martedì 30 settembre 2008

OMAGGIO a PIO XII

“ Il Congresso dei delegati delle Comunità Israelitiche Italiane, tenutosi in Roma per la prima volta dopo la Liberazione, sente imperioso il dovere di rivolgere reverente omaggio alla Santità Vostra ( Pio XII ), ed esprimere il più profondo senso di gratitudine che anima gli ebrei tutti, per le prove di umana fratellanza loro fornite dalla Chiesa durante gli anni delle persecuzioni... Gli ebrei ricorderanno perpetuamente quanto, nel tremendo periodo trascorso, per disposizione dei Pontefici, la Chiesa ha fatto per loro” ( Mozione approvata nel III Congresso delle Comunità Israelitiche Italiane tenutosi a Roma nel 1946 )

GIOVEDÌ 9 OTTOBRE 2008 - ORE 11,30 ROMA

BASILICA VATICANA CAPPELLA PAPALE IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DEL TRANSITO DEL SERVO DI DIO PAPA PIO XII

www.comitatopapapacelli.org

“GM” - Genova                                            AVVISO SACRO

domenica 28 settembre 2008

IL GIRO DELLA SETTIMANA 22-28 SETTEMBRE 2008

TORNA, IN GRAN FORMA, FAMIGLIA CRISTIANA

Settimana densa di avvenimenti. Qui in Italia tutto bene, compresa Famiglia Cristiana, che ci aveva lasciato un po' preoccupati, perché in tutto un numero non aveva parlato mai male del governo. Grazie al cielo possiamo smentire le notizie di malattie o infortuni occorsi a Beppe Del Colle o a don Sciortino. I due stavano solo riprendendo fiato, e infatti sul numero 39 danno di nuovo il meglio di loro stessi. Beppe Del Colle fa un'acuta analisi dei motivi per cui è fallita la trattativa per Alitalia, e li pubblica a trattativa conclusa, stavincendo così il premio “Gran Cioccolataio”, che non era ancora stato assegnato per il 2008. Ben più profondi sono invece i temi trattati nell'editoriale non firmato e quindi, si suppone, di sciortiniana fattura. Qui veniamo infatti, per l'ennesima volta, messi sull'avviso: in Italia la democrazia vacilla, il pericolo della dittatura è alle porte! Urca! Ci stiamo avviando sulla strada della Russia di Putin e del Venezuela di Chavez (almeno così ci dice il fantascientifico settimanale). Una dimostrazione? Ma è lapalissiano! Il Capo del governo, B.B. (Belzebù Berlusconi) “non riconosce il ruolo dell'opposizione”. E' infatti così carogna da aver definito il Veltroni, leader del PD (quel partito per cui è aperto un grande concorso, con ricchi premi, per capire che diavolo sia e a cosa serva) “inesistente”. E poi il carogna ha anche il “controllo dei media”. Infatti anche un bimbo se legge i due principali quotidiani nazionali, Repubblica e Corriere, si rende conto che grondano rivoltante servilismo verso il despota di Arcore. Quanto al fatto che Berlusconi ha definito Veltroni come “inesistente”, beh, una tiratina d'orecchi se la merita. Infatti il Veltroni esiste, alle volte emette anche dei fonemi modulati. Il vero problema del Veltroni non è l'esistere o meno ma, l'abbiamo detto più volte, capire dove sia il partito di cui è segretario e, una volta individuato il partito, capire cosa sia di preciso. Veltroni merita tutta la nostra solidarietà perché è un caso umano più unico che raro. È infatti così grande la sua angoscia che di recente si deve essere dato all'alcol. Infatti ha proclamato che la vertenza di Alitalia si è chiusa per merito suo. Ma la bevuta deve essere stata collettiva, roba da far scoppiare un etilometro. Infatti anche Epifani ha detto che il merito è suo, e lo ha detto anche quel signore, il comandante Berti, presidente dell'Anpac, un'associazione di poveracci sottopagati.

IL DRAMMA DEI DIPENDENTI ALITALIA

Tutti contenti, insomma, anche se forse la gente, che, come ci avverte Scalfari, è del tutto rinscemita (come è dimostrato dal fatto che ha portato al governo Berlusconi), non ha compreso fino in fondo l'intimo dramma vissuto dai dipendenti Alitalia. Un esempio? Presto fatto! Una hostess, una di quelle graziose signore che assicurano conforto ai passeggeri, vive una situazione di quasi – schiavismo, con paghe non solo da fame, ma anche da sete. Essa infatti percepisce circa euro 2.500 al mese, con un ritmo lavorativo folle, fino a 94 ore mensili! Ora la sanguinaria cordata di imprenditori pretende che le ore lavorative in un mese arrivino a 100 (sì, cento!),  a parità di paga. Quante hostess moriranno di stenti nelle oscure stanzette che occupano in malsani solai, inumiditi dalle lacrime disperate di bimbi ridotti alla fame, non è dato sapere. Infatti Berlusconi, come ci avvisa Don Sciortino, ha il monopolio dei media!

In questo bailamme, chi dimostra veramente di essere dalla parte dei lavoratori è l'eurodeputato Marco Rizzo, che accusa Epifani di aver “calato le braghe” con Colaninno. Il gentleman ultra sinistro ci spiega infatti che se la CGIL rinuncia al conflitto di classe non ha più ragione di esistere, e che il PCI era con i lavoratori, mentre il PD sta coi padroni. In fondo, non ha tutti i torti. Se infatti la CGIL manteneva la linea del “no”, riusciva a mandare a casa ventimila lavoratori, e a questo punto ci sarebbe stato molto più tempo per stare con loro, visto che non avrebbero avuto un tubo da fare. 

MA EPIFANI TIENE DURO...

Ma Epifani non è uomo da arrendersi. Se in Alitalia è andata come è andata, in Italia c'è ancora tanta roba da sfasciare, e lui è un instancabile. Così ieri ha convocato sulle piazze il personale scolastico, e poi ha un'agenda fitta di altri scioperi, scioperini e scioperoni. Si è un po' risentito Bonanni, segretario della CISL, ma probabilmente agente CIA, al soldo di Berlusconi, La Russa, Bush, della zia di Maroni e di McCain, che non solo ha notato che la CGIL fa i comodacci suoi, e se ne frega un po' dell'unità sindacale, ma è arrivato anche a dire che è interesse dei lavoratori non mandare le aziende a gambe all'aria. Scandaloso. Di questo passo c'è il rischio che si arrivi a usare il buon senso e che quindi tanti sindacalisti restino disoccupati. Ma i sindacalisti disoccupati troveranno i sindacalisti che lotteranno per fargli trovare lavoro? Mah. L'avvenire è oscuro.

Insomma, a ben vedere, ci sono un sacco di problemi. Anche il povero Di Pietro, che con tempismo eccezionale aveva proclamato venerdì di aver trovato una nuova cordata per Alitalia (poi sabato si è risolto tutto...) ha i suoi guai. Sta infatti collezionando citazioni in giudizio da vari personaggi politici, un po' seccati perché il Di Pietro pare abbia un vizio incurabile.

