domenica 29 marzo 2009

IL GIRO DELLA SETTIMANA - 23 – 29 MARZO 2009

BOMBE ATOMICHE E NOVITA' NEL COSO, NEL PD

Settimana densa di avvenimenti. Qui in Italia tutto bene, e meglio ancora in Giappone, dove il signor Tsutomu Yamaguchi, un vivace ingegnere di novantatre anni, si è visto riconoscere ufficialmente un primato assolutamente unico. Infatti il signor Yamaguchi è l’unico uomo al mondo sopravvissuto a due esplosioni nucleari. Il 6 agosto 1945 si trovava a Hiroshima e riportò solo alcune ustioni dall’esplosione della prima bomba atomica. Nulla di grave, tant’è che poté proseguire il suo viaggio di lavoro che doveva portarlo a Nagasaki, dove tre giorni dopo gli americani fecero il bis. E anche qui il signor Yamaguchi ne uscì tutto intero, non riportando nemmeno i danni da radiazioni, che invece colpirono ancora per molti anni decine di migliaia di giapponesi. Ora, a parte il dubbio se definire come enormemente fortunato o enormemente sfortunato questo giapponese da Guinness dei primati (e comunque evitare di chiedere proprio a lui consigli per un bel giro in Giappone…), a parte ciò, dicevamo, pare che lo stato maggiore del coso, del PD, abbia in animo di ritirare la famosa “tessera n.1” al Mortadellone e offrirla appunto al bi-sopravvissuto ingegnere giapponese. Sarà per scaramanzia, sarà per altro (dicono al coso, al PD), ma ci conviene averlo al posto del fondatore, perché è un uomo capace di uscire indenne dalle più spaventose catastrofi. Inoltre, mentre il Mortadellone le catastrofi da cui è sempre uscito indenne, le aveva peraltro sempre lui stesso causate, nel caso del signor Yamaguchi è innegabile che egli sia uscito da catastrofi combinate da altri. Fonti ben informate ci dicono però che il brillante ingegnere giapponese, informato di questi divisamenti dello stato maggiore del coso, del PD, abbia mandato a dire che: 1) anche se vecchio, non è rincoglionito; 2) due bombe atomiche nella vita sono un’esperienza più che sufficiente; voler aggiungere la tessera del coso, del PD, sarebbe eccessivo. Per saperne qualcosa di più abbiamo cercato di parlare direttamente con la dirigenza del coso, del PD, ma ci hanno chiuso la porta in faccia e infatti potete vedere qui la foto del loro ufficio, chiuso

MA LA SINISTRA SOFFRE TROPPE DIVISIONI

Il tutto ha causato una certa delusione nel coso, nel PD, dove il dibattito sul tema centrale “chi cavolo siamo e che cavolo ci stiamo a fare?”prosegue serrato, ma è ben lungi dall’essersi chiuso con qualche risposta. Il coso. Il PD, è un partito che punta sui giovani, (basta vedere le proposte che aveva fatto per la presidenza RAI), e in questi giorni sta raccogliendo molte amarezze. Infatti una giovane speranza del futuro avvenire, in quota rosa, Margherita Hack, ha deciso di candidarsi alle Europee con i compagni di Pdci e Rifondazione, anziché col coso, col PD. La famosa astrofisica, che ha 86 anni, si sarebbe insomma decisa a scendere direttamente in campo, dopo aver dato per anni il suo lungimirante parere ateo, antifascista e barricadiero più o meno su tutto. Ella è una scienziata, quindi i suoi pareri nascono da rigorosa osservazione della realtà e capacità deduttiva. Famosa la sua firma sul documento che definiva il commissario Luigi Calabresi “un torturatore”, la sua partecipazione al Gay Pride (in effetti, a guardarla bene, qualche dubbio, senza offesa, viene…), o le proposte, in nome della democrazia, di togliere il Crocifisso dalle scuole e di oscurare le trasmissioni della Radio vaticana. Ma dove la fanciulla ha dato il meglio di sé in fatto di affidabilità politica, è stato nelle dichiarazioni rilasciate sul precedente governo, quello presieduto dal Mortadellone: “Penso proprio che reggerà e farà cose buone. Il ministro della Ricerca, Mussi, si sta muovendo bene”. Comunque facciamo alla signora Hack i nostri sinceri auguri di un brillante successo e per darle una mano in campagna elettorale pubblichiamo anche una sua recente foto.

