giovedì 31 luglio 2008

SALVIAMO LA VITA DI ELUANA ENGLARO - 3

UN NUOVO FATTO POSITIVO BLOCCA GLI ASPIRANTI ASSASSINI !!! UN ALTRO PASSO VERSO LA SALVEZZA DELLA VITA DI ELUANA ENGLARO !!!

SI E' MOSSA ANCHE LA PROCURA GENERALE DI MILANO

ECCO L'ANSA DI STASERA:

ROMA - Camera dei deputati contro Corte di Cassazione. Questo l'inedito processo di cui sta per essere investita la Corte Costituzionale. L'Assemblea di Montecitorio ha infatti deciso di sollevare conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato contro la sentenza sul caso di Eluana Englaro. Venerdi' con ogni probabilità anche Palazzo Madama farà lo stesso. Ma intanto la procura generale di Milano ha presentato ricorso contro l'ordinanza della Corte d'Appello che ha dato il via libera alla sospensione dei trattamenti terapeutici della donna in coma da 16 anni. Con la richiesta anche della sospensione dell'esecuzione del provvedimento. Una decisione che impedisce quindi alla famiglia Englaro di procedere alla interruzione dell'alimentazione e della idratazione di Eluana.

Esulta il Pdl che con Gaetano Quagliariello plaude alla decisione del Pg di Milano in sintonia con l'iniziativa delle Camere. La contestazione che i due rami del Parlamento muovono alla Suprema Corte è quella di aver compiuto una "invasione di campo". L'intervento in una materia, quella del fine vita, in cui esiste un vuoto normativo, sarebbe infatti un "esproprio della funzione legislativa".

PREGARE E AGIRE E' SERVITO, SERVIRA' ANCORA !!!

CHE IL SIGNORE ASSISTA E ILLUMINI QUANTI SONO IMPLICATI IN QUESTO CASO.

MA INTANTO RINGRAZIAMO LA PROVVIDENZA PER CIO' CHE GIA' E' ACCADUTO, CHE SEMBRAVA IMPOSSIBILE SOLO POCHI GIORNI FA !

martedì 22 luglio 2008

SALVIAMO LA VITA DI ELUANA ENGLARO ! - 2

Questo è il testo della lettera che, con l'adesione di alcuni amici, ho trasmesso alle Autorità di Polizia:

Al Signor Ministro dell’Interno, on. Roberto Maroni
Al signor Capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli
E ai signori Questori delle province di Milano, Lecco, Como e Varese


Egregi Signori,
sono un cittadino che è profondamente turbato dalle notizie riguardanti la vicenda della signora Eluana Englaro.

La peculiarità della situazione, in particolare l’impossibilità per la predetta di esprimere una propria chiara volontà, e il fatto incontestabile che la signora Eluana Englaro è viva, seppur non in grado di provvedere a sé stessa per grave stato patologico, mi hanno fatto sorgere non pochi interrogativi sui prospettati interventi, volti a interrompere l’alimentazione fin qui assicurata da apparecchiature apposite.

Non vi è infatti dubbio che la malata in oggetto, qualora venisse privata degli alimenti somministrati dalle apparecchiature, morirebbe per sete e fame, tra l’altro patendo una terribile sofferenza.

La situazione di fatto che si è creata ha già generato dubbi e perplessità. Un insigne giurista, come il prof. Giuliano Vassalli, ha dichiarato di non trovare nel vigente diritto positivo italiano una base per la decisione adottata. Si è aperta una procedura per conflitto di attribuzione tra Parlamento e Cassazione, mentre anche uomini di cultura e del mondo accademico hanno espresso contrarietà o forti dubbi.