E ANCHE DI PIETRO NON MOLLA (I SOLDI)

Fonda un'associazione tra la sua Italia dei Valori e un altro gruppo, gruppetto, partitino, o che diavolo sia. Poi va a fare una qualche competizione elettorale (in Italia, tra politiche, amministrative, europee, se ne trova sempre qualcuna in giro) e alla fine si intasca solo lui il rimborso elettorale, facendo marameo agli ormai ex compagni di competizione. Se non altro si sta chiarendo a quali “valori” si riferisca nel nome del suo partito. Però qualcuno si è seccato della faccenda, e l'ultimo in ordine di tempo è Giuseppe Pierino, già parlamentare del PCI, che aveva partecipato in società con Di Pietro e con un altro gruppo, alle regionali calabresi del 2005. Poi, il rimborso elettorale di euro 85.000, da dividersi in tre, è rimasto ostinatamente appiccicato ai polpastrelli dell'ex PM. Il buon Pierino va a far compagnia a Elio Veltri e Achille Occhetto, che già hanno denunciato consimili fregature. Di questo passo si potrebbe costituire un nuovo partito, i FdDP (Fregati da Di Pietro). Pare che per ora la linea di difesa di Di Pietro sia stata astutissima. Il volpone ha fatto notare che tutte le richieste che gli sono arrivate dai vari ex compagni di competizione erano per lui assolutamente incomprensibili: infatti erano scritte in italiano! 

MA LA MAGISTRATURA VIGILA !!!

È difficile dire come finirà, ma noi crediamo che il Di Pietro stia rischiando grosso. Infatti la magistratura italiana, tante volte accusata di lassismo, sta dimostrando invece una tempra e un rigore che rasentano la ferocia. Né è prova la terribile vicenda giudiziaria che vede coinvolto il signor Danilo Durevole. Chi è costui? È uno dei due incriminati (su circa trenta fermati dalla Polizia) per le piccole ragazzate commesse tra Napoli e Roma, in occasione della trasferta di tifosi partenopei nella capitale. Roba da sbarbati, in fondo. Solo un po' di devastazione ferroviaria, un treno semidemolito (solo 500.000 euro di danni) dopo aver buttato fuori a calcioni trecento passeggeri, e poi una ventina di autobus distrutti. Cosa volete che sia? Chi da giovane non è un po' euforico? Ebbene, su questo povero ragazzo la Giustizia si è accanita con pene feroci: quattro mesi e dieci giorni di reclusione (ovviamente sospesi con la condizionale) e ottocento euro di multa. Di questo passo è prossima la riapertura dei foschi bagni penali alla Cayenna e il ripristino dell'impiccagione con squartamento. Non solo: pare che il giudice, dopo aver inflitto questa pena disumana, abbia anche guardato negli occhi il Durevole e gli abbia detto: “Lei è stato cattivo”!

Del resto, non meno severo è stato il giudice di pace di Roma, che ha annullato il ritiro della patente a un giovanotto di 26 anni, sorpreso dalla polizia a guidare totalmente sbronzo. Il giovanotto in questione, dimostrando una certa costanza, si era già fatto ritirare la patente nel 2006 per un tasso alcolico superiore di tre volte al consentito, ma dopo il subitaneo provvedimento giudiziario (che gli aveva fatto riavere la patente), se l'era fatta ritirare di nuovo perché di nuovo guidava sbronzo, con l'aggiunta di un po' di droga. E di nuovo il giudice di pace gli aveva restituito il documento. Ora, è chiaro che questo giudice di pace è un fanatico della linea dura con gli imputati. Infatti, continuando a ridare la patente al plurisbronzo-drogato, lo mette nelle condizioni di rovinarsi economicamente, perché la benzina costa un sacco di soldi.

Finché avremo una magistratura così attenta e severa, potremo stare tranquilli. E in questa gioiosa certezza vi salutiamo tutti, con un arrivederci alla prossima settimana. 

martedì 23 settembre 2008

LA STRAGE IN FINLANDIA NON NASCE DAL NULLA

In un istituto professionale di Kauhajoki, in Finlandia, uno studente ventenne è entrato armato di pistola e ha seminato la morte prima di suicidarsi. Il bilancio finale è terribile: undici ragazzi morti. Ora il governo finlandese ha già annunciato una revisione della legge sul possesso di armi, mentre i vari santoni dell'informazione si interrogano sul perché di questi folli gesti, che si ripetono con allarmante frequenza.

Perdonatemi, ma mi pare che qui troppi siano o stupidi o ipocriti. Ipocriti, perché non vogliono vedere le cause di questi gesti, che non hanno proprio nulla di strano. O stupidi, se queste cause semplicemente non sono in grado di capirle.

Quel giovane (e come lui gli altri giovani, non pochi, che hanno commesso stragi nelle scuole) in mezzo a cosa è cresciuto, cosa ha respirato, quali messaggi educativi ha ricevuto? Viviamo in una società, e il discorso vale ormai a livello mondiale, almeno nel cosiddetto “mondo civilizzato”, in cui un giovane sa che:
- una madre può uccidere il proprio figlio. Anzi, è un suo “diritto” tutelato dalla legge. Si chiama aborto.
- un malato particolarmente grave o terminale si può accoppare, così ci si leva il fastidio. Nelle nazioni in cui ciò non è ancora ammesso, si troverà sempre l'escamotage ideologico e il magistrato compiacente per cavarsela. Si chiama eutanasia
- ci si può drogare, ossia uccidere, perché fior di politici sono pronti a ridicole lotte contro le sigarette, ma definiscono come “esercizio di libertà” l'uso di stupefacenti, sostanze che annichiliscono la mente e rendono l'uomo un rottame. E chi è in preda alle droghe non uccide solo sé stesso, ma diventa un potenziale assassino: basta che si metta alla guida di un'autovettura, o che in crisi di astinenza abbia bisogno disperato di soldi per comprarsi la “dose”
- Si possono vivere e pubblicizzare le peggiori perversioni, perché un conformismo idiota ha dichiarato che gli omosessuali sono normali, che la famiglia tradizionale è superata. Addirittura si possono dare in adozione, ormai in diversi Paesi, bimbi a coppie di pederasti o di lesbiche, demolendo così ogni possibilità, per quei bimbi, di una crescita normale, di un normale sviluppo della personalità
- si può svilire, sbeffeggiare in ogni modo la Chiesa, se questa richiama anche solo all'ordine razionale della vita. La si definisce “repressiva”, perché ormai vale solo una legge, quella che dice che ogni capriccio, anche il più fetido, è un “diritto”.