Insomma, mentre il PdL nasce ufficialmente, unificando così il centrodestra in un solo grande partito, a sinistra registriamo con rammarico divisioni, rivalità, contrapposizioni. Tutto ciò non può che dare tristezza e angoscia a chi aspirava a un partito unico della sinistra, per contrapporsi allo strapotere berlusconiano, al fascismo strisciante e al razzismo trotterellante. Così, oltre al coso, il PD, abbiamo Rifondazione e Pdci, e in più anche “Sinistra e libertà”, per non parlare dell’IdV, che infatti meno se ne parla e meglio è. Orbene, un nuovo motivo di angoscia nella sinistra è venuto proprio da un uomo di sinistra, il fondatore di “Sinistra e libertà”, nonché Presidente della Puglia, il sig. Vendola Nicola, per gli amici Nichi (per le amiche non si sa, ma pare che non ne abbia, chissà perché). Cosa ti ha combinato il Vendola?

PREOCCUPAZIONI PER LA SALUTE DI FRANCESCHINI

Alla trasmissione di Rai tre “Faccia a faccia” si è lanciato in sperticate lodi del Berlusca, definendo il Cavaliere “un individuo geniale, una persona che ha veramente dei tratti strabilianti”. E via di questo passo. Ora, finché si trattava di lodi al Berlusca, ancora ancora la cosa poteva andare. Ma il Vendola ha toccato le vette della più agghiacciante crudeltà politica quando ha detto che la sinistra ha fatto l’errore di non interrogarsi seriamente sulle cause della vittoria elettorale del PdL dell’anno scorso. Una catastrofe. Il Franceschini Dario, che ha ereditato la stanza imbottita in cui già il Walter proclamava “Il coso, il PD esiste e io ne sono il segretario”, quando il suo staff di consiglieri gli ha spiegato, seppur con molto tatto, che in effetti il Nichi aveva ragione, che le elezioni dello scorso anno le ha vinte la destra, è rimasto inizialmente annichilito. Poi si è scosso e ha detto alcune frasi intelligenti. Questo avvenimento, mai accaduto prima, ha giustamente preoccupato l’equipe medica che lo segue costantemente e il Dario è stato subito ricoverato in osservazione, mentre è stato forzatamente interrotto il processo psicologico graduale che la stessa equipe aveva già iniziato, con infinito garbo, per spiegare all’illustre paziente il fatto che non solo Babbo Natale non esiste, ma anche che la Costituzione è una legge come un’altra, oltretutto un po’ vecchiotta, e quindi è lecito dire che la si vuole cambiare. Le condizioni del Dario sono attualmente stazionarie – come si può notare dalla foto – e a lui facciamo i migliori auguri di una pronta guarigione.

INTANTO A MILANO SI LAVORA

Buone notizie invece da Milano, da dove giunge notizie che, nonostante la pesante crisi economica, un quartetto di soci aveva accumulato una piccola fortuna, circa due milioni di euro. Per completezza, è bene specificare che i quattro soci sono rom residenti nel campo nomadi di via Chiesa Rossa, e che la loro attività imprenditoriale consisteva nell’associazione per delinquere a scopo di rapina. Un settore merceologico senza dubbio fruttuoso, ma che non trovava l’approvazione dei carabinieri, che hanno scovato, oltre la merce rubata, i documenti per risalire a immobili e conti correnti, per il valore suddetto. In confronto fanno la figura dei dilettanti i rom del campo nomadi di via Bonfadini, dediti al banalissimo smontaggio e rivendita di veicoli rubati. Anche loro avevano destato l’attenzione dell’Arma. Tutto ciò dimostra come sono false e tendenziose, nonché dettate da odio razziale, le accuse spesso fatte ai rom di essere poco affezionati al lavoro. questi senza dubbio si davano da fare, e i risultati stanno a dimostrarlo.

E AD ACERRA PURE, SALVANDO ANCHE L'ITALIA DA UN'ORRENDA PROSPETTIVA

E per concludere, registriamo l’ottima notizia da Acerra: il termovalorizzatore è entrato finalmente in funzione, con una capacità di smaltimento giornaliera di 200- 300 tonnellate di rifiuti. L’energia elettrica che sarà prodotta dall’impianto a pieno regime potrà servire per circa 200.000 utenze domestiche. L’impianto è stato inaugurato dal presidente Berlusconi e dal sottosegretario Bertolaso, e sarà gestito per quindici anni dalla A2A, ossia quella che i milanesi conoscono da anni col nome più familiare di AEM. Il governo si era impegnato, nel maggio dello scorso anno, a terminare i lavori dell’impianto in dieci mesi e ha rispettato l’impegno. 
Si sono raggiunti così due importanti risultati: anzitutto si sta ponendo la parola “fine” alla pluriennale emergenza rifiuti nel napoletano, ma poi si è anche evitato all’Italia lo choc di uno spettacolo quanto mai terrificante, ossia quello di vedere Santoro in mutande. Infatti il famoso giornalista, universalmente apprezzato per le sue doti di equilibrio e obiettività, aveva a suo tempo dichiarato che si sarebbe messo in mutande se il governo avesse terminato l’impianto in otto mesi. I mesi sono stati dieci e non otto, sicché ci è risparmiata la visione minacciata. E qui si è aperto subito un piccolo dibattito, peraltro puramente accademico, se sia meglio un Santoro in mutande, ma che stia zitto, piuttosto che un Santoro vestito, ma che parli. Non entriamo nel merito del dibattito perché, come dicevamo, il pericolo, almeno per le mutande, è sventato.

