie demoniache, di cui sento la puzza mortifera, ma di cui non so liberarmi. Demoniache e ipocriti, oltre che vili, perchè voglino uccidere ma col permesso e senza assumersi responsabilità. Vedremo quando accoppare la figlia, vedremo..."


Adesso chi vuole mi dia del cattivo. Ma io la faccenda l'ho letta così. E ringrazio il Cielo che, per ora, Eluana Englaro non venga assassinata.

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giovedì 15 gennaio 2009

ELUANA ENGLARO

Dal Comitato Verità e Vita, ecco un'importante iniziativa a difesa della vita di Eluana Englaro:

Caso Eluana Englaro – Sabato 17 gennaio fiaccolata a Lecco per dire no all\'eutanasia


Fiaccolata a Lecco sabato 17 gennaio per salvare Eluana Englaro, dicendo no alla interruzione della sua alimentazione e idratazione. Ritrovo alle ore 17.00 sul lungolago davanti alla basilica di San Nicolò. La manifestazione, che era stata progettata per il giorno successivo, ieri sera è stata autorizzata dalla Questura di Lecco. La manifestazione è stata anticipata a sabato 17, su proposta della Questura, per motivi di ordine pubblco: per domenica infatti era stata
precedentemente autorizzata una manifestazione di segno opposto organizzata dai radicali.
Con la fiaccolata, i partecipanti alla manifestazione solleciteranno il governo nazionale ad approvare un decreto-legge che salvi la vita a Eluana Englaro, dichiarando chiaramente che alimentazione e idratazione assistita non costituiscono trattamento terapeutico.
I manifestanti solleciteranno inoltre la magistratura a revocare – così come richiesto con un esposto alla Procura Generale della Repubblica – il decreto del 9 luglio 2008, con il quale la prima sezione civile della Corte d\'Appello di Milano ha autorizzato i legali rappresentanti di Eluana Englaro «a disporre l’interruzione del trattamento di sostegno vitale artificiale di quest’ultima, realizzato mediante alimentazione e idratazione con sondino naso-gastrico»;


L\'iniziativa è del Centro Aiuto alla vita di Lecco e di Solidarietà.
Per informazioni scrivere a: cavlecco@libero.it o info@solidarieta.biz .
Piero Pirovano, presidente (tel. 3355420656)
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domenica 11 gennaio 2009

IL GIRO DELLA SETTIMANA - 5 - 11 GENNAIO 2009

Il "giro della settimana" è dedicato questa volta a un solo argomento, per nulla da ridere: i nazisti sono sbarcati a Milano e si esibiscono in sfrontate dimostrazioni di forza. Potete vedere dalle foto un gruppo di nazisti (mascherati, come si conviene ai banditi) della banda denominata HAMAS. Inoltre ecco le immagini dei loro principali ispiratori, i signori Hitler e Goebbels, rispettivamente cancelliere e ministro della propaganda del Terzo Reich, quello che già aveva in programma lo sterminio degli ebrei.

Milano ha dovuto subire per quattro volte in una settimana le esibizioni di forza di questi cialtroni, malati di odio e di sete di sangue. L'ultima foto è quella di un bimbo: futuro assassino, ora innocente, ma già vittima della predicazione dell'odio.

Milano cattolica ha dovuto subire la profanazione della sua piazza principale, da centinaia di questi sciagurati col sedere all'aria, intenti a "pregare" dopo aver urlato la loro malattia, aver bruciato bandiere, aver espresso l'unica cosa che conoscono: l'odio e il fanatismo.

Milano cattolica, Milano "capitale morale", sta a guardare i delinquenti che sfilano proclamando la loro intenzione di terminare l'opera che Hitler non è riuscito a concludere. Milano cattolica ha un Arcivescovo (Dio lo illumini!) che non alza la voce, parla di "dialogo" e sta a guardare col suo bonario sorriso. Quale dialogo faremo con questi delinquenti?

Vogliamo restare civili e cristiani. Tornatevene a casa, banditi di Hamas, fanatici dell'odio. Tornate a tirare i vostri razzi, a massacrare i vostri nemici, a usare le vostre donne come animali da riproduzione, a educare la vostra gioventù all'odio. Cosa siete venuti a fare da noi?