Mi rivolgo perciò alla Vostra attenzione, per chiedervi di verificare se questa situazione stia effettivamente subendo la prospettata evoluzione e se in tal caso non vi sia violazione di legge. Presumo che il dubbio sia legittimo perché vi è la certezza che i prospettati interventi porterebbero alla morte della signora Eluana Englaro. E in tale certezza anche una esecutività “provvisoria” porterebbe a risultati irreparabili

Confidando nella Vostra opera di verifica, nell’interesse della legge e dell’incolumità della persona in oggetto, e nella certezza che parte Vostra verrà adottata ogni misura necessaria, Vi ringrazio dell’attenzione e Vi porgo i miei migliori saluti

Paolo Deotto

Si associano:

- prof. Piero Vassallo
- avv. Luigi Torre
- sig.ra Stefania Zanon
- avv. Carlo Cigolini
- dott. Matteo Dellanoce
- sig. Raimondo Gatto

Lo stesso testo è stato trasmesso a diversi quotidiani e inserito anche nei forum di Storia Libera. Potrete leggere i paricolari andando su:

http://www.storialibera.it/forum/viewtopic.php?f=14&t=233&p=7154#p7154

domenica 13 luglio 2008

CONTRO L'ASSASSINIO DI ELUANA ENGLARO

E' a tutti noto che un padre (al quale può essere riconosciuta, come unica attenuante, il fatto di essere andato fuor di testa) e alcuni magistrati che credono di poter, come Dio, decidere della vita e della morte (e a questi non va riconosciuta alcuna attenuante), hanno deciso di uccidere Eluana Englaro, lasciandola morire di sete e fame.
Facciamo il possibile per fermare questa mostruosità. Che almeno il padre in questione, se ammette di non aver più la forza di sopportare il dolore di una figlia in coma, non pretenda di sollevarsi dalla sua angoscia uccidendo la figlia! Quanto ai magistrati che hanno preso la decisione (per la quale nessuna legge riconosce loro alcuna competenza), è meglio non parlarne nemmeno. Sono una vergogna per l'ordine giudiziario e per la civiltà stessa.
FACCIAMO IL POSSIBILE. FIRMIAMO LA PETIZIONE PER SALVARE QUESTA POVERA DONNA, IN BALIA DI PERSONE CINICHE E INCOSCIENTI.

FIRMIAMO LA PETIZIONE PER SALVARE ELUANA ENGLARO: cliccate su:

www.firmiamo.it/eluanaenglaro

sabato 12 luglio 2008

LE OMELIE DEL CARD. SIRI

Cari Amici, ecco un'OTTIMA NOTIZIA per quanti amano la Chiesa, e quindi la Verità, e quindi l'uomo. Fede & Cultura, piccola ma fortissima Editrice di Verona, pubblica:

Card. Giuseppe Siri
Omelie per l’anno liturgico
Prefazione di Mons. Luigi Negri
Lettera di encomio del Card. Angelo Bagnasco
A cura di Antonio Filipazzi

Trovate i dettagli sull'home page http://www.fedecultura.com

E' inutile che io aggiunga parole. La grandezza del Cardinale Siri è nota universalmente. Ecco un ottimo libro!

venerdì 11 luglio 2008

UN ARTICOLO DI ANTONIO SOCCI

Lo condivido in pieno:


FEDERICA, CHE VIENE UCCISA NEL “PARADISO” SENZA CROCIFISSI…
11.07.2008
Lloret de Mar come metafora del nostro tempo...
I socialisti di Zapatero hanno annunciato di voler togliere i crocifissi dagli spazi pubblici. Il caso ha voluto che la notizia uscisse in contemporanea con l’assassinio di Federica, proprio in Spagna, a Llorett de Mar, in un divertimentificio che è il nuovo santuario dello sballo giovanile. Dove la discoteca è – come ha spiegato Vittorino Andreoli – la cattedrale pagana di “un grande rito di trasformazione collettiva” che fa dimenticare la vita e la realtà. Gli ingredienti (anche chimici) di questa “nuova religione” sono noti, con il solito comandamento: “vietato vietare”. La felicità si trova davvero lì? E perché Federica ci ha trovato la morte, macellata come un agnello? Nessuno ci riflette. Nell’euforica Spagna le autorità sembrano preoccupate soprattutto che il delitto non porti pubblicità negativa alla località turistica. E vai con la tequila bum bum, dimentichiamo la povera Federica e via i crocifissi. Anche noi da tempo li abbiamo tolti dai cuori, oltreché dalla vita pubblica. Anzi, l’immagine del crocifisso o quella della Madonna vengono periodicamente dileggiati da sedicenti artisti in nome della libertà d’espressione. Del resto il Papa stesso subisce questa sorte nelle manifestazioni di piazza della sedicente “Italia dei migliori”. E la fede cattolica viene azzannata, senza alcuna obiettività, in programmi televisivi che, se fossero realizzati contro qualsiasi altra religione, scatenerebbero subito l’accusa di intolleranza o razzismo. Contro Gesù Cristo invece sembra che tutto sia permesso. Poi, quando ci visita il dolore o si consuma la tragedia o assistiamo all’orrore, gridiamo furenti – col dito accusatore – “dov’è Dio?”, “Perché non ha impedito tutto questo?”. Dopo l’ecatombe dell’ 11 settembre a New York si alzò questo stesso grido e una donna, in tutta semplicità, parlando in televisione rispose così: “per anni abbiamo detto a Dio di uscire dalle nostre scuole, di uscire dal nostro Governo, e di uscire dalle nostre vite. E da gentiluomo che è, credo che Lui sia quietamente uscito. Come possiamo aspettarci che Dio ci dia le Sue benedizioni, e la Sua protezione, se prima esigiamo che ci lasci soli?”. Continuava ricordando quando si lanciò la crociata perché non si voleva “che si pregasse nelle scuole americane, e gli americani hanno detto OK. Poi qualcun altro ha detto che sarebbe meglio non leggere la Bibbia nelle scuole americane. Quella stessa Bibbia che dice: ‘Non uccidere, non rubare, ama il tuo prossimo come te stesso...’, e gli americani hanno detto OK. Poi, in molti paesi del mondo, qualcuno ha detto: ‘Lasciamo che le nostre figlie abortiscano, se lo vogliono, senza neanche avvisare i propri genitori’. Ed il mondo ha detto OK”. Si girano film e show televisivi che sommergono le anime di fango. E si fa musica che celebra violenza, suicidio, droga o ammicca al satanismo. E tutti trovano questo normale e dicono che è solo un gioco, com’è normale che, secondo le statistiche, un bimbo italiano, prima di aver terminato le elementari, veda in media in tv 8 mila omicidi e 100 mila atti di violenza, ma per carità togliamo la preghiera dalla scuola ché sarebbe un atto di “violenza psicologica”. ”Ora” proseguiva quella donna americana “ci chiediamo perché i nostri figli non hanno coscienza, perché non sanno distinguere il bene dal male, e perché uccidono così facilmente estranei, compagni di scuola, e loro stessi. Probabilmente perché, com’è stato scritto, ‘l'uomo miete ciò che ha seminato’ (Galati 6:7). Uno studente ha ‘sinceramente’ chiesto: ‘Caro Dio, perché non hai salvato quella bambina che è stata uccisa in una scuola americana?’. Risposta: ‘Caro Studente, a Me non è permesso entrare nelle scuole americane. Sinceramente, Dio’ ”. Tutto questo non è solo americano. Dopo Auschwitz una folla di intellettuali accusò Dio: “Dov’eri? Come hai potuto permettere tutto questo?”. Nessuno ricordava quale fu la prima battaglia fatta dal nazismo appena arrivato al potere: la guerra dei crocifissi. Il nuovo regime pretese di spazzar via da tutte le scuole l’immagine di Gesù crocifisso. Fu uno scontro durissimo e la Chiesa fu praticamente lasciata sola a sostenerlo. Dov’erano gli intellettuali? Poi il nazismo, fra il 1939 e il 1940, spazzò via migliaia di “crocifissi viventi”, una eutanasia di massa per 70 mila disabili e malati mentali: ritennero le loro delle vite indegne di essere vissute e dettero loro “la morte pietosa”, ma anche in quel caso la Chiesa fu lasciata quasi sola perché nei cuori il crocifisso era stato spazzato via dalla pagana e feroce croce uncinata. E così alla fine Hitler scatenò la guerra e la Shoah. Dov’era Dio? Era stato cacciato da tempo. E stava agonizzando nei lager con Massimiliano Kolbe, Edith Stein o Dietrich Bonhoeffer, accanto a una moltitudine di croficissi. Siamo la generazione che ha visto poi consolidarsi nel mondo il più immane tentativo di strappare Dio dai cuori, imponendo l’ateismo di Stato: l’impero comunista che si è risolto nel più colossale genocidio planetario di uomini e popoli. Tutto questo c’insegna qualcosa? No. Noi siamo la generazione che non impara dalle tragedie del suo tempo. E per questo forse sarà destinata a ripeterle. Non abbiamo forse consegnato la costruzione europea a una tecnocrazia laicista e dispotica che ha voluto strappare le radici cristiane dell’albero europeo? Ed eccoci all’inverno demografico, al declino e all’invasione islamica. Un grande economista come Giulio Tremonti, nel suo celebre libro, ha affermato che il riscatto è possibile solo con una rinascita spirituale. Ma noi siamo “gli uomini impagliati” di Eliot, con la testa piena di vento e il cuore pieno di solitudine. Abbiamo sputato su Gesù Cristo e sulla Chiesa credendo che questo fosse “libertà”, poi ci troviamo soli o disperati e allora puntiamo il dito accusatore sulla presunta “indifferenza” di Dio. Di quel Dio che non cessa un solo giorno di darci il respiro e di farsi incontro a noi. Siamo la generazione che non sa più dare senso alla vita, né speranza ai propri figli, che vede addensarsi all’orizzonte nubi cupe di crisi planetarie, di guerre, di carestie, ma non afferra la mano della “Regina della Pace”, presente fra noi per salvarci. Perché si ride del Mistero e del soprannaturale, mentre si va da maghi e astrologi, perché si crede ai giornali e a internet e non al Vangelo, perché si irride chi parla di Satana e dell’Inferno, ma si affollano come non mai sette sataniche o esoteriche, perché si venerano le maschere vuote dei palcoscenici e della tv e si disprezzano i santi, perché si crede che libertà sia poter fare qualunque cosa, anziché essere veramente amati. Questa stagione iniziò nel ’68, quando si cominciò a sparare sulla religione come “oppio dei popoli”, così oggi l’oppio (o la cocaina) è diventata la religione dei popoli, anche di notai, industriali e deputati. Nietsche tuonò contro il crocifisso perché – scrisse – abolì i sacrifici umani che erano il motore della storia pagana. E infatti oggi, cancellato il crocifisso dai cuori, sono tornati i sacrifici umani. Siamo la generazione che ha assistito tranquillamente in 30 anni allo sterminio – con leggi degli Stati – di un miliardo di piccole vite umane nascenti, il più immane sacrificio umano della storia. La generazione che torna a discettare di vite “indegne di essere vissute”, che pretende di trasformare i più piccoli esseri umani in cavie da laboratorio, che esige – specialmente “in nome della scienza” - che tutto sia permesso. In effetti “se Dio non c’è, tutto è permesso”. Ma con quali conseguenze? L’abbiamo visto nel recente passato. E siccome non ne traiamo le conseguenze lo vediamo nel presente e ancor più lo vedremo nel futuro. Qualcuno ha osservato: “Strano come sia semplice per le persone cacciare Dio per poi meravigliarsi perché il mondo sta andando all'inferno”.

