domenica 26 ottobre 2008

IL GIRO DELLA SETTIMANA 20 - 26 OTTOBRE 2008

IN ITALIA SI LAVORA !

Settimana densa di avvenimenti. Qui in Italia tutto bene, soprattutto a Milano, dove un uomo ha dimostrato che con la decisione e l'abilità si possono ottenere eccellenti risultati. Ci riferiamo all'ignoto e abilissimo finto lavavetri che in pochi minuti, in pieno giorno, è riuscito a smontare la vetrina di una gioielleria di via Montenapoleone, spostare con le ventose il lastrone di vetro, spazzolare i preziosi esposti e andarsene indisturbato. D'accordo, moralmente e giuridicamente è un ladro, anzi un ladrone, se facciamo le proporzioni col valore del bottino. Ma chi non ha provato un attimo di ammirazione, alzi la mano. E poi si dice che in Italia non si lavora a sufficienza! Un'altra voce maligna molto diffusa è che anche i parlamentari non lavorino a sufficienza, che l'assenteismo tra gli onorevoli sia fin troppo diffuso. Ma anche questo è un pregiudizio. Infatti dall'inizio della legislatura (quindi in poco più di cinque mesi) sul governo sono piovute 92 mozioni, 218 interpellanze e 2307 interrogazioni. Come vedete, si lavora. E non si dica che i nostri parlamentari non hanno a cuore i problemi più urgenti, la soluzione delle angosce che attanagliano il popolo italiano. Leggiamo infatti che al ministro degli Esteri è stato chiesto di attivarsi con urgenza per sapere se davvero il governo americano ha bloccato le importazioni del Brunello di Montalcino. I generi alimentari preoccupano non poco i nostri onorevoli, che interpellano il governo anche per sapere cosa si stia facendo per la filiera del tonno rosso, per la crisi del Prosciutto di San Daniele, per il miele, visto che lo fanno le api e che si registrano “numerosissimi fenomeni di apicidio”. Quest'ultima interrogazione, lo ammetto, lascia qualche perplessità. C'è un killer che odia le api? Giriamo il quesito ai Ros e alla Digos. Ma anche la salute pubblica rientra tra le preoccupazioni dei nostri rappresentati: infatti il governo viene richiamato alle sue responsabilità: cosa sta facendo contro l'eccessivo numero di meduse che infestano i mari? Un problema senza dubbio scottante. E cosa fa per contrastare la diffusione della ambrosia artemiisifolia (si chiama così, lo giuro), che libera polline che fa starnutire un sacco di gente? Ma il governo è messo davvero alle strette da un'interrogazione su un evento di portata nazionale: un automobilista milanese, alla guida di una Smart, si è visto appioppare una multa perché la targa anteriore è coerente con quella riportata dal libretto di circolazione, mentre la posteriore in luogo di una “G” porta una “C”. Ebbene, chiede l'interrogante, come intende intervenire il ministro dei Trasporti per accertare le responsabilità? 