Tornatevene nelle terre dove domina la vostra illuminata cultura, tornatevene in quel cupo tunnel in cui vivete, senza pretendere di trascinarvi dentro Milano e l'Italia, che per voi restano esempi di civiltà davanti a cui dovreste solo tacere e ringraziare il Cielo per l'ospitalità che vi diamo e la (troppa) libertà di cui godete. Tornatevene a casa, o prima o poi saremo costretti ad aiutarvi a calci nel sedere

senza la minima stima, vi saluto sperando di non rivedervi




giovedì 8 gennaio 2009

ELUANA ENGLARO

riporto qui di seguito il testo integrale del comunicato ANSA di stasera:

ELUANA, ALLO STUDIO ALTERNATIVE SE UDINE DICE NO
MILANO - In attesa che la clinica 'Citta' di Udiné prenda una decisione se accogliere o meno Eluana Englaro per i suoi ultimi giorni di vita, gli avvocati che seguono il caso stanno studiando altre alternative. Lo ha confermato la curatrice della famiglia Englaro, Franca Alessio, precisando che tra le ipotesi c'é anche quella di chiedere l'esecutività del decreto della corte d'appello che autorizza la sospensione dell' alimentazione e dell'idratazione artificiale della donna in coma da 17 anni. "E' chiaro che stiamo studiando ogni ipotesi alternativa da settimane, anche se nessun atto è stato ancora concretizzato - ha detto Alessio - l'ipotesi di chiedere l'esecutività dell' ordinanza è una di quelle che stiamo prendendo in considerazione".

L'ostacolo più grosso sarà quello di come potere applicare l'eventuale dispositivo di esecuzione, ha detto la curatrice. Dovrebbe infatti essere individuata una struttura precisa presso la quale farlo applicare. "Tutta la vicenda rappresenta un caso giudiziario senza precedenti - ha detto Franca Alessio -, e anche su questo aspetto il giudice dovrà decidere senza poter contare su casi analoghi". Eluana Englaro, che ha compiuto 38 anni il 25 novembre scorso, è in coma dal 18 gennaio 1992 per un incidente stradale. Studentessa universitaria, una notte tornando a casa dopo una serata con amici, aveva perso il controllo della sua auto sul fondo ghiacciato della strada ed era andata a sbattere contro un muro. Per un paio d'anni, i genitori l'avevano portata da uno ospedale all'altro nella speranza di un suo risveglio. Poi era arrivata la diagnosi definitiva di stato vegetativo permanente. Da 15 anni è ricoverata presso la casa di cura Beato Luigi Talamoni, accudita dalle suore Misericordine.

PAPA' BEPPINO, POSSO SOLO ASPETTARE DECISIONI 
"Posso solo aspettare le decisioni che saranno prese". E' l'unico commento di Beppino Englaro, il papà di Eluana, la donna in stato vegetativo permanente da 17 anni. Beppino da oltre un mese si è messo in silenzio stampa, che ha sempre rispettato. "E' tutto in mano agli avvocati e quindi mi affido a loro", ha aggiunto Englaro. Beppino Englaro, che vive a Lecco insieme alla moglie Saturna, da anni è impegnato nella battaglia legale, civile ed etica per togliere la figlia dalla situazione in cui si trova. Poco meno di un mese fa, il 17 dicembre, sembrava che la vicenda fosse ad una svolta, con il trasferimento di Eluana nella clinica Città di Udine, in Friuli, terra di origine degli Englaro. Poi l'iter era stato sospeso dopo l'intervento del ministro Sacconi. La clinica si è presa ancora alcuni giorni per dare una risposta definitiva. I legali sono anche in attesa di una risposta dal Tar al quale si erano rivolti l'estate scorsa contro la decisione della Regione Lombardia che aveva stabilito di non mettere a disposizione alcuna struttura sanitaria per accompagnare Eluana verso la morte.

FACCIO ALCUNE CONSIDERAZIONI

- non voglio assolutamente cullarmi in un inutile ottimismo, ma mi pare che quest'ultima uscita dei legali del "papà Beppino" indica che gli Adoratori della Morte sono un po' nei pasticci
- infatti (mi correggano i legali se sbaglio) il discorso di "chiedere l'esecutività" dell'ordinanza della Corte d'Appello è fuori d'ogni senso logico, per due ragioni:
1) come si fa a chiedere l'esecutività di un atto che non "obbliga" alcuno a far nulla, ma semplicemente dà la facoltà a compiere una determinata azione? E chi praticamente potrebbe "far eseguire" quella che è e resta una "facoltà"?
2) un magistrato aveva già chiarito che la sentenza, dopo che la Cassazione aveva dichiarato inammissibile il ricorso, era già esecutiva de iure. Ergo, verrebbe richiesta una esecutività che già esiste.