In questa porcilaia di Società, che puzza di morte e che non sa che esprimere morte, che ha voluto abbandonare Dio e ora si ritrova smarrita davanti ai mostri che genera, che c'è di strano se un ragazzo un mattino si sveglia, si alza, si mette una pistola in tasca e se ne va in giro ad ammazzare un po' di gente? Quel giovane probabilmente non era diverso da tanti altri, ma solo un po' più malato, un po' più debole.
Ma, amici miei, quando si ammazza un bimbo tratto dall'utero materno, la sola differenza è che questo non urla, e che non c'è bisogno di sparargli. Alle volte, se per caso è un feto testardamente vitale, lo si può lasciar morire su un tavolino della stessa stanza dove si è effettuato l'aborto. Se a un malato che rompe tanto le scatole ai familiari si stacca la spina degli apparecchi che lo nutrono, o lo fanno respirare, basta aspettare un poco e creperà da solo.

Quante pallottole risparmiate!

La bella società laica, sputando sui precetti che la Chiesa ripete da secoli e che da secoli hanno creato una società civile, enuncia balle quali la “coscienza civile” o le “lotte”. Lotte per i diritti, ovviamente. E infatti vediamo tutti che si vive in una società serena, tranquilla, magari anche democratica e antifascista. Peccato che questa società abbia ormai perso ogni criterio morale, perché si è scordata che la moralità deriva dalla conoscenza della Verità, e la Verità non la si conosce elucubrando fesserie ideologiche, ma solo accettando che nella propria vita entri Dio che si è fatto uomo, Gesù Cristo, che ha sconfitto la morte.
E la morte ora si prende le sue belle rivincite. Che bel successo, la società laica e laicista!

Ipocriti o stupidi. Che ha fatto quel giovane in Finlandia? Ha ucciso, ha ucciso tante persone. Ha applicato ciò che ha visto e udito fin da quando era un bimbo.
Ora si potrò vietare la vendita di tutte le armi da fuoco. Ma le stragi continueranno, con altri mezzi, o con armi acquistate clandestinamente. Bisogna rinnovare i cuori, e questo, guarda un po', la società laica non ha saputo farlo.

lunedì 22 settembre 2008

IL GIRO DELLA SETTIMANA 15 - 21 SETTEMBRE 2008

EPIFANI, PROFETA DEL NUOVO SINDACALISMO

Settimana densa di avvenimenti. Qui in Italia tutto bene, compreso il dott. Guglielmo Epifani, che di mestiere fa il segretario generale della CGIL, e quindi un osservatore superficiale lo potrebbe pensare dedito a contratti di lavoro, lotte sindacali per difendere i posti di lavoro e mercanzia del genere. Visione riduttiva. L'Epifani ha invece scritto in questi giorni una delle più appassionanti pagine nella storia della psichiatria italiana, in ciò coadiuvato dai rappresentanti di una categoria, i piloti, che notoriamente vivono nell'indigenza e tra le più nere privazioni. Infatti, posto davanti al dilemma: “è meglio far fallire Alitalia che da lavoro a ventimila persone, o accettare condizioni che mandino a casa solo tremila dei ventimila (peraltro dando loro il paracadute della mobilità)?”, l'Epifani ha scelto per la prima ipotesi, che era peraltro quella auspicata anche dai rappresentanti dei piloti. Poi quando la controparte, ossia la società CAI, che era disponibile a raccogliere le macerie di Alitalia, ha mandato tutti elegantemente a quel paese, non sono mancate le scene di esultanza. Le nuove frontiere del sindacalismo sono davvero appassionanti. Basta con le vecchie cerimonie di contratti di lavoro, licenziamenti, esuberi, cassa integrazione, scioperi, e così via. Basta far fallire l'azienda per cui si lavora e ogni preoccupazione è risolta. Del resto, ben protetti dalla legge Basaglia, questi nuovi leoni del sindacalismo possono svolgere un ragionamento ineccepibile: “Chi ci procura problemi? Alitalia. Allora basta eliminare Alitalia, e non avremo più problemi”.
Ora qualcuno, accecato dalle più nere nostalgie per l'orbace e l'impero d'Etiopia, potrebbe obiettare che però il trasporto è un servizio pubblico e così facendo si mettono nei pasticci anche tutti quelli che magari hanno necessità di viaggiare. Ma i nuovi leoni non si fermano davanti a queste quisquilie e con un sonoro “me ne frego” tirano dritti, disposti ad arrivare nudi alla meta. Tutto ciò ricorda qualcosa di già accaduto anni fa, e finito maluccio, ma al momento non ci viene in mente con precisione...

MA LA MINISTRA GELMINI HA I SUOI PROBLEMI

Ma se Epifani & C. hanno i loro problemi, ma li affrontano con piglio e cipiglio sicuri, ben più preoccupata deve essere la Ministra Gelmini, che ha deciso che nelle scuole elementari torni la figura del maestro unico, al posto dei cinque – sei che attualmente prendono uno stipendio, pardon, lavorano in ogni classe. La giovane Ministra rischia i capelli bianchi anzitempo, se fa a farsi un giro, ad esempio, all'Istituto Comprensivo di Como – Albate, dove in una prima elementare ruotano ben nove maestre. Ci viene il dubbio che l'Istituto sia definito “comprensivo” perché pieno di comprensione verso le esigenze del personale, laddove si consideri che, trattandosi di danaro pubblico, uno stipendio non lo si nega a nessuno. Del resto, diciamocelo francamente, la ministra Gelmini sbaglia e si contraddice da sola. Infatti essa sostiene che alle elementari l'insegnante deve essere unico, perché ai bambini ancora in tenerà età giova un unico riferimento, come in famiglia. Ma così dicendo la ministra fa finta di ignorare ciò che la sinistra ha invece ben compreso, ossia che il vetusto modello di famiglia (imposto dall'oscurantismo della Chiesa, coadiuvata dalle squadracce fasciste e dagli agenti segreti di Berlusconi) è ormai morto e sepolto. Nuovi modelli di famiglia si impongono: due padri, due madri, e, perché no?, magari tre cognati che convivono con un cugino omosessuale di secondo grado che ha rapporto affettuoso con una prozia mascolina. Orbene, il bimbo della new generation (si dice così? Boh) non è più ristretto tra padre e madre (che, a ben guardare, ricordano la sciagurata diarchia tra Mussolini e il Re), ma può ricevere educazione ed affetto (e anche qualcos'altro, ma lasciamo perdere) da nuovi tipi di coppie, tris, full, e scala reale. E quindi, se la scuola elementare deve dare al bimbo gli stessi punti di riferimento della famiglia, questa ostinazione della ministra Gelmini nel volere il maestro unico appare quanto mai antistorica e reazionaria. Molto meglio la scuola elementare a maestro variabile da tre a x, laddove x è una variabile che segue (o addirittura anticipa con lungimiranza) i nuovi modelli di famiglia che via via si affermeranno nella Società.