E SI PUO' ANCHE CAMBIARE. LO DICE IL WALTER

Insomma, in un Paese scosso e travagliato, c'è chi si preoccupa seriamente per noi. E una speranza deve venirci anche da Roma, dove, ci avvisa il Walter, è possibile cambiare. Cosa si debba cambiare di preciso, è un pochetto da chiarire, anche perché finora la sinistra ha contestato ogni progetto di riforma. Ma il Walter ha detto che il PD è per l'innovazione e non la conservazione. È un'affermazione basilare, perché contiene due concetti fondamentali. Anzitutto che il PD esiste, e questo è già qualcosa, visto che una voce autorevole della sinistra, Massimo Cacciari, ha affermato che il PD più che un partito è un'ipotesi. E il secondo concetto fondamentale, e soprattutto nuovo, è il fatto di essere per l'innovazione e non per la conservazione. Il Walter è un uomo di parola e infatti ha da subito applicato l'innovazione, innovando la matematica, sicché è riuscito a contare oltre 2,5 milioni di manifestanti a Roma, laddove la Questura afferma che erano circa duecentomila. Una differenza da nulla, che non può certo preoccupare un vero leader, un uomo tutto d'un pezzo come Veltroni. Basta vedere la sua posizione netta, indiscutibile, su Di Pietro. “Con Di Pietro l'alleanza è finita”. Insomma, bisogna restare divisi “però anche uniti” per fare opposizione. E la manifestazione di Roma è stata l'occasione per unire tutta l'opposizione, ma a questo punto è da chiarire se si tratta di opposizione al governo, o di opposizione alle opposizioni interne al PD, che si oppongono al segretario e fanno opposizione tra di loro. È un casino, ma ne usciremo. Del resto la manifestazione di Roma è stata “semplice, solare e bella”. Il tutto è di una tenerezza infinita, e di tenerezza c'è bisogno, perché, come ci avverte sempre il Walter, “Dalla crisi si esce o con il New Deal o con il nazismo”. Ora, poiché il New Deal, essendo ormai il Walter quasi americano, è chiaro che può farlo solo lui, il nazismo è quello di Berlusconi. E bisogna dire che si stanno facendo dei bei passi avanti sulla strada della collaborazione governo-opposizione, perché prima Berlusconi era accusato solo di fascismo, ora siamo già al nazismo. Un pool di esperti del PD è allo studio per verificare eventuali responsabilità di Berlusconi nello scoppio della guerra civile americana e nell'eruzione del Vesuvio che distrusse Ercolano e Pompei. Voci di corridoio dicono invece che la vendita dei vecchi porcellini di terracotta sia in straordinaria ascesa, perché anche la sola ipotesi di un New Deal guidato da un Veltroni ha provocato una corsa al ritiro dei soldi dalle banche. Ma si tratta, dicevamo, solo di maliziose voci di corridoio.

GIA', MA RESTA UN QUESITO: A CHE SERVE IL PD ?

Intanto è un dato di fatto che la manifestazione a Roma si è fatta, e il Walter ci teneva tanto. Adesso con una dozzina di congressi locali e un congresso nazionale si dovrebbe anche arrivare a determinare la proposta politica del PD. È la tanto attesa “Conferenza programmatica”. E anche in questo il Walter è stato innovativo: prima si fa la manifestazione, poi si decide la linea politica. Resta una preoccupazione: poiché sarebbe corretto informare i manifestanti di Roma per che cavolo, in definitiva, hanno manifestato, quante lettere il PD dovrà spedire: duecentomila o due milioni e mezzo? Pare che opterà per manifesti murali, nel dubbio.

Non hanno dubbi invece i numerosi vip della sinistra che, tuonando contro i progetti berlusconiani di tritamento della scuola pubblica a favore della scuola privata e solidarizzando con gli studenti scioperaioli, mandano però intanto i loro pargoli nelle migliori scuole private dove, si sa, non si sciopera o okkupa, ma si studia e si mantiene la disciplina.

INTANTO, E' NATA LA POLITICA CREATIVA

Da Rutelli alla Melandri, dalla Finocchiaro a Santoro, è tutto un concerto di splendente coerenza, con la scelta dei migliori istituti privati. Insomma, la rivoluzione la fa papà (o mamma), che col mucchio di soldi che guadagna può farla tranquillamente, tu va a scuola, taci e studia, sennò papà (o mamma) fanno la repressione. Nanni Moretti addirittura, tra un girotondo e l'altro, ha trovato il tempo di iscrivere i figli alla scuola americana Ambritt, dove già studiano i pargoli di Adinolfi.


Solo un maligno – o un fascista, ovviamente – potrebbe dire che questi santoni predicano bene e razzolano male. La verità è che loro, come il Walter, hanno inventato la politica creativa, e quindi può capitare che la realtà sia sbagliata rispetto a loro. Infatti uno dei principali cardini della politica creativa e che la realtà non esiste, o meglio, se esiste non deve troppo rompere le scatole. È il caso dei famosi protocolli di Kyoto, che hanno impegnato i Paesi sottoscrittori a strepitose spese per limitare le emissioni di anidride carbonica, nonché altre catastrofi, dalla terra che ribolle a quella che congela. Il Berlusconi ha detto “alt”, qui c'è da spendere un fracasso di soldi senza alcuna certezza di cosa accadrà, ergo non spendiamo a vanvera e pensiamoci su un attimo. Giustamente i fautori della politica creativa si sono risentiti: ma come, c'è un atto di fede già pronto e tu lo vuoi rimettere in discussione? Vergogna, repressione, fascismo strisciante, insulto alla natura, eccetera.