E allora?

Francamente l'impressione che ne ricavo è che il Beppino, oltre che essere un padre abominevole (non scandalizzatevi. Voi come chiamereste un padre che ha il chiodo fisso di ammazzare sua figlia?) è anche uno dei tanti sprovveduti che si fanno spennare ben bene da legali senza scrupoli.
La tragedia di Eluana, minacciata di morte dal suo stesso genitore, sta infatti asumendo i toni farseschi di una commediola con avvocaticchi che devono trovare qualcosa da dire e da fare per giustificare le parcelle che il Beppino comunque dovrà pagare.

Infatti questi singolari giuristi stanno brancolando, con affermazioni che sembrano sparate a casaccio per prender tempo. Dall'altra parte, la Clinica di Udine tira in lungo, ed è da capire. Come ho già detto, è mia convinzione che l'amministratore di questa clinica facesse molto conto sul business che poteva derivare dal fatto di ammazzare una persona gratis (ovviamente con le vergognose balle della "pietas". Bestemmiatori!). Ammazzandone una gratis, poi sarebbero arrivati alla Clinica di Udine tanti altri parenti stufi di accudire poveri malati, e allora la pietas si sarebbe trasformata in salati conti.
Poi è arrivato il ministro Sacconi e ha rotto le uova nel paniere.

Ora sarebbe davvero interessante che i legali di questa associazione pazzesca di Adoratori della Morte spiegassero cosa intendono per "altre alternative". Non credo che abbiano assoldato un kiler per uccidere Eluana. Sono troppo ipocriti e sul loro amore per la morte vogliono la dichiarazione di legittimità, nonchè l'incasso della parcella. E allora? 

Intanto il Beppino affranto dice che "può solo aspettare le decisioni che saranno prese". Già, il Beppino aspetta. Già lo avevamo invitato, se era un uomo e se realmente era convinto che il bene di sua figlia fosse la morte, di prendere una pistola e spararle. Ma non lo farà, perchè il Beppino è un perfetto figlio di questa schifosa epoca di ipocriti e sepolcri imbiancati. Il Beppino vuole salvare la ghirba e che gliene frega se la figlia deve morire di fame e sete in modo atroce? Lui ha il bollino della legittimità stabilita dai nostri ineffabili magistrati. E per i sepolcri imbiancati la coscienza si fascia con la carta bollata.

E' tutto un vero schifo.

Però, ripeto, la sensazione è che quesi malsani, stretti tra l'atto del ministro Sacconi, la rivelazione sulla stampa del fatto che Eluana, a ulteriore dimostrazione del fatto che non è un vegetale, ha conservato alcuni movimenti autonomi (deglutizione, seppur difficoltosa), non poca opinione pubblica che inizia ad aprire gli occhi, la sensazione, dicevo, è che i malsani adoratori della morte siano in confusione.

E, TRA L'ALTRO, SI RENDANO CONTO CHE E' TUTT'ALTRO CHE PACIFICO CHE UN ATTO DELLA MAGISTRATURA POSSA ESSERE CAUSA ESIMENTE PER UN'IMPUTAZIONE DI OMICIDIO VOLONTARIO. PERCHE', NON SCORDIAMOLO, NESSUNO PUO' AUTORIZZARE IL COMPIMENTO DI UN REATO 

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IN EFFETTI SUA EMINENZA NON STA BENISSIMO...

Non sono un buon conoscitore di dialetti, quindi non saprei scrivervi con esattezza quel proverbio veneto che più o meno suona così: "peggio el tacon del buso". Insomma, peggio la pezza dello strappo.

Questo proverbio mi è venuto in mente leggendo il comunicato della Curia ambrosiana sullo sconcio di sabato scorso, quando il sagrato del Duomo è stato invaso da una folla di islamici, che proprio lì, guarda il caso, hanno scelto di fare la loro cerimonia con sedere all'insù, sotto la guida di un pregiudicato per atti di terrorismo. Sua Eminenza si è accorto che sono state bruciate bandiere (non ha specificato, chissà perchè, che erano di Israele) e ha definito questo atto deplorevole. Ma pare che l'invasione musulmana del luogo-simbolo della fede dei milanesi non gli abbia portato molto turbamento. Ancora le solite melense parole sul dialogo, e arrivederci alla prossima occasione. E' consolante, per i fedeli ambrosiani, sentire così vicina la figura del Pastore. A quando una bella cerimonia interreligiosa, magari all'interno del Duomo, con un muezzin che ulula da qualche pinnacolo? Sua Eminenza è così ansioso di divenire Arcivescovo di una Diocesi sincretista? Ha avuto notizie del carattere intrinsecamente violento dell'islam? Qualcuno gli ha detto che tanti, ma tanti milanesi si sono turbati nel vedere questa minacciosa manifestazione di nemici della Chiesa?