Antonio Socci Da “Libero”, 11 luglio 2008

giovedì 10 luglio 2008

LA GIUSTIZIA NEL DELIRIO

Per le anime candide che ancora "ripongono la massima fiducia nella giustizia". Leggiamo questa sentenza della Cassazione (ANSA di oggi):


I RASTA POSSONO DETENERE MOLTA MARIJUANA
ROMA - Nei confronti dei seguaci della religione rasta trovati in possesso di "erba" in abbondanza i giudici devono essere comprensivi e considerare che, per gli adepti di tale religione fumare marijuana favorisce la contemplazione e la preghiera "nella credenza che l'erba sacra sia cresciuta sulla tomba di re Salomone". Lo sottolinea la Cassazione che ha accolto il ricorso di Giuseppe G. contro la condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione e 4 mila euro di multa, per illecita detenzione a fine di spaccio inflittagli dalla Corte di appello di Perugia, nel 2004. I carabinieri, infatti, lo avevano trovato con circa un etto di 'erba'. In Cassazione l'uomo ha sostenuto di essere un rasta fariano e di fumare l'erba in base ai precetti della sua religione che ne consentono l'uso quotidiano anche di 10 grammi al giorno. In particolare la Suprema corte - con la sentenza 28270 della Sesta sezione penale - ha ritenuto "fondato" il ricorso di Giuseppe G. con riferimento al fatto che i giudici di merito non avevano considerato "la religione di cui l'imputato si è dichiarato praticante" escludendo, pertanto, che potesse detenere un simile quantitativo di marijuana per esclusivo uso personale. In tal proposito gli Ermellini spiegano che "secondo le notizie relative alla caratteristiche comportamentali degli adepti di tale religione di origine ebraica, la marijuana non è utilizzata solo come erba medicinale, ma anche come 'erba medicativa'. Come tale possibile apportatrice dello stato psicofisico teso alla contemplazione nella preghiera, nel ricordo e nella credenza che l'erba sacra sia cresciuta sulla tomba di re Salomone, chiamato 'il re saggio' e da esso ne tragga la forza". Per questa ragione la Cassazione ha rimproverato la Corte d'appello di Perugia per aver condannato Giuseppe solo sulla base del "semplicistico richiamo al dato ponderale della sostanza" trascurando di valutare le "modalità comportamentali del 'rasta' ". Adesso toccherà alla corte d'appello di Firenze riesaminare la vicenda perché gli 'Ermellini' hanno annullato, con rinvio, la condanna di Giuseppe.