E su questa tranquillizzante notizia chiudiamo il nostro piccolo giro, augurando a tutti una buona nuova settimana.


sabato 28 marzo 2009

APPELLO PER LE ELEZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO

Sul forum collegato al sito di Storia Libera abbiamo pubblicato il seguente appello (richiamato anche in home page di Storia Libera):


In vista della prossima scadenza elettorale (6 – 7 giugno) per il Parlamento europeo, il Direttore e i collaboratori di Storia Libera rivolgono a tutti gli amici che seguono il Sito e i forum ad esso correlati il seguente appello elettorale:

- è molto importante partecipare a questa consultazione. Un’astensione sarebbe colpevole, perché la deriva marcatamente anticristiana su cui si è incamminata l’Unione Europea richiede una risposta forte e chiara da parte di un elettorato consapevole e non rassegnato al sottile sogno totalitario che pervade tanti politici e burocrati europei. Ricordiamoci che in politica GLI ASSENTI HANNO SEMPRE TORTO.
- i risultati elettorali europei assumeranno un inevitabile significato politico anche all’interno. E’ pur vero che la sinistra subirà, con tutta probabilità, una netta sconfitta, ma è altrettanto vero che una diminuzione, anche contenuta, di consensi per il centrodestra, darà il destro per rialzare la testa a quanti, sinistre più o meno estreme, cattocomunisti e altri confusionari, non si sono ancora rassegnati alla sconfitta elettorale dello scorso anno.
- Solo andando a votare, e dando il voto con oculatezza, potremo contribuire a frenare il disastro morale e culturale che si va diffondendo in Europa, con l’abbandono delle tradizioni cristiane, con l’oltraggio sistematico al Santo Padre, con la diffusione di politiche distruttive per la famiglia e per il naturale sviluppo della persona umana.

La recente tragica vicenda dell’assassinio di Eluana Englaro ha mostrato dove si trovano, al di là delle etichette che ognuno si applica da sé, le persone e i gruppi che ancora difendono la vita e le tradizioni della nostra civiltà. Il ministro Sacconi, socialista, e il presidente Berlusconi, l’uomo più demonizzato dall’informazione conformista, hanno agito nel concreto in difesa della vita, e lo stesso hanno fatto gli altri membri del Consiglio dei Ministri, approvando all’unanimità il Decreto Legge che poteva salvare Eluana Englaro, e che è stato bloccato dal comunista Napolitano.

La nostra scelta elettorale dello scorso anno si è quindi palesata come quella giusta, consentendo la formazione di un Governo che finalmente governa e affronta i problemi reali. 

Per questi motivi ribadiamo lo stesso APPELLO ELETTORALE delle politiche dello scorso anno: non manchiamo al voto e votiamo per la Lega e per il PdL, rinnovando anche in sede europea quella fiducia che già si è mostrata ben riposta. Confermiamo il nostro consenso ai partiti della maggioranza, portando così in Europa quel vento di novità vera, che può venire solo dalla riaffermazione dei valori che per duemila anni hanno costruito la nostra civiltà.

Infine, mentre ribadiamo la assoluta ammirazione e affettuoso rispetto che nutriamo per Magdi Allam, vero lottatore per la libertà, non possiamo astenerci da un giudizio negativo sulla sua decisione di entrare nell’agone politico. Uomini come Allam devono svolgere una funzione di richiamo autorevole, morale, culturale e intellettuale, con tutta la libertà possibile, e non imbarcarsi in avventure politiche, che rischiano di essere, nel migliore dei casi, inutili e che comunque portano a una dispersione di voti. A maggior ragione ribadiamo questa convinzione, considerando che Allam si presenterà agli elettori sotto il marchio UDC, un partito sul quale restano tutte le perplessità già esposte lo scorso anno per le elezioni politiche. 

Ringraziamo tutti gli amici lettori per l’attenzione, restando come sempre disponibili ad ogni chiarimento e ad ogni dibattito.

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lunedì 23 marzo 2009

SONO ANCORA VIVO !!

Cari e pazienti amici, nonchè eroici (considerato che mi leggete...), da qualche giorno ho problemini con la connessione ADSL o forse anche con lo stesso PC. Questo spiega il mio scarso presenzialismo degli ultimi giorni, che peraltro avrà portato conforto e diletto a quanti mi trovano fondamentalmente insopportabile.