PER FORTUNA, REPUBBLICA VIGILA

Alitalia, scuola, comunque si girino le frittate si può facilmente capire che il paese sta sprofondando per colpa del governo di centrodestra. E ce lo spiega chiaramente La Repubblica, che per fortuna vigila sulle sorti della democrazia, dando spesso il cambio a Famiglia Cristiana, dove Beppe Del Colle e Don Sciortino devono essere in fase depressiva perché hanno appena confezionato un numero senza neanche un articolo contro Berlusconi. Orbene, il noto quotidiano di De Benedetti ci fornisce - e tutti l'attendevamo con ansia – la lettura politicamente corretta della terribile strage di Castelvolturno, dove sei negri sono stati uccisi con un diluvio di pallottole da killer della camorra. È stato ucciso anche un bianco, ma di questo a Repubblica non gliene frega granché. Pare, dicono gli investigatori, che questi omicidi abbiano origine da “sgarri” commessi nel mercato della droga in una una zona che è monopolio di uno spietato clan camorristico, quello dei Casalesi. Ma Repubblica vigila e ci spiega che tutto ciò ha invece origine dal clima xenofobo creato dal governo. È infatti noto che i killer della camorra, sentendosi sicuri e tranquilli dal momento che il duo Berlusconi – Maroni ha creato un clima di feroce xenofobia possono finalmente fare strage di stranieri, specie se di colore. Stiano all'erta anche cinesi e pellirossa. Notoriamente, nei ventidue mesi felici del governo Prodi invece i killer, intimiditi dalla vigilanza democratica delle sinistre, si limitavano, se i loro avversari non erano di razza bianca, a rivolger loro parolacce – peraltro a bassa voce – o a fare dispettucci, come lo sgambetto o far cadere il cono gelato con un vile agguato alle spalle. In alcuni casi, peraltro prontamente repressi dalla vigilanza delle masse antifasciste, i killer erano arrivati a tirare elastici nelle orecchie. Ora, imbaldanziti dagli ordini precisi che Maroni ha dato alle Questure (uccidere a vista tutti i negri e i rom adulti, catturare invece donne e bimbi, destinati al mercato degli schiavi), i killer della camorra hanno perso ogni ritegno.

E FINALMENTE WALTER HA TROVATO LA SUA STRADA

Di tutti questi problemi però sembra non interessarsi Walter Veltroni, che appare sempre più vicino a Peter Pan, visto che entrambi dirigono qualcosa “che non c'è”, isola o partito che sia. Ma dicevamo che il Walter forse ha trovato finalmente la sua strada. Infatti ha di recente dichiarato la sua intenzione di fare un viaggio al Polo Nord, per visitare le terre dove l'orso bianco è in via di estinzione e dove si rischia, a causa dello scioglimento dei ghiacci, la catastrofe ambientale. In effetti il Walter è esperto come pochi in materia di estinzioni e di catastrofi, e quindi un suo viaggio in quelle zone non potrà che portare del bene. Non solo agli orsi. C'è chi dice infatti che D'Alema si sia offerto di finanziargli il viaggio, ma sia stato spiato mentre a un agente di viaggi chiedeva con insistenza il costo di un viaggio al Polo Nord, biglietto di sola andata. Però noi crediamo che questa sia una malignità, e quindi ci riserviamo di approfondire l'argomento e di fornirvi i dovuti chiarimenti.
Arrivederci , con questo cocente dubbio, alla prossima settimana.

lunedì 15 settembre 2008

IL GIRO DELLA SETTIMANA 8-14 SETTEMBRE 2008

AUGURI A SCALFARO. E A CONCITA

Settimana densa di avvenimenti. Qui in Italia tutto bene, compreso Oscar Luigi Scalfaro, arrivato al bel traguardo dei novant'anni, e al quale facciamo tanti auguri per cento di questi giorni. Tra l'altro, dicono i ben informati, L'Oscar Luigi è non solo tuttora lucidissimo ma, quando viene estratto dal sacco di naftalina in cui normalmente soggiorna, mostra un'agilità insolita per la sua veneranda età. Infatti è in grado di fare piroette, salti mortali, girarsi a destra e a sinistra in modo repentino. A chi gli chiede il segreto per conservare tanta vigoria, egli risponde: “è una vita che mi alleno a saltare da una parte all'altra”. Poi, quando lo rimettono via, dice “Io non ci sto”.
Di sicuro ha maggiori problemi la signora Concita De Gregorio che, assunta la guida dell'Unità, ha dovuto prendere storiche decisioni per evitare il tracollo del giornale fondato nientepopodimeno che da Gramsci. Come annunciato alla festa del PD di Firenze, da ottobre il giornale cambierà volto: formato più piccolo ma testata più grande. La neo direttrice non si è soffermata sui contenuti, anche perché quelli da anni non interessano più a nessuno. Piuttosto è importante che il giornale viva, perché è l'ultima unità restata a sinistra. La testata più grande è invece resa necessaria dal fatto che coloro che ancora seguono l'Unità sono in quella fascia di età in cui la vista, se ancora c'è, è alquanto debole, e quindi la testata in corpo 480 circa dovrebbe facilitare l'individuazione del giornale.

MA I RIGURGITI, DOVE LI METTIAMO ?

Insomma, ci sarebbe di che essere ottimisti, se non esistesse il problema dei rigurgiti. Non stiamo parlando di sgradevoli problemi gastrici, o di disfunzioni nelle fosse biologiche. Stiamo parlando dei rigurgiti ben più gravi, ossia quelli fascisti. Per fortuna la sinistra veglia e combatte contro il fascismo, che, da quando Berlusconi ha vinto le elezioni, sta risorgendo con protervia e violenza sanguinaria. Il fatto poi che nessuno se ne accorga dimostra quanto il problema sia grave, perché il rigurgito agisce nell'ombra, sotto le mentite spoglie del perbenismo. Ne è dimostrazione l'orribile dichiarazione del Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che l'otto settembre, in orbace, fez e stivaloni, è arrivato al punto di dichiarare che forse, dopo sessantatré anni dalla fine della guerra, si potrebbe piantarla di discriminare anche i morti, ed è andato a rendere omaggio al cimitero dei caduti della RSI, arrivando al punto di dire che anche quei soldati erano morti in difesa di scelte ideali. A ben ripensarci, forse La Russa non era in orbace, fez e stivaloni, ma fonti ben informate ci dicono che avesse pronto in una valigetta il lugubre vestiario, per indossarlo rapidamente e poi proclamare Berlusconi imperatore d'Etiopia. Il tentativo di golpe è però andato a vuoto grazie alla vigilanza delle sinistre. Il presidente Napolitano si è rammaricato del fatto che non tutti gli italiani si riconoscano nella costituzione, nata dalla Resistenza, e il suo alto appello è stato preso alla lettera dai piloti Alitalia, che fanno ogni resistenza perché non si raggiungano gli accordi necessari a risolvere il groviglio della ex compagnia di bandiera.
Ma i suddetti rigurgiti stanno distruggendo anche il mondo della scuola. La ministra Gelmini, non paga di aver reintrodotto il voto in condotta, il maestro unico, gli esami di riparazione, pare abbia in animo anche di imporre il divieto di sputare in faccia agli insegnanti e l'obbligo, se si vuole essere promossi, di studiare almeno un pochino. Di questo passo tra non molto verrà introdotto anche il divieto di assumere stupefacenti e di avere rapporti sessuali con la compagna o il compagno di banco.
Insomma la Destra, ebbra di potere, sta masticando l'Italia e la sta conducendo negli abissi della dittatura, e lo fa con un'astuzia così sottile che nessuno se ne rende conto; anzi, il governo raccoglie consensi.