IL PROF. ZICHICHI? PROBABILMENTE NON ESISTE

Poi è intervenuto il prof. Antonino Zichichi, che fa lo scienziato e non il politico, né creativo, né terra terra. Con un articolo un po' complicato, che ammetto di aver dovuto rileggere un paio di volte, il prof. Zichichi ci spiega che quello che sappiamo effettivamente in materia di proprietà dell'atmosfera e di variazioni climatologiche è ben poco e che comunque le attività umane incidono per meno del 10% sulle variazioni climatologiche. Basti pensare che la Groenlandia, attualmente una distesa di ghiaccio, era un tempo una “terra verde”. E la piccola glaciazione a metà del XVIII secolo? Tutti fenomeni accaduti quando l'attività industriale era pressoché inesistente. E quindi sarebbe un po' da cretini spendere ora somme favolose per realizzare progetti che non si sa assolutamente a che diavolo servano, se non a seguire le orme di un catastrofismo che non ha alcuna dimostrazione scientifica.  

La sinistra eco – verde -clima – democratica ha avuto un attimo di sbandamento. Ma subito si è ripresa. Accantonata l'idea di accusare tout court il prof. Zichichi di fascismo strisciante, incaricherà Furio Colombo di indagare su tutta la faccenda. In effetti è la soluzione migliore, perché il noto e apprezzato giornalista ha già dato brillanti prove in altri scontri tra realtà e sogno. E possiamo star certi che a giorni leggeremo una rivelazione giornalistica da parte del Furio: il prof. Zichichi non esiste.
Vi terremo informati. E arrivederci alla prossima settimana.

domenica 19 ottobre 2008

ELUANA ENGLARO

Questo fine settimana non ho redatto il consueto "GIRO DELLA SETTIMANA" perchè desidero richiamare l'attenzione degli amici che seguono questo blog sulla sorte di ELUANA ENGLARO. Il giorno 11 novembre la Cassazione discuterà in via definitiva il caso; nel frattempo la Corte Costituzionale ha deciso di non decidere sul conflitto di attribuzioni sollevato da Camera e Senato. In conseguenza, se la Cassazione confermasse l'ordinanza della Corte d'Appello di Milano, Eluana Englaro potrebbe essere uccisa, nel modo più crudele, privandola dell'alimentazione e quindi condannandola a una lunga straziante agonia.

Di fronte a questa follia omicida non si può restare inerti, nascondendosi dietro il dito del legittimismo. In Italia la pena di morte non esiste, e tanto meno, anche se esistesse, si potrebbe applicare a un'innocente, bisognosa solo delle attenzioni costanti e amorevoli che già riceve dalle suore presso cui vive da anni.

Sul forum di Storia Libera dedicato a "ideologia" - "ideologia ed eutanasia" abbiamo ripreso l'argomento, con una lettera, già inviata e anche pubblicata, al Presidente Berlusconi, invitandolo a porre in essere un intervento legislativo urgente.

Vi riporto qui di seguito l'inserto del forum di Storia Libera

inizia:

ELUANA ENGLARO

A difesa della vita di ELUANA ENGLARO abbiamo fatto nostro il progetto legislativo elaborato dai carissimi e valorosi amici, gli avvocati Carlo Cigolini e Luigi Torre. Nella convinzione che solo un INTERVENTO POLITICO possa sbarrare la strada a quanti desiderano uccidere Eluana Englaro, ho inviato la lettera, che sotto riporto, al Presidente del Consiglio, on. SILVIO BERLUSCONI.

Chiunque può scrivere al proprio deputato (gli indirizzi mail si trovano su http://www.camera.it/deputatism/245/documentoxml.asp ) e allo stesso Presidente del Consiglio. Consiglierei di riprendere il testo, da trasmettere come "allegato" e dichiarare che lo si sottoscrive. Ricordiamoci che DOBBIAMO FARE MOLTO CHIASSO. La Verità va gridata sui tetti, e la gravità del caso non consente mal riposte discrezioni. Lo stesso testo sarà da me inviato anche ad un ampio indirizzario, che non comprende non solo politici, ma persone del mondo della cultura, dell'arte, delle forze armate, della scuola, dell'informazione. Invito tutti a fare la stessa cosa. Ho informato, e informerò, le principali testate della nostra inziativa. Speriamo che almeno qualche giornale ci dia ascolto!