Quindi a quanti mi vogliono bene e anche agli amici sinistrati (le cui critiche mi sono sempre di conforto, perchè mi confermano che sono sulla strada giusta) chiedo scusa e assicuro che queste noie tecniche saranno risolte a giorni.

A tutti una buona settimana

lunedì 16 marzo 2009

IL GIRO DELLA SETTIMANA – 9 -15 marzo 2009

TRUFFATORE IN PRIGIONE IN AMERICA

Settimana densa di avvenimenti. Qui in Italia tutto bene e meglio ancora a New York, dove il finanziere Bernard Madoff si è dichiarato colpevole della truffetta che portava avanti da una trentina d’anni. A ben guardare il signor Madoff si è sempre comportato in modo democratico, perché ha truffato tutti, poveri e ricchi, privati e istituzioni, compresi gli enti benefici che sovvenzionava e che poi gli affidavano la liquidità da gestire. Tutta la vicenda ha comportato un giro di circa cinquanta miliardi di dollari, cifra che più che da capogiro è da svenimento vero e proprio, tanto più laddove si consideri che secondo l’accusa i miliardi sarebbero invece sessantacinque. Apprendiamo così che per le leggi dello Stato di New York il vivace finanziere, al quale il giudice ha revocato gli arresti domiciliari, spedendolo in carcere a meditare, potrebbe beccarsi un condanna a centocinquanta anni di carcere. La notizia di non rischiare l’ergastolo avrà certamente giovato al morale di Madoff.

E IN ITALIA ?

Grande America ! Un tizio truffa tutti quanti per anni e anni, ma alla fine finisce in gattabuia. Qui da noi è un po’ diverso. Proprio ieri è riapparso quel tale signor Prodi Romano, già Presidente del Consiglio un paio di volte, già Presidente dell’IRI e di un altro po’ di roba, vero concorrente di Attila, laddove si consideri che dove passava il famoso condottiero “non cresceva più l’erba”. Il Prodi aveva dichiarato, dopo l’ultimo fallimento (quello del suo – chiamiamolo così – governo) che si sarebbe ritirato a vita privata, a fare il nonno. E invece eccolo ricomparire in pubblico, per rinnovare la tessera del coso, del PD, quello che adesso il Franceschini Dario dice di esserne il segretario. Mi accorgo ora che ho costruito una frase che massacra la sintassi, ma chiedo comprensione, perché l’emozione mi ha tradito. In compenso siamo in grado di fornirvi la foto dell’avvenimento: Franceschini e Prodi ritratti assieme. Come potete vedere il Franceschini sta dimostrando al Prodi che nel coso, nel PD, la fiamma della fede è tuttora ardente. Fonti solitamente ben informate dicono che il Prodi, deciso a fare il nonno full-time, stia stato convinto dai nipoti a rigettarsi nell’agone politico. Anzi, a rigettarsi e basta. Ma sono notizie ancora da verificare..

In compenso il Franceschini, volendo far vedere che anche lui, al di là di ciò che dicono alcuni maligni, è in grado di verbalizzare un pensiero completo, ha lanciato una proposta nuovissima: tassare i ricchi per dare ai poveri. Sagace e giustiziere al medesimo tempo. Con questa proposta dirompente il Dario voleva rilanciare un poco il coso, il PD, anche perché le europee sono vicine e in attesa di capire se il coso, il PD esista (e magari anche capire a cosa serva) è bene rilanciarne l’immagine. Orbene, la tassa proposta da Franceschini è chiamata “Robin Tax” poiché, come tutti sanno, Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri; non ci risulta però che Robin Hood sia mai stato preso a schiaffoni dai poveri, che legittimamente si fossero sentiti presi per il naso (per non dire altro). E vediamo di spiegarci. Il prode Dario ha proposto di imporre un “contributo di solidarietà” a quanti guadagnano oltre 120mila euro all’anno, e poi distribuire questo contributo alle famiglie con redditi bassi. Però un paio di giornalisti maliziosi, armatisi di una piccola calcolatrice da tasca, hanno dimostrato che il risultato (considerando la fascia di redito da colpire e quella da beneficare) sarebbe quello di distribuire alle famiglie meno abbienti la formidabile cifra di euro 4,40 al mese. Però si sa che queste proposte hanno sempre un loro fascino e quindi il Dario è convinto, grazie a un sondaggio subito commissionato a una società specializzata, che il coso, il PD, otterrà una grossa affermazione alle prossime consultazioni europee. Non è dato sapere se la società incaricata del sondaggio sia la medesima che lo scorso anno elaborava degli “exit pool” dai quali, almeno nei primi venti minuti, risultava che il coso, il PD e il PdL erano in parità…