Effettivamente era meglio, a questo punto, starsene zittino. "Peggio la toppa dello strappo". Amen

mercoledì 7 gennaio 2009

COME STA SUA EMINENZA?

Come tutti sanno, sabato scorso il sagrato del Duomo di Milano ha "ospitato" (si fa per dire...) un raduno di musulmani, colà giunti in barba ai divieti della Polizia. I cari figlioli sono stati arringati da un tizio pregiudicato per reati di terrorismo. A questo punto mi sono preoccupato per la salute del nostro Arcivescovo perchè, mi sono detto, se tace davanti a tanto sconcio deve essere malato. Ho condotto quindi una rapida ricerca e se volete saperne i risultati Vi rimando al link http://www.lavocedidoncamillo.com/2009/01/satanallah-al-duomo.html#links

a tutti un caro saluto

domenica 4 gennaio 2009

IL GIRO DELLA SETTIMANA – 29 DICEMBRE 2008 – 4 GENNAIO 2009

E' INIZIATO IL 2009, CON QUALCHE BUONA NOTIZIA

Settimana densa di avvenimenti. Qui in Italia tutto bene, compreso il 2009 che è regolarmente iniziato, né ha provocato alcuna discussione in seno alle varie componenti del coso, del PD, e così anche il Walter comincia bene l'anno, visto che anche Di Pietro (padre) è stato d'accordo sul farlo iniziare e Di Pietro (figlio), che pensava che servisse una raccomandazione anche per fare iniziare l'anno nuovo, è stato subito smentito da Di Pietro (padre), che gli ha ingiunto di dimettersi dall'Italia dei Valori, tanto i posticini di consigliere, assessore ecc. gli restano lo stesso. Insomma, il 2009 è iniziato per tutti e finora nessun pubblico ministero ha aperto un'inchiesta per controllare se Berlusconi abbia o meno falsificato i calendari. E bisogna riconoscere che il 2009 è iniziato sotto buoni auspici. A Genova, Don Prospero, il parroco che fa il presepe con la moschea e il minareto, dopo aver incassato il plauso di Don Andrea Gallo, il prete dal cuore gonfio di tenerezza per i devastatori che nel 2001 misero a ferro e fuoco il capoluogo ligure, ha tuttavia tolto la suddetta mercanzia islamica. Il motivo, dice l'ecumenico parroco, sono state le minacce di Forza Nuova, che hanno spinto i suoi superiori a invitarlo a piantarla con la manfrina. Don Prospero ha omesso di dire che i suoi superiori dovevano anche tutelare la schiena del portalettere, che in pochi giorni ha recapitato nella Curia genovese qualche quintale di lettere di fedeli indignati per l'assurdità fatta da Don Prospero... Ma per fortuna resta la solidarietà di Don Gallo. Non abbiamo visto il presepe di questo bravo e pio sacerdote, ma possiamo immaginare che sia ricco di statuine che devastano le capanne, mentre al centro una statuina brandisce un estintore. Ma forse ci sbagliamo. O no? 

VIVA LA SIGNORA TIZIANA CONCU !

Meglio parlare di cose più simpatiche. E questa volta senza alcuna ironia, perché vogliamo parlare di una persona bella, nel senso più vero della parola, la signora Tiziana Concu, cassiera in un supermercato di Cagliari, che va al bancomat per prelevare qualche soldo, trova un bussolotto della cassa continua dimenticato lì da un super-distratto e contenente la bella somma di 160.000 euro, e senza esitazioni va dai Carabinieri per consegnare quel piccolo tesoro, affinché venga restituito ai legittimi proprietari. È davvero un gesto da libro di lettura, di quell'onestà semplice, pulita e profumata, come immaginiamo sia la casa della signora Concu, che ha un bel sorriso e che dichiara con semplicità: “ho restituito quei soldi perché non era roba mia”. Grazie, signora Tiziana Concu, l'Italia è fatta anche di persone come Lei, e ne ringraziamo il Cielo

E UN EVVIVA ANCHE AL PROF. LUIGI FRATI !