Eccovi dunque il testo della mail indirizzata al nostro Presidente del Consiglio, on. Silvio Berlusconi. E consentitemi di ricordare che, insieme a queste nostre iniziative, non dobbiamo scordarci di PREGARE ogni giorno, non solo per la vita di ELUANA ENGLARO, ma anche perchè il nostro Paese non cada nella barbarie e ritrovi la sua anima cristiana. A tutti un sentito rigraziamento per l'attenzione.


All'illustrissimo Signore
Presidente del Consiglio
ON. SILVIO BERLUSCONI

per posta elettronica


Signor Presidente,
confidando nella Sua sensibilità, da Lei più volte espressa e dimostrata, nei confronti della sacralità della vita, “in ogni suo aspetto e in ogni suo momento”, mi rivolgo alla Sua cortese attenzione per richiamare la drammatica situazione in cui si trova la signora ELUANA ENGLARO. Con discutibilissima e sconcertante decisione della magistratura fu a suo tempo autorizzata la sospensione dell'alimentazione e idratazione, necessarie per tenere in vita la signora ELUANA ENGLARO. La predetta signora non è, come noto, affetta da alcuna patologia, né si può individuare alcun “accanimento terapeutico” nel suo caso. Sospendendo l'alimentazione si condannerebbe la signora ELUANA ENGLARO a una morte atroce, per fame e sete.
Purtroppo la Corte Costituzionale, investita da Camera e Senato del problema di conflitto di attribuzioni, ha deciso di non decidere, sicché potremmo arrivare alla situazione assurda e disumana della magistratura che pronuncia una sentenza che è, nei fatti, una CONDANNA A MORTE, senza alcuna legge che supporti questa decisione.

Sul sito di Storia Libera ( http://www.storialibera.it ) e sui forum ad esso collegati abbiamo già rivolto appelli affinché non si compia questa barbarie. L'Italia, Paese di grande civiltà, può forse consentire che, in base a una decisione moralmente inaccettabile e giuridicamente assurda, sia tolta la vita a una innocente? Le suore che da anni si prendono amorevolmente cura di ELUANA ENGLARO hanno più volte ribadito il loro desiderio di continuare nel loro caritatevole impegno, hanno supplicato di non commettere un crimine che non troverebbe alcuna giustificazione.

Solo il potere politico, che agisce su mandato del popolo sovrano, può a questo punto salvare la vita di ELUANA ENGLARO. 

Due valorosi amici di Storia Libera, gli avvocati Carlo Cigolini e Luigi Torre, di Genova, hanno elaborato una ipotesi di testo legislativo che potrebbe essere efficace per difendere la vita di ELUANA ENGLARO e di quanti altri, nella sua stessa condizione, si troverebbero in grave pericolo per la loro vita, qualora passasse una “linea” di comportamento che autorizza la magistratura a decidere quando e come togliere la vita a una persona. Mi permetto di sottoporre alla Sua attenzione il testo elaborato dai suddetti giuristi:

Articolo Unico
1.Salvo contraria disposizione di legge che deroghi espressamente alla presente norma, l'autorità giudiziaria, di qualunque sede, grado e competenza, non ha in alcun caso il potere di autorizzare chicchessia a causare, direttamente od indirettamente, con comportamento attivo od omissivo, la morte di una persona. 
2. Ogni provvedimento emesso in violazione del comma 1, ancorché in data precedente all'entrata in vigore della presente legge, è nullo e privo di efficacia scriminante della condotta penalmente rilevante di chi vi avesse dato esecuzione o in qualunque modo vi avesse concorso.

Inoltre gli avvocati Cigolini e Torre aggiungevano questa considerazione:
“in un caso come questo in cui ci sono sia la gravità (per la materia, vita o morte) sia l'urgenza (per l'irreversibilità degli effetti di una eventuale esecuzione), ben potrebbe il governo introdurre tale norma con decreto legge nel rispetto dei requisiti posti dall'art. 77 della costituzione.”

Signor Presidente, sulle Sue spalle gravano in questi momenti travagliati tanti problemi, ma siamo sicuri che Lei non resterà insensibile a questo nostro appello A DIFESA DELLA VITA, A DIFESA DELLA CIVILTA'.

Confidando in Lei, La ringraziamo per l'attenzione e La preghiamo di gradire i nostri sinceri saluti e auguri di buon lavoro, per quanto già sta facendo e ancora farà per il bene della nostra amata Italia.