I CONSERVATORI IMPERVERSANO

Insomma, in politica è difficile trovare del nuovo, soprattutto quando si ha a che fare coi conservatori. Ad esempio, a Milano i membri (in tutti i sensi) di uno dei soliti “centri sociali” hanno dedicato, in via Conte Rosso, una targa ricordo alla “Volante Rossa”, che era una banda di vivaci giovanottelli che, negli anni tra il 1945 e il 1949, forse non informati sulla fine della guerra, avevano commesso un pochino di omicidi, rapine, sequestri di persona e altre piacevolezze. Il tutto si era concluso con 27 condanne, di cui quattro all’ergastolo. Inutile dire che quasi nessuno pagò il conto, perché l’ospitale Cecoslovacchia accolse a braccia aperte questi compagni così briosi. Comunque, roba di oltre sessant’anni fa, e in questo senso appaiono molto più attuali quei bravi figlioli che, a Milano come a Torino, hanno pensato bene di dare l’assalto ai banchetti allestiti da Azione Universitaria, associazione studentesca di AN, che partecipa alle elezioni universitarie. I giovani democratici, volendo far rivivere le glorie ultraquarantennali dei loro babbi e nonni (oggi per lo più dirigenti d’azienda, professionisti o parlamentari) hanno pensato che il modo migliore per manifestare il loro dissenso fosse quello di prendere a legnate gli avversari.

In attesa che qualche solerte magistrato apra un’inchiesta sull’atteggiamento provocatorio dei giovani di AN, che si sono messi sulla traiettoria di bastoni democratici e antifascisti, ecco che un altro personaggio vuole rifilarci come novità della merce che più che scaduta è avariata. Ci riferiamo al Grillo Beppe, che ha deciso di presentare delle liste civiche in tredici comuni in cui a breve si terranno le elezioni amministrative. Lo affianca un altro comico, il Travaglio di nome e di fatto. Il Grillo Beppe vuole fare il partito degli antipartito, perché adesso è arrivato lui, che li mette a posto tutti. Qui vi mostriamo una bella immagine del Grillo mentre annuncia all’Italia la ferale notizia. Forse nessuno ha informato il Grillo che anche il partito degli antipartito è vecchio come il cucco, e già lo fece un signore che si chiamava Guglielmo Giannini. Fu una meteora nella politica italiana, nata nel 1945, che pochi anni dopo iniziava a spegnersi. Con una differenza fondamentale tra il Giannini e il Grillo. Che il Giannini era un uomo serio.

Insomma, se i politici che si definiscono progressisti ci ammaniscono roba di decenni fa, perché dovremmo stupirci della lite scoppiata in casa Savoia su un tema di palpitante attualità: a chi spetta il titolo di Principe del Piemonte, ossia pur’anche quello di erede al trono d’Italia? Al piccolo Umberto, nipotino di Amedeo d’Aosta, o all’Emanuele Filiberto, quello che, non contento di quanto già suo padre aveva fatto per demolire il nome dei Savoia, si è messo pure a fare il ballerino in televisione? Di fronte a questi temi è difficile non sentirsi interiormente coinvolti, dove “interiormente” sta per “attinente alle interiora”.

E ALLORA, CONCLUDENDO...

E quindi, di fronte a tutto questo casino, tra Principi che litigano, rivoluzionari da naftalina, comici che non fanno più ridire nessuno, segretari di partito che hanno poche idee ma ben confuse, ci rallegriamo per una delle poche notizie veramente interessanti che abbiamo letto questa settimana: a Castelletto d’Orba, paesino di duemila anime in provincia di Alessandria, si candida per la carica di sindaco la signora Amelia Montobbio, in lista con la Lega. La signora candidata ha la bella età di 99, dicasi novantanove, anni. Le auguriamo di cuore di vincere e di fare almeno due mandati. Di sicuro avrà, data la non più giovanissima età, quel buonsenso che in politica sembra far difetto a molti.


A tutti una buona nuova settimana

lunedì 9 marzo 2009

IL GIRO DELLA SETTIMANA - 2 - 8 MARZO 2009 in formato ridotto

Cari Amici, mi perdonerete se questa settimana faccio un giro striminzito, ai minimi termini, praticamente un girino. Purtroppo la salute non sempre assiste e sono stato condannato a un paio di giorni di riposo. Succede anche ai migliori (per cui, figurarsi a me...)

Ergo, ho pensato, non avendo ben riordinato le notizie più importanti della settimana, di dedicare il girino a una notizia sola, ma che riempie d'angoscia non solo il mio cuore, ma anche quello di folle immense, tese in un silenzio magico, rotto solo da singhiozzi soffocati e da pianti dei bimbi, che le madri si stringono al seno, calmandoli col sussurio democratico e antifascista: "bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao"...