DA FRANCESCO CARUSO UN PACATO AMMONIMENTO

Per fortuna dalla sinistra arrivano ammonimenti pacati, chiari segni di una maturità politica, pronta a riprendere quanto prima la guida del Paese. Francesco Caruso, ex deputato estremosinistrato, già delfino (o altro animale, non ricordiamo bene) di Bertinotti, riferendosi ai progetto di legge elettorale per le Europee (che prevederebbero una soglia per non avere tra i piedi i partitini di quattro gatti) ha dichiarato: “facciano pure le riforme che credono; ma se penalizzano i partiti piccoli, poi non vengano a lamentarsi se qualcuno si ritrova con un proiettile conficcato in una gamba”. Ora, solo chi è accecato dall'anticomunismo più becero non può vedere il profondo senso di responsabilità che trasuda dalle parole del Caruso. Infatti il giovane ex parlamentare non ha espresso il desiderio di ammazzare gli avversari politici, bensì solo di gambizzarli. Inoltre è bene notare che il proiettile ipotizzato resterebbe “conficcato” nella gamba, e quindi non la trapasserebbe. Chiaramente ciò si può ottenere solo con armi di piccolo calibro, e quindi il Caruso, pur nel dissenso, è preoccupato di evitare quelle sgradevoli detonazioni causate dai grossi calibri, che possono arrecare disturbi al riposo dei lavoratori. Queste pacate dichiarazioni ci mostrano insomma che la sinistra, continuando nel suo progetto di maturazione, ha chiuso definitivamente con la stagione della “P38”. A breve verremo informati sui nuovi calibri, ma pensiamo che la futura dialettica potrà essere sostenuta con calibri 22 o addirittura, con calibri 6 Flobert.

SIAMO UN POPOLO DI CATTIVI EGOISTI. LO HA DETTO WALTER

A fronte di queste preoccupazioni altruistiche, la Destra coltiva invece l'egoismo e il deserto dei valori morali. Lo ha spiegato a Sinalunga il Walter Veltroni, nel suo intervento alla “Summer School” del PD. L'Italia è, per chi non lo sapesse, allo sbando economico, politico, ma soprattutto morale. La Destra induce gli italiani a coltivare l'egoismo spietato, invece dei principi di solidarietà. Infatti, e qui viene il piatto forte del Walter, non solo ha preteso di controllare gli immigrati, ma adesso addirittura vuole ostacolare la prostituzione, mettendo "la protezione al di sopra di tutto: della libertà e dei fondamentali diritti civili di ogni persona. E' anche così che può cominciare l'autunno della democrazia e della libertà".
È infatti inaccettabile (tutti i veri democratici lo sanno) limitare la libertà e i fondamentali diritti civili degli sfruttatori delle prostitute, e addirittura colpire con misure penali la prostituzione stradale, che è notoriamente uno dei più edificanti spettacoli di dignità e di libertà della donna (o delle altre varianti ormai largamente diffuse...) E la clientela, poverina, dove la mettiamo?
Occorre, ci ammonisce il Walter, un serio ripensamento, perché bisogna costruire una cultura repubblicana, che affonda le sue radici nella Costituzione. Sul fatto che qualcosa affonda, non c'è dubbio, ma il concetto meriterebbe un approfondimento.

CONTRO LA BRUTALITA' VIGILA FAMIGLIA CRISTIANA

Comunque gli ammonimenti seri e pensosi che vengono dalla sinistra trovano una autorevole eco su Famiglia Cristiana, più che mai in prima linea nella difesa della libertà. Il grande editorialista Beppe Del Colle tuona contro gli “sgomberi brutali” dei campi rom a Milano e a Napoli. Difficile dargli torto. A Milano addirittura alcuni carabinieri si sono provocatoriamente introdotti in un campo rom per procedere al provocatorio arresto di alcuni ospiti del campo, che avevano pestato come un materasso un giovane (probabilmente un provocatore). La brutalità dei carabinieri è stata infinita; essi infatti si sono gettati contro i coltelli che alcuni rom brandivano, probabilmente per affettare salumi per la loro misera cena, e con la scusa delle ferite hanno fatto affluire rinforzi. Poi hanno proceduto a brutali arresti, trascinando in catene almeno trecento dei cento ospiti del campo. Forse le cifre son un tantino da rivedere, ma la sostanza non cambia.
Comunque la perfetta sintonia tra PD e Famiglia Cristiana fa ben sperare perché, se la Rivista fallisse (cosa non del tutto improbabile, visto quello che continua a scrivere), Beppe Del Colle troverebbe di sicuro un impiego nel PD. E viceversa, se il PD si liquefacesse (cosa non del tutto improbabile, essendo ancora rimasto irrisolto il principale dei suoi problemi, ossia: chi diavolo siamo? Che ci stiamo a fare?), Veltroni troverebbe di sicuro un impiego in Famiglia Cristiana.
A questo punto sorge una lecita domanda: e se le due cose avvenissero in contemporanea?
Su questo cocente dilemma ci applicheremo, e cercheremo di darvi una risposta tranquillizzante.
Arrivederci a settimana prossima.

venerdì 12 settembre 2008

PERCHE' ADRIANO SOFRI NON STA ZITTO ?

L'Italia è un grande Paese. Fate un'enorme porcheria, fatela però in modo "politicamente corretto", poi maceratevi nelle profonde riflessioni e revisioni, ossia metteteci decenni per arrivare alle conclusioni a cui erano già arrivati gli uomini di buon senso decenni prima. Ovviamente in tutta questa faccenda non trovano alcun posto le vostre vittime, il male che avete fatto, il sangue e il dolore causati dal vostro gesto. Ma voi siete troppo impegnati nelle vostre profonde revisioni per avere il tempo di pensare a queste sciocchezze.
Fate così e, se pescati, farete pochissima galera, poi diventerete famosi, richiesti nei migliori salotti ed editorialisti su rinomati giornali.
Tutto ciò fa un po' schifo, non vi pare?