NON AGGIUNGO COMMENTI. VADO A VOMITARE

domenica 6 luglio 2008

FAMIGLIA... CRISTIANA (Beh, se lo dicono loro)

I nostri ottimi amici di Famiglia Cristiana, vedovi inconsolabili della sinistra (peraltro da loro sponsorizzata nelle politiche del 2006. Che volponi!)hanno scoperto che chi cerca di mettere un po' d'ordine nel pasticcio degli immigrati, magari cercando anche di tutelare sia i cittadini italiani sia i bimbi di nomadi, spesso spinti con violenze e minacce a delinquere fin dalla più tenera età, chi fa tutto ciò è razzista.
Però!
Io non la penso così. Se volete fare un giro sulla home page di Storia Libera, www.storialibera.it e cliccare su Lettera aperta a "Famiglia Cristiana" (cristiana?) potrete leggere le ragioni che adduco.

EDIFICANTE IDEALISMO DEI NOSTRI MAGISTRATI

Evviva! Abbiamo magistrati che lavorano spinti dai più alti valori ideali, col solo scopo dell'applicazione della legge, nel supremo interesse del bene comune. La ANM (sta per Associazione Nazionale Magistrati, non per Abbiamo Notevole Moralità) scatta come un cobra alla notizia di un progetto governativo che comporta anche ridimensionamenti nelle loro non indifferenti retribuzioni, le migliori tra i dipendenti pubblici, dipendenti afflitti anche da ferie tra le più lunghe. Poveri figlioli. A questo punto il "potere giudiziario" decide che ha gli stessi problemi, che so, dei tranvieri o degli operai del settore tessile e si mette in "stato di agitazione", ipotizzando anche il blocco dei processi (quello super deprecato se lo decide il governo Berlusconi, solo per alcune categorie di processi meno urgenti: coerenza titanica!).
Ora sarà interessante vedere un possibile futuro cortocircuito. Già, perchè se verrà attuato un blocco dei processi si configurerà senza dubbio una interruzione di pubblico servizio e l'organo del Pubblico Ministero, data l'obbligatorietà dell'azione penale, dovrà tempestivamente intervenire. Potrebbe anche intercettare qualcuno, già che ci siamo. Ovviamente i magistrati rei di tale colpa verranno giudicati da loro colleghi, che magari, avendo commesso lo stesso reato, verranno giudicati da altri loro colleghi, che magari ecc. ecc. E' un po' come il gioco degli specchi contrapposti, le immagini si ripetono all'infinito. Chissà quante condanne fioccheranno, perchè sappiamo che i nostri giudici hanno un solo faro supremo: la legge!

Domando pubblicamente se è possibile avere a stretto giro di posta la cittadinanza di qualche staterello sperduto e dimenticato, possibilmente lontano lontano. Amo l'Italia, ma mi sembra che la follia sia inarrestabile. Ringrazierò con tutto il cuore quanti riusciranno a farmi cambiare opinione.

venerdì 4 luglio 2008

IN ONORE E MEMORIA DI PAPA PIO XII

Il carissimo prof. Vassallo, che mi onora della Sua amicizia, mi ha fatto oggi una telefonata per dirmi di guardar bene Il Giornale di ieri, con la notizia della costituzione di un comitato per riscoprire vita e pensiero di Papa Pacelli, il grande Pio XII.