Avrete capito tutti che mi riferisco alla crisi dell'Unità, il quotidiano fondato da Gramsci, il foglio che impavido ha difeso per anni la libertà, la democrazia e la verità. Famosa ad esempio la sua prima pagina, quando Stalin rese l'animaccia sua a satanasso: "Gloria eterna all'uomo che più di tutti ha operato per il bene dell'umanità". Altrettanto famosa la difesa dei cingoli dei carri armati dell'Armata Rossa, sotto cui vennero massacrati i sogni di libertà del popolo ungherese. E via via, l'Unità visse e narrò la Storia italiana e mondiale, portando sempre una ventata di fresca umanità. Come scordare la sua gioiosa ospitalità alle voci deliranti che, lanciando accuse assurde, spinsero altri deliranti ad ammazzare come un cane il commissario Luigi Calabresi?

E ora, che accade? Che il padrone della baracca, il riccastro Soru, non contento di aver disfatto la sua isola governandola per cinque anni, ha pensato bene di iniziare a disfare anche l'Unità. Licenziamenti, riduzioni del personale, tragico anticamera, forse, della chiusura.

Orrendo e catastrofico. E poi, diciamocelo chiaro, finalmente a dirigere l'Unità c'era una graziosa signora, invece degli immusoniti piccoli Suslov degli anni passati, e proprio adesso il Soru si ricorda che lui è un imprenditore, quindi se non tornano i conti le aziende si ridimensionano e/o si chiudono? Che carognone!

Insomma, io mi sono segnato sull'agenda di fare un lamento democratico, unitario e antifascista. Lo farò appena avrò finito i giorni di riposo, data la leggera indisposizione che mi ha colpito. Un lamento è un lamento, e va fatto bene.

E tanto per chiudere, eccovi due belle foto: una rappresenta il patron Soru, in una delle sue espressioni più umane. Nell'altra potete vedere la panoramica di una delle ultime riunioni di redazione dell'Unità. 

A tutti un angosciato saluto e una buona, mesta e pensosa, nuova settimana.

venerdì 6 marzo 2009

LA FESTA DELLA DONNA - 8 MARZO

Alcuni amici lettori mi avvisano che il link che ho inserito nel precedente intervento non funziona. Chiedo scusa per l'inconveniente e rimedio subito, pubblicando per intero l'articolo di MESSORI (al quale dovevas rimandare il suddetto link)

inizia

Vittorio MESSORI
Una "festa" inventata

tratto da: Pensare la storia. Una lettura cattolica dell'avventura umana, Paoline, Milano 1992, p. 107-108. 

C'erano una volta delle operaie tutte lavoro, fede socialista e sindacato; e c'era un padrone cattivo. Un giorno, le lavoratrici si misero in sciopero e si asserragliarono nella fabbrica. Qualcuno (il padrone stesso, a quanto si dice) appiccò il fuoco e 129 donne trovarono atroce morte. Era l'8 marzo 1908, a New York. Due anni dopo, la leggendaria femminista tedesca Clara Zetkin propose, al Congresso socialista di Copenaghen, che l'8 marzo, in ricordo di quelle martiri sociali, fosse proclamato "giornata internazionale della donna".

Storia molto commovente, letta tante volte in libri e in giornali, fatta argomento di comizi, di opuscoli di propaganda, di parole d'ordine per le sfilate e le manifestazioni: prima del femminismo e poi di tutti. Sì, storia commovente. Con un solo difetto: che è falsa. Eh già, nessun epico sciopero femminile, nessun incendio si sono verificati un 8 marzo del 1908, a New York. Qui, nel 1911 (quando già la "Giornata della donna" era stata istituita), se proprio si vogliono spulciar giornali, bruciò, per cause accidentali, una fabbrica, ci furono dei morti, ma erano di entrambi i sessi. Il sindacalismo e gli scioperi non c'entravano. E neanche il mese di marzo.

Piuttosto imbarazzante scoprire di recente (e da parte di insospettabili quanto deluse femministe) che il mitico 8 marzo si basa su un falso che, a quanto pare, fu elaborato dalla stampa comunista ai tempi della guerra fredda, inventando persino il numero preciso di donne morte: 129... Ma è anche straordinario constatare quanto sia plagiabile proprio quella cultura che più si dice "critica", che guarda con compatimento (per esempio) chi prenda ancora sul serio quelle "antiche leggende orientali" che sarebbero il Natale, la Pasqua, le altre ricorrenze cristiane.