Paolo Deotto



lunedì 13 ottobre 2008

IL GIRO DELLA SETTIMANA 6-12 OTTOBRE 2008

MALAVITA IN CRISI

Settimana densa di avvenimenti. Qui in Italia tutto bene, compresi i malviventi, che ogni tanto hanno la cortesia, almeno loro, di facilitare il lavoro alle forze dell'ordine. Leggiamo infatti che a Casalecchio di Reno quattro rom decidono di rapinare un ristorante e con astuzia inimitabile fanno cadere la loro scelta su un locale nel quale si stava svolgendo una festa della Polizia. Tre di loro sono finiti dentro, mentre il quarto è riuscito a fuggire. È pensabile che per qualche tempo passerà le serate in casa. A Milano invece due cinesi sono impegnati a trasferire con un furgone la bazzecola di dodicimila orologi falsi, taroccature delle marche più prestigiose, Omega, Rolex, Eberhard, e qui più ne ha più ne metta. Per non dare nell'occhio non trovano nulla di meglio che imboccare contromano la Tangenziale Est. La Polizia Stradale ha così rovinato ai due orientali due carriere, quella di commerciante e quella di autista, sequestrando la merce e ritirando la patente al guidatore. A Palermo invece c'è un “palo” che fa concorrenza a quello della banda dell'Ortica, immortalato da Jannacci. Ma mentre il palo della canzone non vedeva arrivare gli agenti perché era quasi cieco, oltre che sordo, il palo di Palermo non si è nemmeno accorto dell'arrivo dei poliziotti perché era troppo assorto nella lettura dell'Inferno dantesco. E così è finito dentro insieme al suo complice, che si stava dando da fare per rubare un'auto. All'erudito palo è stato concesso di tenersi la Divina Commedia anche in cella. Così, ha detto, la galera non sarà un inferno.

MA IL RAZZISMO IMPERVERSA

Se tutti i malviventi fossero di questo livello, sarebbe un gran bel vivere. Ma mentre nel terzo caso – quello di Palermo – i due ladri erano italiani e di razza bianca, negli altri due casi abbiamo rom e cinesi, e quindi entro un trimestre (questa è più o meno la media) dovrebbero partire le denunce per comportamento razzista e xenofobo tenuto da poliziotti, carabinieri, vigili urbani, finanzieri, polizia penitenziaria e guardie forestali. Pare infatti che i tutori dell'ordine se devono perquisire o arrestare un cittadino straniero, o peggio ancora di colore, vengano presi da incontenibili accessi di odio razzista. Prima lo pestano ben bene, magari già che ci sono lo violentano, poi lo umiliano e mentre fanno tutte queste cose lo coprono di insulti e minacce. Il fatto che poi i casi fin qui denunciati si siano rivelati delle balle, non ha nessuna importanza. Come è ormai universalmente noto, non importa se una cosa sia vera o falsa, importa chi la dice. E l'autorevolissimo settimanale “Famiglia Cristiana” ci conferma che in Italia ci si avvia verso un sistematico odio per lo straniero. Lo ha detto anche Padre Sorge. Del resto, Famiglia Cristiana dice tante altre cose interessanti e in questi tempi è impegnata in una martellante campagna contro il pericolo di involuzioni totalitarie nel nostro Paese, con ritorni di strisciante fascismo.