E una bella notizia la registriamo anche a Roma, dove il professor Luigi Frati, magnifico rettore dell'Università La Sapienza (quella dove un gruppetto di suonati aveva impedito l'accesso al Papa) ha annullato un convegno indetto per il 12 gennaio sul tema “Cultura, violenza, memoria”, in cui l'invitato di maggior spicco era il signor Valerio Morucci, di professione assassino, avendo sulla coscienza l'uccisione di Aldo Moro. L'iniziativa, definita “vergognosa” dal Sap (il sindacato autonomo dei poliziotti) è stata annullata, con le scuse del prof. Giorgio Mariani, organizzatore della bella rimpatriata, che ha parlato, bontà sua, di “leggerezza” nella convocazione. Forse il Morucci, trattandosi di convegno culturale, poteva illuminare il pubblico sui calibri migliori da usare per ammazzare qualcuno; ma non deve preoccuparsi, troverà altre occasioni, in Italia purtroppo si trova sempre un posto e un uditorio per chi ha da dire schifezze. Un grazie quindi anche al magnifico rettore prof. Luigi Frati, mentre per un Morucci che va in giro a fare la star resta senza risposta una domanda: ma che fine ha fatto l'ergastolo?

LA CRISI ECONOMICA NON ESISTE (ALMENO PER ALCUNI...)

E per chiudere con le belle notizie di inizio anno, anche in linea con gli inviti all'ottimismo lanciati dal signor Napolitano Giorgio, registriamo con piacere il fatto che almeno alcuni italiani non risentiranno della crisi finanziaria ed economica che travaglia tre quarti del mondo (il restante quarto era già alla fame...). Infatti è con sollievo che leggiamo che alcuni parlamentari o ex, se eletti prima del 1996, incassano già vitalizi (in base alle varie normative che si sono succedute negli anni) che non sono poi disprezzabili. Alcuni piccoli esempi: il Walter, quello che dice di fare il segretario del coso, del PD, deputato dal 1987, si becca al mese 9.000 euro e li beccherà finché campa, indipendentemente da altre prebende, mentre Taradash (che non è un detersivo, ma un ex deputato radicale) di euro al mese ne piglia 7.700. Mica male anche la Maura Cossutta, figlia d'arte, ed ex deputata del defunto Prc, che si porta a casa 4.725 euro al mese. Un Toni Negri, che alternava la professione di latitante a quella di deputato radicale, per il solo fatto di essere stato eletto nel 1983, si porta a casa ogni mese 3.000 euro. Eccetera. Personcine che già sguazzano nei soldi (ma si sa, l'appetito vien mangiando) hanno diritto a vitalizi per il servizio reso alla Patria scaldando un banco a Montecitorio. Un Eugenio Scalfari si porta a casa 3.108 euro al mese, mentre una Susanna Agnelli (notoriamente indigente) ha un vitalizio di 8.000 e spiccioli pro mese. Poi accadde che nel 1997 una norma crudele portò a 65 anni l'età per iniziare a incassare il vitalizio, purché la permanenza in Parlamento fosse di almeno una legislatura, ossia anni cinque. Per un motivo che non riusciamo a spiegarci, nonostante lunghe e profonde riflessioni, per fare cinque anni basta fare due anni, sei mesi e un giorno e, oplà, la pensione eccola qua. Il tutto alla faccia del popolo contribuente. Ma, come dicevamo, ci allarga il cuore il pensiero che di sicuro queste persone non avranno a patire i morsi della fame. Difficilmente avremmo retto all'idea che personaggi di tanta levatura morale e intellettuale potessero, ad esempio, trovarsi nell'orrida situazione di dover lavorare per campare.

E qui la chiudiamo con le buone notizie, perché altrimenti rischiamo di cadere in un fallace ottimismo.

E PASSIAMO ALLE BRUTTE NOTIZIE. DALLA FRANCIA VOGLIONO RIDARCI LA CARLA BRUNI...

E la prima cattiva notizia ci arriva dalla Francia, dove pare che siano ormai in molti ad averne le tasche piene della signora Carla Bruni, di professione moglie del presidente della Repubblica, e affetta da presenzialismo inflazionante. In altre parole, è di continuo presente dovunque e comunque, in televisione, in pubbliche cerimonie, in ogni dove. La cattiva notizia consiste nel fatto che, essendo la signora in oggetto italiana, molti francesi hanno proposto di rimandarla al mittente. Forse, se il minacciato esilio si realizzerà, la signora Bruni potrebbe fare coppia con il rampollo Savoia, che si appresta a deliziarci in televisione in esibizioni da ballerino, e a demolire quello che restava di serietà a Casa Savoia. Ad entrambi consigliamo di meditare su un antico detto milanese, che suona più o meno così: “ma và a lavurà!”.  