E, dunque, a qualcuno che facesse dell'ironia sulle vostre, di feste e pratiche religiose (messa, processioni, pellegrinaggi), provate a ricordargli quanti 8 marzo ha preso sul serio, senza mai curarsi di andare a controllare che ci fosse dietro. 


termina

giovedì 5 marzo 2009

8 MARZO - "FESTA DELLA DONNA"

A giorni avremo il torrente di retorica della "Festa della donna". Permettetemi di consigliarvi una istruttiva lettura:

http://www.storialibera.it/attualita/donna_e_donne/articolo.php?id=949

Una voce ben più autorevole della mia Vi spiegherà la bufala che è alla base di questa "festa".

Ciò detto, se avete un po' di rispetto della vostra sposa, della vostra mamma, di qualsiasi donna sia per Voi importante, evitate di trattarla come un animale di razza protetta, con relativo mazzolin di mimose. Portatele rispetto e amore tutto l'anno, non solo un giorno all'anno, evitando di dire con ipocrisia e conformismo che "donne e uomini sono uguali". Amate la diversità della donna, abbiatene rispetto, perchè a tutti è dovuto rispetto a amore, e tanto più a chi porta in sè il meraviglioso segreto della vita. Ma di questo piccolo particolare sembra che in molti si siano dimenticati...

mercoledì 4 marzo 2009

ELUANA ENGLARO

Non c'è limite alla spudoratezza. Dall'ANSA di stasera, leggere per credere:

Eluana: famiglia Englaro avvia azioni risarcimento

UDINE - La famiglia Englaro ha avviato azioni di risarcimento per i danni eventualmente subiti da parte di medici, politici e religiosi nella vicenda di Eluana, la donna morta il 9 febbraio scorso a Udine dopo 17 anni di coma persistente.

Le richieste - secondo quanto riferito dai legali della famiglia Englaro alla Repubblica e al Messaggero Veneto - riguardano anche Amato De Monte, l'anestesista a capo dell'equipe che ha interrotto l'alimentazione e l'idratazione di Eluana, e si riferiscono alle definizioni di "assassino" e "omicida" usate nei riguardi di Beppino Englaro e De Monte.

I fondi raccolti saranno trasferiti all'associazione 'per Eluana', che sta per nascere, per finanziare le iniziative per il testamento biologico. Le azioni sono state avviare con la spedizione di raccomandate con la diffida preventiva a vendere case e beni fino alla decisione dei giudici.

fine del comunicato ANSA

e il procedimento per omicidio volontario in cui sono sotto inchiesta Englaro Beppino e altri? Che fine ha fatto?

Ogni commento è superfluo

domenica 1 marzo 2009

IL GIRO DELLA SETTIMANA – 23 FEBBRAIO – 1° MARZO 2009

BUONE NOTIZIE DALL'AMERICA

Settimana densa di avvenimenti. Qui in Italia tutto bene e meglio ancora negli Stati Uniti, dove l'ancora arzilla signora Linda Wolfe, classe 1940, è riuscita a entrare nel Guiness dei Primati per il numero esorbitante di matrimoni con cui ha vivacizzato la sua vita. Per la precisione la signora in oggetto (che, attualmente vedova, non ha nascosto la sua speranza di trovare ancora marito) si è sposata 23 volte, e ha avuto 7 figli. “Per me l'amore è una droga” ha detto Linda Wolfe, per la quale non elenchiamo i cognomi da sposata perché temiamo di non arrivare in fondo all'elenco. La vivace signora può esibire un ruolino di marcia interessantissimo: sposata per la prima volta a 16 anni; il matrimonio più lungo è durato ben sette anni, con George Scott. Il più breve è durata 36 ore, ossia un giorno e mezzo. Un marito era carcerato, altri due si sono scoperti omosessuali dopo le nozze. Ha spaziato tra le professioni più diverse, avendo sposato predicatori, baristi, idraulici, musicisti, militari, insegnanti. L'amore più grande è stato quello per Jack Gourley, tant'è che lo ha sposato tre volte. Ora, come dicevamo, non dispera di sposarsi ancora. Come si suol dire, se il cuore è giovane, la vita sorride! Per chi fosse interessato, la signora in oggetto vive in una casa di riposo nello Stato dell'Indiana, ma a quanto pare ha deciso che è presto per riposarsi...