Queste riflessioni mi venivano alla mente dopo l'ultimo parto giornalistico di Adriano Sofri, assassino del commissario Calabresi. Sofri è un assassino, perchè la sentenza è definitiva, e quindi questo titolo gli spetta. Ed è anche uno spudorato, perchè ha l'osceno coraggio di voler pontificare sul suo stesso crimine, e quasi quasi, leggendo quanto scrive sul "Foglio", verrebbe da pensare che lui e i figuri del suo stesso stampo fossero dei bravi figlioli, forse solo un po' esuberantucci, ma per una buona causa.
Questi delinquenti attesero sotto casa un uomo buono e mite, un servitore dello Stato, un padre di tre figli, il commissario capo Luigi Calabresi, e lo ammazzarono vigliaccamente.
Se Sofri sia o meno pentito, non mi interessa. Lo giudicherà il Buon Dio. Ma trovo davvero schifoso il fatto che quest'uomo non abbia avuto il buon senso, dopo aver tra l'altro riacquistato (non si capisce bene perchè) la libertà, di scomparire, di cambiar nome, possibilmente anche continente. No, Sofri pontifica, Sofri è un saggio, che continua a sputar sentenze, che "rivede" il percorso politico e umano di Lotta Continua. Il percorso di una banda di psicopatici violenti.
Che schifo.
Il signor Sofri pontifica, che gliene frega a lui di quel giovane poliziotto steso per terra sul proprio sangue, ucciso come un cane? Ci ha sputato sopra allora, continua a sputarci sopra adesso, come sputa sul dolore dei familiari di Calabresi.
Lui, Sofri, è una mente superiore, Come può scendere al banale dolore sofferto da persone banali?

Ma non si fa un po' di schifo a sè stesso?

E perchè un giornale come Il Foglio dà ospitalità a questo assassino, privo di pudore?

Chi mi darà una risposta? Forse nessuno. Una cosa è certa: questo sventurato Paese non è ancora guarito dal morbo del 68. Immoralità, mancanza del senso di responsabilità, violenza, coscienze opacizzate dall'ideologia. Queste malattie sono ancora presenti.

Queste malattie consentono che un assassino spudorato e spocchioso trovi una tribuna da cui emettere i suoi ragli.

Che schifo

lunedì 8 settembre 2008

UN "GRAZIE" AL MINISTRO LA RUSSA

8 settembre 2008. Sono passati 65 anni da quel tragico giorno del 1943, quando iniziò la pagina più nera della Storia italiana, una crudele guerra civile, aggravata dalla presenza delle bande comuniste, che agivano col chiaro e dichiarato scopo di distruggere la società libera e imporre il loro giogo ideologico. Porzus, le foibe, le azioni criminali e sciocche dei GAP, l'assassinio di Giovanni Gentile, il disprezzo per le sofferenze della popolazione civile; il solco di odio si scavava sempre di più e trovò il suo apice simbolico nell'osceno spettacolo di piazza Loreto. Ma non era finita, non finiva mai. La Volante Rossa, i tumulti del 1960, la sciagurata esperienza del 68, le Brigate Rosse, tutto nasceva da quel patologico bisogno di odiare, dalla scandalosa falsità comunista, che pretendeva di dividere il mondo in buoni e cattivi, in comunisti e in fascisti (tutti quelli che non rendevano ossequio alla sanguinaria ideologia marxista). Intere generazioni sono state educate e bruciate alla scuola dell'odio.

E quindi in questo 8 settembre 2008 diciamo un sonoro GRAZIE al Ministro della Difesa, IGNAZIO LA RUSSA, che è andato a rendere omaggio alle tombe dei caduti della RSI. Solo i cretini in eterna malafede potranno accusare il Ministro di filofascismo. Finalmente, con questo doveroso gesto, finalmente compiuto da un rappresentante del governo italiano, si è detto, forte e chiaro, che davanti alla morte bisogna saper chinare la testa e meditare sugli abissi di odio che hanno fatto versare il sangue a tanti giovani, dell'una e dell'altra parte.In entrambi gli schieramenti ci fu chi lottò e morì per motivi rispettabilissimi. Poi, la guerra finisce, finalmente, e gli uomini possono ricominciare a guardarsi negli occhi. E tanto più deve finire una guerra civile, per non dividere generazioni e generazioni di fratelli, che insieme dovrebbero costruire il benessere della Nazione.Finalmente il ministro La Russa ha fatto un'azione pulita, doverosa, coraggiosa, che aspettavamo da anni. Speriamo che lo capiscano anche i professionisti dell'antifascismo, e cessino di venerare l'odio.

Grazie, signor Ministro!

domenica 7 settembre 2008

IL GIRO DELLA SETTIMANA 1-7 SETTEMBRE 2008

Settimana densa di avvenimenti.

Una nonna sceriffo sostituirà il Questore di Napoli?

Qui in Italia tutto bene, soprattutto a Rho, dove un ladruncolo, che si era introdotto in una sacristia e stava scassinando un armadietto, è stato messo in fuga dalla Perpetua, che lo aveva affrontato armata di un robusto bastone. La notizia ha un certo rilievo se si considera che l’ottima signora ha la bella età di 82 anni suonati, ma le ha suonate al ladro. Fonti ben informate vogliono che la matura sceriffa possa essere scelta dal Ministro Maroni per sostituire il Questore di Napoli, che, di fronte ai disastri combinati dalla mandria scatenata di pseudo-tifosi in trasferta verso Roma, aveva dichiarato di essere costernato perché era stata tradita la “fiducia data ai tifosi”. Del resto, per un Questore così paterno era anche pronto un magistrato nonnerno (da “nonno”), e si sa che i nonni sono più indulgenti dei padri, sicché i pochi teppisti arrestati la domenica, il lunedì erano già in libertà. La notizia ha turbato Veltroni che, anche se non tutti l’hanno capito, fa il capo dell’opposizione e sostiene anche, con commovente costanza, di essere a capo di un partito politico. Orbene, il Walter ha criticato aspramente il Governo, colpevole, a suo dire, di atteggiamenti persecutori e sanguinari verso gli immigrati, poiché questi non votano, mentre si mostra indulgente verso i teppisti degli stadi che, essendo italiani (i teppisti, non gli stadi), vanno comunque a votare. Dopo matura riflessione Veltroni ha anche pronunciato una frase che, per la sua clamorosa originalità, è destinata di sicuro a passare alla Storia. Ha infatti detto: “Il governo è debole coi forti e forte coi deboli!”. Poi il presidente del suo staff di consiglieri giuridici deve avergli spiegato che i provvedimenti della Polizia sono per loro natura provvisori e devono essere convalidati – o annullati – da un magistrato. Insomma, nella scarcerazione dei teppisti napoletani il governo c’entrava come i cavoli a merenda.