E IL FASCISMO STRISCIA, STRISCIA

Ce lo dice Beppe Del Colle, in un giocoso editoriale in cui spiega, stringi stringi, che un governo che governa proprio non gli va giù. Attenti, ci ammonisce il Beppe, il Parlamento è esautorato (forse non ricorda che più o meno da sempre l'ottanta per cento dell'attività legislativa si svolge di fatto nelle commissioni). E poi il Berlusconi è arrivato a dire – orrore – che lui governa con il consenso dei cittadini. Che nostalgia per il mortadellone, che per governare aveva bisogno del consenso di sei o sette gruppetti di estremisti di sinistra! Quelli sì erano bei tempi! Ma dove il nostro grande editorialista ci regala un attimo di autentico buonumore è laddove annuncia con enfasi che la magistratura è “resa innocua”. Come, non si sa, ma comunque è notorio che la magistratura italiana, con l'equilibrio e soprattutto con la imparzialità che la contraddistinguono, è sempre stata una garanzia. Magari non garantisce la Giustizia, ma non è il caso di fare troppe sottigliezze. Certo che questa continua ossessione del Beppe col fascismo che striscia qua e là poteva lasciare un po' perplessi. Ma una spiegazione pare invece che ci sia. Infatti il valoroso editorialista ha di recente fatto un viaggio a Bologna, città quanto mai antifascista, e qui, proprio qui, ha sentito sussurrare dappertutto una delle più caratteristiche frasi dei fascisti: “Me ne frego!”. Allarmato, il Del Colle ha teso l'orecchio democratico meglio, e ha avuto conferma. Un sacco di bolognesi continuavano a dire “Me ne frego!”. È partito da Bologna sconvolto e ha iniziato a scrivere svariati chilogrammi di editoriali. Nessuno aveva fatto in tempo a spiegargli che a Bologna l'incriminata frase è in bocca a tutti da quando Cofferati ha dato il fatale annuncio della sua decisione di non ricandidarsi alla carica di Sindaco.

MA NEL PD LE IDEE SONO SEMPRE PIU' CHIARE

La virile decisione di Cofferati ha, almeno secondo il Corriere della Sera, “scosso” il PD. E se la cosa è vera, ci sembra anche grave, perché scuotere il PD è una maramalderia. Già si sta rompendo stando fermo, se poi lo si scuote, non si sa cosa possa succedere. Zelanti studiosi hanno di recente censito nel partito del Walter nazionale la bellezza di diciannove-componenti-diciannove, il che, per un partito che doveva unificare la sinistra, è un bel record. Ma il Veltroni invece vuole unificare e quindi ha detto che il 25 ottobre bisogna andare tutti in piazza, a protestare contro il governo. Poi ecco che il senatore Morando, in un'intervista al “Giornale” dice che la manifestazione del 25 ottobre non sarà contro il governo, perché le misure che il governo sta prendendo per fronteggiare la crisi economica sono giuste e quindi vanno appoggiate. Ora, che un partito di opposizione faccia un manifestazione di piazza contro il governo per sostenere la politica del governo forse indica che c'è un tantino di confusione. È arrivato ad accorgersene persino Follini, che ogni tanto esce dal faldone dove lo hanno archiviato e rilascia dichiarazioni pregnanti. In questo caso ha detto : “mi chiedo se sia il caso di andare in piazza”. Poi lo hanno archiviato di nuovo. A chiarire (si fa per dire) le cose è intervento Dario Franceschini, che poi sarebbe il numero due del PD, che ha detto che la piattaforma della manifestazione non cambia, perché il PD è un partito che fa proteste e anche proposte. Quindi tutti in piazza il 25 ottobre; ci sono ancora oltre dieci giorni e c'è tutto il tempo per cercare di capire perché cavolo ci si va.
Non avevano le idee molto chiare nemmeno gli studenti che hanno fatto una bella bigiata di massa, pardon manifestazione, per protestare contro le sciagurate iniziative della Ministra Gelmini, che tra l'altro ha reintrodotto il voto di condotta, che poi vorrebbe dire un certo qual freno ai comportamenti da cavernicoli. E questi giovani vanno capiti, perché la Ministra della Pubblica Istruzione vuole tarparli proprio nelle cose che hanno meglio imparato negli ultimi anni. La manifestazione comunque è stata spontanea, e chi dice qualcosa di diverso è un porco fascista. Infatti l'associazione “UDS”, Unione degli Studenti, che si definisce «impegnata nella costruzione di una scuola pubblica, democratica, laica, solidale e antifascista» ha solo casualmente la sua sede coincidente con quella della CGIL. Pura coincidenza, tale anche per la “sorella maggiore”, l'UDU, Unione degli Universitari. Se poi diversi giovani, interrogati da giornalisti maliziosi e di sicuro al soldo di Berlusconi, non hanno saputo spiegare con precisione perché mai fossero in piazza, beh, questo non ha poi tanta importanza. Come diceva De Coubertin, l'importante non è vincere, ma partecipare. Sostituite a “vincere” la parola “capire” e il gioco è fatto.