E A MILANO DOBBIAMO VEDERE, IN PIAZZA DUOMO, TANTI SEDERI ALL'ARIA...

Pessime notizie invece ci arrivano da Milano, dove si è tenuto l'immancabile corteo contro Israele, che, colpevole di non gradire la quotidiana dose di missili democratici di Hamas, ha deciso di eliminare Hamas stesso. Che cattivi. Ora, a parte il solito cerimoniale un tantino cretino, che prevede il paragone tra Israele e Hitler e la bandiera con la stella di David data alla fiamme, quest'anno abbiamo avuto il supplemento di poter ammirare qualche centinaio di sederi musulmani all'aria proprio sul sagrato del Duomo, invaso tradendo la parola data (il corteo non doveva entrare in piazza Duomo). I sederi all'aria appartenevano a qualche centinaio di musulmani, arringati da un loro bravo imam, che ha già sul groppone una condanna a tre anni di galera per terrorismo. Abbiamo la massima stima per il ministro Maroni e possiamo pensare solo che quel giorno fosse in tutt'altre faccende affaccendato, visto che la polizia è stata a guardare, limitandosi a chiudere gli ingressi del Duomo. Poi i sederi e i relativi proprietari se ne sono andati, ma sarebbe davvero interessante vedere cosa accadrebbe a qualche centinaio di cristiani che volessero recitare un rosario in pubblico alla Mecca. Certo, ci vorrebbero più che altro dei kamikaze, e quindi la domanda resta retorica. 

E PER CHIUDERE, ECCO I PREMI PER IL 2008

E qui chiudiamo. Ma poiché, oltre che iniziare il 2009, è anche accaduto che sia finito il 2008, ci sembra giusto assegnare dei premi per alcuni record stabiliti nel passato anno. 
Il premio Super Attak 2008 viene assegnato alla signora Russo Iervolino Rosa, di professione sindachessa di Napoli, per l'attaccamento a oltranza dimostrato alla sua poltrona. Ci limitiamo a dare all'eccellente personaggia un consiglio: fissi le prossime riunioni di giunta nel parlatorio del carcere, perché così risparmia tempo sulle convocazioni.
Il premio “Scatole Cinesi – Michele Sindona” per il 2008 viene invece assegnato al signor Antonio Di Pietro, di professione moralista full time, per l'eccezionale casino messo in piedi tra “Associazione Italia dei Valori” (praticamente di proprietà sua e della moglie) e “Movimento politico Italia dei Valori”, col brillante risultato di un intreccio in cui nessuno capisce nulla, salvo il fatto che i rimborsi elettorali per le varie campagne elettorali sono stati incassati dall'Associazione anziché dal Partito. I vari alleati pro – tempore col Grande Giustiziere non hanno mai visto la percentuale pattuita e si sono un pochino imbufaliti, sicché il Di Pietro è chiamato in Tribunale a rispondere di giretti strani su qualche centinaio di migliaia di euro. Poveretto, un bel pasticcio, tanto più che in questo caso non c'è neanche un uomo di Berlusconi, o Berlusconi stesso, da inquisire. Suggeriamo al Di Pietro il metodo Scalfaro, basato sulla lapidaria affermazione: “non ci sto!”. Sarà sufficiente per tacitare ex alleati che si aspettavano la loro parte di rimborsi elettorali e che sono rimasti con le pive nel sacco? Mah! E con questo angoscioso interrogativo Vi salutiamo tutti, augurandovi una buona settimana e un buonissimo anno.



CHI SA CHE FINE HA FATTO IL SITO "LO ZUAVO PONTIFICIO" ?

Gentili Amici, la sparizione di un sito dalla Rete lascia un po' di perplessità, soprattutto se si tratta di un sito decisamente "non politicamente corretto". Non voglio vedere congiure dove non ci siano, però... 

Se qualcuno di Voi ha notizie del sito "Lo Zuavo Pontificio", molto ben impostato, ricco di notizie interessanti, e controcorrente, può gentilmente fornirle?

Era un bel sito, una voce libera, e spiace veramente che sia sparito. Oltretutto, l'indirizzo internet è ancora attivo, ma rimanda su tutt'altro, su uno strampalato sito commerciale, o giù di lì. 

Ringrazio di cuore quanti vorranno fornire notizie