Riporto l'articolo del Giornale:

«Una migliore conoscenza e valorizzazione della figura di Pio XII contribuiranno alla corretta ermeneutica del Concilio Vaticano II». È quanto affermano alcune personalità laiche del mondo della cultura, della politica e del giornalismo, che in questi giorni hanno dato vita a un comitato finalizzato a far meglio conoscere la figura di Pacelli, Papa Pio XII, del quale ricorre in ottobre il cinquantesimo della morte. Tra i firmatari dell’iniziativa, vi sono politici bipartisan, docenti universitari, scrittori, registi e giornalisti: si va da Giulio Andreotti a Maria Pia Garavaglia, da Vittorio Messori a Pasquale Squitieri, da Claudio Risè a Magdi Allam. Il comitato ritiene che approfondire la figura di Pio XII, al di là delle leggende nere che negli ultimi decenni ne hanno infangato il nome, possa contribuire a leggere lo stesso Concilio Vaticano II non come un evento di rottura e di discontinuità nella storia della Chiesa, e intende ricordare la grande opera di carità che Pio XII mise in atto rimanendo a Roma, facendo aprire i conventi e togliendo la clausura per accogliere migliaia di perseguitati, molti dei quali ebrei. Il coordinatore è l’avvocato rotale Emilio Artiglieri. Le adesioni possono essere spedite all’email comitatopapapacelli@gmail.com.


Io ho già inviato la mia adesione. Penso che sia davvero importante riscoprire questo grande Pontefice, sia per fare maggior chiarezza su punti "confusi" della Storia della Chiesa, sia per rendere giustizia a questo Uomo di Dio, sul quale si sono scagliate calunnie vergognose, prima fra tutte quella di aver assistito indifferente al massacro degli ebrei. E' invece storicamente accertato quanto fu intensa l'opera di Pio XII in aiuto di questi infelici perseguitati dal nazismo. E la stessa storiografia "resistenzialista" dovrebbe esprimere gratitudine, laddove si pensi a quanti clandestini, molti dei quali tutt'altro che credenti, trovarono rifugio proprio nei palazzi vaticani.Insomma, io credo che sia giusto aderire a questo atto di giustizia e verità.

mercoledì 2 luglio 2008

VIVA L'IRLANDA... E ORA VIVA ANCHE LA POLONIA!

Il Presidente della Repubblica di Polonia ha rifiutato la firma alla ratifica del Trattato di Lisbona. Come dall'Irlanda, che già ci donò col monachesimo la vera rinascita europea, ora una nuova speranza ci viene dal Paese che ci donò il Grande Giovanni Paolo II. Ecco un'altra voce che si leva contro il maledetto imbroglio che si sta consumando a danno dei popoli europei, della loro civiltà, delle loro specificità. L'imbroglio si chiama Unione Europea, che sempre più, nella mente dei burocrati e dei politicanti che ci campano, dovrebbe divenire una sorta di Super Stato, atto a schiacciare i popoli, a irridere la loro sovranità, a distruggere la democrazia. E, cosa scellerata, si tratta di un Super Stato senza anima, che ha rivolto le sue affettuose attenzioni ai pederasti, alla difesa del "diritto" all'aborto, e che non fa mistero della sua intenzione di emarginare la Chiesa da ogni possibile presenza ed espressione. Questa Europa, questo schifo di Europa, dovrebbe già essere arcimorta perchè, lo ricordava proprio il Presidente della Polonia, la mancata unanimità nella ratifica del Trattato di Lisbona doveva farlo decadere "ipso iure". Già il voto contrario degli irlandesi avrebbe dovuto porre la parola "fine" a questa commedia. Invece assistiamo al vergognoso spettacolo di politici che prima si riempiono la bocca di parole quali "democrazia" "sovranità popolare" e simili, e poi sono pronti a cercare ogni arzigogolo se la volontà popolare non si esprime secondo i programmi da loro già stabiliti. Dobbiamo continuare una protesta forte e chiara contro questo vergognoso tentativo di scippare il popolo del suo diritto di espressione. Altrimenti siamo già nell'anticamera della dittatura.

viva l'Irlanda, viva la Polonia !

E viva l'Europa cristiana e libera!