Veltroni cade nella depressione, e Di Pietro lo aiuta (a deprimersi)

Questa rivelazione ha gettato il Walter nella più cupa depressione, alla quale ha tentato di porre rimedio andando a sollazzarsi a Firenze, a quella Festa Nazionale del PD che deve essere, più o meno, la sintesi delle varie feste locali che, con varie titolazioni, si erano tenute in giro per l’Italia. Ma sono tempi duri per i troppo buoni, e anche Firenze non ha risparmiato dolori al povero Walter. Infatti una delle esponenti di spicco della sinistra, la signora Anna Finocchiaro, ha dichiarato tout court che “il partito non c’è” e qui la faccenda inizia ad avere un sapore vagamente pirandelliano, soprattutto per un pover’uomo convinto di essere segretario di quel partito.
I dolori del povero Walter continuano, perché nel suo partito – che ci sia o non ci sia – l’attività principale resta quella di litigare tra compagni di partito, sprecando così tanto tempo prezioso, che potrebbe essere utilizzato per capire finalmente che diavolo sia il PD e magari anche a cosa possa servire. Ad esempio, Violante, che è un ex magistrato, ex PCI, ex PDS, ex DS, insomma ha così tanti ex da aver una grossa esperienza, ha rilasciato un’intervista al Giornale in cui ha dichiarato che i progetti governativi di riforma dell’ordinamento giudiziario non sono tutti una schifezza, che anzi bisogna parlarne e addirittura ha detto, orrore, che la sinistra deve decidersi a prendere atto della vittoria elettorale di Berlusconi. Subito è insorto Di Pietro che, memore della tattica astutissima di Furio Colombo, per prima cosa ha dichiarato che il Giornale doveva aver intervistato un omonimo. Poi, o perché si è accorto di aver detto una scemenza, o perché esausto dopo aver usato una parola per lui difficile come “omonimo” (fonti ben informate ci dicono che è parola sconosciuta nel dizionario pastoral – abruzzese) ha finalmente dato il meglio di sé, spiegando che Violante non ha capito nulla, oppure che anche lui fa parte della congiura che vuole piegare i giudici al potere di un esecutivo che prosegue sulla sua strada autoritaria, eccetera. E, nonostante la calura estiva sia ormai passata, non poteva mancare l’autorevole appoggio di Famiglia Cristiana, che prosegue con ammirevole costanza nella sua strada contro la rinascita del fascismo in Italia, problema che, come tutti sanno, è uno dei più attuali e incombenti.
E ancora ulteriori amarezze per il povero Walter (scusate se continuo a citarlo, ma ammetto che mi fa una gran tenerezza) vengono da altri contrasti “in casa”, e pubblicamente espressi proprio alla Festa di Firenze, che, visto come è andata, doveva aver poco di festoso.

Va bene la lotta per salvare l’Italia, ma i soldi dove sono finiti? Per fortuna, la scienza ci salva


Che è ancora successo? Robetta. Sta di fatto che il PD ha un tesoriere, tale signor Agostini, che si lamenta del fatto di avere le casse un po’ vuotine, mentre il tesoriere dei DS, tale signor Sposetti, pare non abbia la minima intenzione di aprire la borsa. Ma allora il PD c’è o non c’è? Già questa è una bella domanda. Ma, ammettiamo che ci sia, come fa a campare se le varie componenti non scuciono un ghello? Tanto più, dice affranto l’Agostini (il contamalloppo del PD), che i DS hanno ereditato il patrimonio immobiliare del vecchio PCI, che comprende la bellezza di 2.399 immobili, tra palazzi, palazzini, sedi periferiche, circoli, et similia. Ma i volponi DS, ex PCI, non mollano, anche perché seguono gli insegnamenti del loro santo protettore del patrimonio, San Palmiro da Dongo, di cui è noto il precetto: “Se hai la grana, tienila stretta e non mollarla”, precetto normalmente completato con la specifica: “non importa come l’hai fatta (la grana), basta che ci sia, e chi dice qualcosa è un porco fascista”.
Tutto ciò potrebbe apparire, agli occhi di un osservatore rozzo, come qualcosa di molto sgradevole. Anzi, rischia proprio di esserlo. Ma per fortuna viene in soccorso la scienza. Già: perché i ricercatori di un istituto scientifico svedese, l’Istituto Karolinska di Stoccolma, hanno di recente pubblicato uno studio che ci spiega come le corna, ovverosia i tradimenti tra coniugi, siano dovuti solo a un gene che agisce su un ormone chiamato vasopressina, combinando non so quali pasticci. Insomma, gentili signore, smettetela di dare dello sporcaccione a vostro marito, anche se si comporta da sporcaccione. Lui è innocente, è tutta colpa del DNA. Il gene che strapazza quel tale ormone lo spinge inevitabilmente a farvi le corna; e il discorso vale ovviamente anche in senso inverso. Ma allora, se è tutta una questione di DNA (del resto, gli scienziati ci hanno già spiegato che esiste il gene del prurito, dell’umorismo, del maratoneta, e non so quanti altri) siamo a cavallo, perché nessuno è più responsabile di nulla. È solo questione di DNA. E poiché di sicuro prima o poi qualche scienziato scoprirà anche il gene delle castronerie, e magari anche quello del furto, un sacco di problemi si risolveranno. Basterà fare l’esame del DNA dei tesorieri di PD e DS, oppure l’esame del DNA di Di Pietro, così, oltre al gene delle castronerie, si scoprirà anche il gene che porta allo spietato sterminio della sintassi.
È meraviglioso, la scienza ci salva.

EPILOGO

E vedrete che alla fine ritroverà il sorriso anche il povero Walter, beniamino di questa puntata. Nel frattempo, per lasciare un altro punto fermo nella storia dell’umanità, ha chiuso la Festa di Firenze con un’intervista rilasciata al Mentana. I bene informati, o quanto meno quelli rimasti svegli per tutta la durata della faccenda, ci riferiscono che il Veltroni ha ritrovato il guizzo del vero leader, la vivacità intellettuale dell’uomo guida. Infatti ha dichiarato: “Dobbiamo preparare il PD di domani, non quello di ieri”. Eccezionale. Solo un ingegno superiore può infatti capire che preparare quello che è già successo è un tantino difficoltoso.

EPILOGONE

Pare che don Sciortino e Beppe Del Colle siano temporaneamente introvabili. Stanno lavorando a un’opera, prevista in almeno quindici fascicoli, che verrà offerta in tutte le parrocchie, dal titolo: “Il pensiero politico di Veltroni e le nuove prospettive della lotta antifascista”. Berlusconi è avvertito: la riscossa democratica è iniziata, non solo a Milano, dove i centri sociali prendono a democratiche sassate i quattro gatti che vogliono aprire il circolo “Cuore Nero”, ma in tutta l’Italia. Il pullman “Salva l’Italia” ritrova vigore. E speriamo trovi anche il carburante, vista la situazione economica del PD. (Hanno chiesto ai DS almeno un pieno, ma quelli, duri, non mollano!)