E GRANDI NOVITA' NELLA POLITICA DELL'OPPOSIZIONE

E poiché non si può negare che l'ottima signora Linda Wolfe sia un personaggio sempre alla ricerca delle novità, che detesta la monotonia, di sicuro da lei ha preso esempio il neo segretario del coso, del PD, che nella sua prima uscita pubblica, a Ferrara, ha tenuto un discorso in cui ha dimostrato di essere l'uomo nuovo, l'uomo che finalmente può dare slancio all'Italia, torturata dal dispotismo berlusconiano, con orizzonti nuovi e sguardo rivolto al futuro. Il Dario ha infatti sconvolto la platea per il profluvio di novità: ha detto che Berlusconi è contro la Costituzione e poi ha esaltato il valore della Resistenza. Essendo lui nato nel 1958, e quindi non potendo per ragioni tecniche aver fatto il partigiano, ha portato seco il vecchio padre Giorgio, partigiano tutto d'un pezzo. Non ha parlato del nonno, fascistissimo e amico di Balbo, ma comunque la ventata di novità che il Dario ha portato nella politica della sinistra, difficilmente potrà passare inosservata. Possiamo infatti mostrarvi, nelle foto qui a lato, oltre a un bel primo piano di Franceschini, anche un particolare del pubblico, giovane ed entusiasta, che si è riconosciuto in pieno nelle parole del leader.

Il Dario comunque difende la Resistenza e la costituzione, ma è per il dialogo. Più combattivo si mostra invece il Di Pietro, che oltre alla passione per gli investimenti immobiliari e per i rimborsi elettorali (che gli piacciono così tanto, da tenere per sé anche quelli dei suoi ex alleati...), si è scoperto anche una irrefrenabile passione per i referendum. Di Pietro farà referendum su tutto, salvo che su Di Pietro. Senonché, trascinato dalla foga, ha annunciato anche un referendum sulla legge sul testamento biologico. Poi qualcuno tra i più fidati consiglieri gli ha pacatamente spiegato che per fare un referendum abrogativo di una legge bisogna perlomeno aspettare che la legge sia approvata in Parlamento. Fonti ben informate dicono che il Di Pietro sia rimasto molto scosso da questa rivelazione e (vi traduciamo dal dialetto moliso – lucano) abbia chiesto ai suoi fidati consiglieri: “Il Parlamento? E cos'è?”. 

NAPOLITANO DIFENDE LA CULTURA

Per fortuna non tutti sono così confusi in materia di ordinamento dello Stato. Infatti il sig. Napolitano Giorgio, che con ammirevole testardaggine continua a voler fare il Presidente della Repubblica, ben conscio del fatto che non deve interferire nella politica governativa, ha pubblicamente dichiarato di essere contro i tagli previsti dal Governo per le Università più sprecone. È da capire, perché c'è davvero il rischio di azzerare la preparazione di generazioni e generazioni se si interviene sui bilanci di Atenei che riescono a creare, ad esempio, 37 corsi, a ognuno dei quali è iscritto un solo alunno. Un rapporto formidabile, insomma, perché ogni alunno avrà un cattedratico tutto per sé. E inoltre sono stati istituiti corsi di laurea di cui si sentiva l'impellente necessità, come quello di Scienze e tecnologie del fitness (a Camerino), per non parlare dell'insegnamento di Trofeistica, materia del corso di laurea in Scienze Faunistiche (a Firenze). E poteva un Paese vivere senza il corso di laurea di Scienza del Verde (a Firenze) o di Scienza della Pace (a Pisa e Macerata)?
Insomma, il Napolitano vigila sul nostro livello culturale e quindi possiamo essere tranquilli. Qui a lato potete vedere una biblioteca universitaria, e siamo sicuri che la sola presenza di tanti sacri testi della cultura vi farà passare il malizioso sospetto che qualcuno sull'Università voglia fare la solita mangiatoia.

A rassicurare il giovanile inquilino del Quirinale è intervenuta anche la ministra Gelmini, per la quale nutriamo il massimo rispetto e stima, ma la cui risposta ci lascia un pochetto perplessi: infatti la ministra in oggetto ha dichiarato che verranno tagliati solo gli “sprechi inutili”. Restiamo in ansiosa attesa di sapere quali siano gli sprechi utili.

E VA BENE... MA GLI IMMOBILI DELLA VECCHIA DC DOVE SONO FINITI?


E su questa profonda domanda potremmo concludere il nostro giro della settimana; sennonché, in vena di domande, ci chiediamo: che fine ha fatto il patrimonio immobiliare della vecchia Democrazia Cristiana? La domanda non è del tutto peregrina laddove si consideri che mentre alcuni si accapigliavano in Tribunale per decidere chi fosse il legittimo erede del simbolo scudocrociato, altri, forniti evidentemente di maggior senso pratico, riuscivano a far svanire la bellezza di 120 immobili, tra uffici, appartamenti, palazzi et similia. Il tutto con un tale rebelotto di giri di vendite e acquisti sottocosto, facenti capo a una società immobiliare con sede in Croazia, che noi, francamente, non ci abbiamo capito più niente. Potreste dire: ma che ce ne frega? E' solo una piccola, banale, curiosità. E su questa insoddisfatta curiosità, chiudiamo questo giro, augurando a tutti una buona nuova settimana