... E CHIARISSIME NELLA CRISI FINANZIARIA

Dove si capisce sempre di meno cosa stia succedendo è invece nella crisi che travaglia la finanza mondiale. Le borse vanno a picco ma ci sorge un fiero dubbio: se un titolo viene venduto, seppur a prezzo stracciato, vuol dire che c'è qualcuno che lo compra. Altrimenti come farebbe ad essere venduto? E quel qualcuno, puta caso, se fa un affare, non è per caso un furbo che arricchisce sul panico di un fesso? Capisco che il discorso sembrerà troppo banale, ma del resto siamo tutti un po' frastornati. Si riunisce il G4, che poi però invoca serie misure dal G7, che le potrà prendere solo in una riunione del G8. Poi oggi leggiamo che con Bush si è riunito il G20. E il G37? Si riunirà prima o dopo il G52? Insomma, qui si danno i numeri, e se almeno si dessero quelli giusti potremmo giocarli al superenalotto. Poi un'altra notizia ci ha sconvolto. La CONSOB, che è quell'organismo composto da signori molto severi e compassati che controllano la Borsa, ha vietato la vendita “allo scoperto” su tutti i titoli quotati in borsa. Detto in parole povere, per vendere i titoli bisogna averli. La mamma ci aveva spiegato, fin da quando eravamo teneri pargoli, che nessuno può vendere una cosa che non possiede, altrimenti è fondamentalmente un imbroglione. Invece nell'alta finanza tutto ciò si chiamava “vendita allo scoperto”, il che dimostra che non è tanto importante ciò che si fa, ma il modo con cui lo si presenta. E quindi per chiudere prendiamo in prestito una frase al grande Giovannino Guareschi: tutto ciò “è bello e istruttivo”.
Con un caro saluto, ci vediamo la prossima settimana.

lunedì 6 ottobre 2008

IL GIRO DELLA SETTIMANA 29 SETTEMBRE - 5 OTTOBRE 2008

IN INGHILTERRA SI LOTTA CONTRO LE IRRITAZIONI

Settimana densa di avvenimenti. Qui in Italia tutto bene, e meglio ancora in Inghilterra, dove qualche mente illuminata ha proposto che nei testi scolastici sia tolto ogni accenno all'Olocausto, già, proprio quella bazzecola con cui l'omino coi baffi del Terzo Reich fece fuori qualche milione di ebrei. Perché questa proposta? Per non “irritare” i molti islamici che ormai vivono nella terra d'Albione e che all'Olocausto non ci credono proprio. In effetti potrebbero seccarsi e si sa che quando si seccano, hanno il brutto vizio di seccare gli altri, nel senso di farli secchi. Poi, in fondo, vanno capiti. Uno dei loro più significativi rappresentanti, quel presidente iraniano dal cognome complicato, va ripetendo da tempo che vuol fare fuori tutti gli ebrei, e quindi rischierebbero di nascere anche problemi di diritti d'autore su olocausti vecchi e nuovi. Comunque la notizia dell'iniziativa inglese è importante e ha già seriamente preoccupato i produttori di elastici per slip e di cinture per pantaloni, che prevedono un calo tremendo dei loro affari, divenendo la loro merce del tutto inutile.

MA FINI E VELTRONI COME STANNO?