Vi terremo informati. Arrivederci alla prossima settimana.

lunedì 1 settembre 2008

IL GIRO DELLA SETTIMANA 25-31 AGOSTO 2008

Settimana densa di avvenimenti. Qui in Italia tutto bene, e meglio ancora in America, dove le grandi manovre per la corsa alla Casa Bianca registrano due avvenimenti di rilievo. Anzitutto, la mossa a sorpresa del candidato repubblicano McCain, che come vice ha scelto una graziosa signora, Sarah Palin, governatrice dell’Alaska. Poi, la mossa per nulla a sorpresa del candidato democratico, Obama, che nemmeno si è accorto della presenza di Walter Veltroni, trasvolato in America per partecipare a uno di quei banchetti elettorali che tanto usano in America. Nulla a sorpresa, dicevamo, salvo che per il povero Veltroni, che continua a pensare che qualcuno possa accorgersi di lui. Un po’ seccato, il povero Walter nazionale è tornato in Italia e, poiché è un critico cinematografico di riconosciuta autorità, ha deciso (ci dicono i ben informati), di dedicarsi alla visione e recensione della famosa trilogia di Amedeo Nazzari, costituita dai film “Catene”, “Tormenti” e “I figli di nessuno”. A prescindere dalle trame (ci dicono sempre i ben informati) il Veltroni è convinto che già dai titoli si possano trarre utili suggerimenti per capire finalmente cosa diavolo sia il Partito Democratico.
Chi non ha dubbi sulle reali necessità della politica in Italia è invece il ben noto e apprezzato settimanale “Famiglia Cristiana”, che con un editoriale sul num. 35 ci svela una cosa di cui nessuno si era accorto. Questi veri titani del giornalismo, questi ciclopi dell’informazione ci dicono, udite, che in Italia milioni di famiglie tirano la cinghia. Già la notizia in sé è molto importante perché forse, senza questo eccezionale rivelazione giornalistica, milioni di famiglie avrebbero comprato spensieratamente ville in costa Azzurra o aerei con piscina a bordo, gettando poi nella fame e nella disperazione i loro pargoli. No, questo non avverrà. E siamo quindi molto grati a Famiglia Cristiana, che non solo ci ha spiegato che in Italia si fa maledettamente fatica a tirare la fine del mese, ma ci butta lì un’altra rivelazione “bomba”: il Governo “ci distrae con presunte emergenze”! Orrore. Ma allora, il pattume a Napoli, la criminalità, lo sfascio di Alitalia, eccetera? Sono emergenze presunte! In fondo, chi se ne frega se a Napoli soffocavano sotto valanghe di spazzatura? Se scippi, rapine, violenze, stupri tormentano i cittadini? Se l’Alitalia andava in fallimento? Che mai sarà abolire l’ICI sulla prima casa, o erogare i buoni spesa per i meno abbienti? Che scherzo umiliante è la detassazione degli straordinari? Sono tutte manovre diaboliche di Berlusconi, che ci ha distratto con queste sciocchezzuole. Ora basta, dice Famiglia Cristiana, ora vi diciamo noi come uscire dal pasticcio. Quello che ci vuole è un governo di unità nazionale! Stupendo. Non si capisce bene perché, né ci viene spiegato. Ma ci vuole. Intanto si risolverebbe il problema della disoccupazione di un po’ di gente, non tanta, ma l’importante è incominciare, perché, insomma, questa carogna di Berlusconi ha fatto un governo con un terzo delle persone con cui lo aveva fatto Prodi, e quindi dimostra un cinismo rivoltante, avendo lasciato nella disoccupazione due terzi di aspiranti ministri-viceministri-sottosegretari. E poi con un governo di unità nazionale il PD finalmente smetterebbe di girare per l’Italia col pullman “Salva l’Italia” e potrebbe andare a Roma, magari col pullman “Salviamo la ghirba”. La seconda parte potrebbe consistere (questo ci permettiamo di consigliarlo noi a Famiglia Cristiana) nel chiamare al governo con vari incarichi tutti i membri del Parlamento, perché a questo punto l’accordo sarebbe assicurato su tutte le proposte del governo, e si potrebbe risparmiare anche sulle spese di pulizie a Palazzo Chigi, divenuto ormai superfluo. Ma non è ancora finita. Famiglia Cristiana ha un altro eccezionale asso nella manica. Poiché è necessario concentrarsi tutti sulle reali emergenze del Paese, ci vuole anche una “Commissione nazionale”. Per fare che? Domanda sciocca! La commissione ci vuole, e basta, e soprattutto deve essere presieduta da personaggi nuovi, capaci, onesti, sicuri. Famiglia Cristiana tira fuori un altro asso dalla manica (ma quanti ne ha, tra assi e maniche?). Ecco l’uomo nuovo: Giuliano Amato! Ripulito dalla formaldeide che lo mantiene integro, è la figura nuova, giovane e di precedenti politici ineccepibili, il vero uomo della Provvidenza. Amen.
Chi non riesce a consolarsi, nonostante le formidabili proposte politiche di Famiglia Cristiana, è Romano Prodi, pover’uomo, di cui il settimanale “Panorama” ha pubblicato alcune telefonatine, da cui si deduce che il nostro grazie al Cielo ex-capo del governo è anche lui un comune mortale italiano che “tiene famiglia” e cerca di favorirla quanto e come può. “E’ uno schifo, bisogna piantarla con tutti questi attentati alla privacy”, hanno detto un po’ tutti. E fin qui, tutto bene. Il grave è che lo ha detto anche Berlusconi e quindi da sinistra si è subito tuonato: “è uno schifo che Berlusconi dica che è uno schifo”. Insomma, abbiamo in Italia due tipologie di schifo, quello democratico, serio, pensoso e affidabile, e quello berlusconian-fascista, che nasconde di sicuro oscure manovre e tentativi di restaurazione del partito fascista, dei campi di sterminio e, perché no, dello schiavismo per le piantagioni di tabacco.
Del resto, molti personaggi sinistri (cioè della sinistra) hanno scoperto impietosamente la turpe falsità berlusconiana. Infatti, ci informano Bindi Mussi Veltroni eccetera che Berlusconi, dato che è il proprietario della Mondadori, se realmente non voleva che Prodi fosse messo in piazza con i suoi vizietti di zio premuroso, non doveva far altro che impedire a Panorama, rivista edita appunto dalla Mondadori, di pubblicare il pezzo. Forse tradito dall’entusiasmo, Giuseppe D’Avanzo ci informa, dalle pagine di Repubblica, che i giornalisti non pubblicano nulla se non su ordine del padrone. Insomma, la serpeggiante nostalgia del MinCulPop travaglia la sinistra, e restiamo in attesa che Beppe Del Colle intervenga, visto che Famiglia Cristiana (come lui stesso ci spiegò), nata in periodo fascista, ha sempre lottato contro il fascismo vecchio e nuovo.
Chi non potrà intervenire è, lo comunichiamo con tristezza, Furio Colombo. È sparito, scomparso, non si sa nulla di lui da giorni e giorni. Secondo alcuni alpinisti (ma sono voci da verificare) sarebbe stato avvistato sulle aride pietraie del Carso, seduto per terra, intento a infilare spilli in una bambolina-voodoo che inequivocabilmente ha le sembianze del giornalista Jacopo Barigazzi. Sempre secondo queste voci, il Colombo infilava spilli, piangeva e intanto sussurrava: “tu non esisti, tu non esisti”. Appena avremo notizie più precise di lui, ve le comunicheremo.
E con questo impegno, arrivederci alla prossima settimana.