Non è ben chiaro cosa ne pensi Gianfranco Fini, presidente della Camera, che però è convinto che in Italia ci sia una pericolosa ondata di razzismo, sicché ha proposto l'istituzione di un “osservatorio”. Ora, un osservatorio per definizione serve per osservare, quindi attendiamo che qualcun altro proponga l'istituzione di un “laboratorio” che, lo dice la parola stessa, serve per lavorare, ossia per combinare qualcosa. Sarebbe poi bello se, prima di tutto ciò, qualcuno proponesse anche l'istituzione di un “pensatoio”, per pensare prima di parlare. Ma non ci speriamo molto. Più che altro ci preoccupa un po' il buon Fini che probabilmente, dopo matura riflessione, è arrivato alla conclusione che con la nomina a Presidente della Camera qualcuno abbia voluto levarselo – politicamente – dai piedi, e quindi sta manifestando sempre più una sindrome ansioso – identitaria in tutto simile a quella che affligge il buon Veltroni, che ormai costituisce per l'Associazione Italiana di Psichiatria una garanzia perenne contro la disoccupazione dei propri associati. Infatti neanche questa settimana il buon Walter ha voluto scegliere il silenzio, e si è prodotto in un paio di performance notevoli. Anzitutto, dopo che Bossi, in una delle sue solite “sparate” spontanee, aveva detto “Berlusconi sarà il prossimo presidente della Repubblica e noi lo voteremo”, il Veltroni ha stabilito tout court che Berlusconi non può fare il Presidente della Repubblica, perché uno come lui non può rappresentare tutti gli italiani. Il che, detto da un Veltroni, suona un po' come un inno alla verginità cantato dalla signora Staller (Ilona). Tra l'altro, in tutte queste considerazioni forse non è venuto in mente a nessuno che il buon signor Napolitano, da buon napoletano, avrà fatto gli scongiuri, perché il suo mandato scadrà solo tra cinque anni, e quindi forse è un tantinello prematuro (e scortese) mettersi a discuterne adesso. Ma tant'è; non pago di ciò, il buon Walter ci ha ancora informato che non solo stiamo scivolando verso involuzioni totalitarie, ma che il governo Berlusconi non è legittimato a governare, perché in verità gli manca l'appoggio dell'elettorato, come si sarebbe potuto facilmente verificare con una riconta delle schede elettorali. Circa quest'ultima affermazione, rimandiamo alla benemerita associazione medica che già citavamo sopra.

MENO MALE CHE C'E' BERTINOTTI...

Chi invece ha le idee un po' più chiare è il buon Bertinotti, che in un'intervista a Bruno Vespa ha dichiarato di aver capito che ormai la parola comunismo è impronunciabile, e che il voto al governo Prodi è stato un disastro. Non sappiamo se l'ex subcomandante Fausto, dopo un tale sforzo, abbia avuto bisogno di un adeguato periodo di riposo, ma ci conforta vedere che non manca mai chi, seppur a scoppio ritardato, è almeno in grado di riconoscere i dati di fatto. Invece c'è chi non vuole riconoscere nulla, e si incavola da matti. Parliamo dell'ANPI, che ha dichiarato tutto il suo profondo e antifascista disgusto per il film “Miracolo a Sant'Anna”, del regista americano Spike Lee. Pare che lo scellerato nel suo film faccia vedere partigiani che non sempre spargono rose e viole sulle popolazioni, intessendo danze e porgendo chicche ai bimbi, mentre intonano “Bella ciao”. No, il cattivo americano, che fino a ier l'altro era buono perché “liberal” (o, mutevolezza delle umane fortune!) è arrivato al punto di dire che alle volte le popolazioni civili ne avevano fin sopra le scatole di partigiani che facevano casino e poi tagliavano la corda, lasciandoli in balia delle rappresaglie tedesche. Grande indignazione quindi dell'ANPI, i cui maggiori dirigenti, usciti prontamente dai sarcofaghi, hanno dichiarato che ora e sempre lotteranno contro il fascismo. L'intervento di alcune unità di Pronto soccorso del Geriatrico e del Centro conservazione Reperti Archeologici ha riportato la calma.

E IL G4 CHE VIGILA

Qualche preoccupazione anche negli Stati Uniti, dove pare che ci sia un po' di maretta sui mercati finanziari. Roba da poco, che ha portato la Casa Bianca a proporre un piano di interventi per complessivi miliardi di dollari 700. Il che, anche a dei profani in economia, come chi scrive, sembra comunque una cosetta abbastanza in grande stile. Ma forse non era sufficiente, perché prontamente si è riunito il G4, che sarebbe poi il pezzo europeo del G8, quello, per intenderci, che non si sa perché, però è sempre da contestare e possibilmente bisogna anche devastare le città in cui si riunisca. Ma non andiamo fuori tema. Il G4 si è riunito e non poteva, alla chiusura della riunione, non rilasciare una dichiarazione. La dichiarazione è composta di 19 punti e abbiamo provato a leggerli. Sarà perché siamo profani in economia, sarà perché siamo carogne, ma ci è rimasta l'impressione che gli americani abbiano deciso in quattro e quattr'otto di tirare fuori una montagna di quattrini per salvare il salvabile, mentre i Paesi del mitico G4 abbiano deciso che decideranno alcune cose che, peraltro, auspicano. Boh! In settimana promettiamo di fare un corso accelerato di economia e finanza, per essere più chiari in argomento. 
E in tale attesa, salutiamo tutti , e arrivederci alla prossima settimana.