domenica 31 maggio 2009

C'E' UN LIMITE AL RINCRETINIMENTO ?

Temo di no. Non ho il piacere (e inverità ne faccio a meno volentieri) di conoscere il sig. Raffaele Cortesi, del coso, del PD, che, mi dicono, fa il sindaco a Lugo di Romagna. Orbene, nella bella cittadina, che diede i natali al grande eroe Francesco Baracca, una delibera del consiglio comunale ha deciso che il cimitero non debba contenere più croci. Poichè però i sindaci del coso, del PD, sono molto democratici, hanno stabilito lo stesso divieto per stelle di David, mezzelune, insomma per qualsiasi simbolo religioso. Il nuovo cimitero democratico, unitario, antifascista, nato dalla Resistenza e che probabilmente si batte anche in difesa della costituzione repubblicana, dovrà essere composto da tombe tutte eguali, sulle quali sarà indicato solo nome e cognome del defunto, con relative date di nascita e di morte. E' prescritta con pignoleria la dimensione di tali scritte, ed è regolamentato anche il tipo di fotografia che si potrà apporre sulla lapide. Il vicesindaco, ossia il poveraccio che fa da vice al Raffaele Cortesi ha tentato una raffazzonata difesa del provvedimento da neurodeliri, parlando di intenzione di difendere "l'omogeneità" del cimitero. Perchè poi? Boh! Di fatto si è trattato dell'ennesimo atto antireligioso nonchè indirettamente di pavidità, perchè vietando TUTTI i simboli religiosi si eviteranno le proteste, fatte finora SEMPRE E SOLO dai musulmani, che si sentono gravemente offesi nella loro bombarola sensibilità quando vedono crocifissi o altre immagini sacre cristiane ed ebraiche. E allora, per non aver grane, inventiamo il cimitero laico.

E, come dicevo nel titolo, c'è un limite al rincretinimento? Temo davvero di no. Nella loro furia di essere "politicamente corretti" questi sinistri stanno cadendo sempre più, e neppure se ne accorgono, nel ridicolo. 

Di sicuro c'è solo un fatto: per decenni hanno rotto i coglioni ai vivi, ora incominciano a romperli anche ai morti.

mercoledì 27 maggio 2009

FRANCESCHINI HA BISOGNO DI RIPOSO,ORMAI GLI SCAPPANO I CAVALLI

Il SuDario, segretario del coso, del PD, è alla canna del gas. Non ha argomenti politici, guida un magma dove ognuno va per la sua strada e che lui si affanna a chiamare partito, e ora, pur di fare colpo e trovare qualche deficiente che gli dia ancora ascolto, cade nella trivialità.
L'ultima idiozia con cui dobbiamo farci rintronare è Berlusconi sporcaccione, pedofilo, corruttore di minorenni e di quasi maggiorenni, e che so d'altro.
Ora, anzitutto è quantomeno ridicolo che tanta preoccupazione per la "moralità" venga da un uomo che guida un coso, un PD, che è la sintesi di due vecchi partiti, PCI e DC, campioni l'uno di criminalità e l'altro di gestione del potere per il potere. Il PCI è il partito di Schio, della Volante Rossa, di Porzus, di Moranino (assassino condannato all'ergastolo) portato alla Camera, di plauso allo sterminio dei giovani ungheresi, di appoggio alla criminalità sessantottina, e chi più ne ha più ne metta. Tutta la Storia del PCI gronda sangue e perversione morale. La DC sappiamo tutti come fosse divenuta una "balena bianca" dove pur di gestire e spartirsi il potere si era ormai disposti a tutto. Un vero bordello, per usare un termine gentile.
Ebbene se Franceschini si scopre moralista, abbia almeno il buon gusto di lasciare prima la fogna alla cui guida si trova.
Inoltre siamo tra il comico e l'idiota. Il presidente Berlusconi ha, secondo lorsignori, torbidi rapporti con una ragazza napoletana che non nomino per rispetto, perchè avrebbe il sacrosanto diritto di essere lasciata in pace. Ebbene, secondo lorsignori, Berlusconi è ormai così fuori di testa da andare a trovare la sua giovanissima amante con otto - dicasi otto - auto di scorta e farsi fotografare con amici, familiari, personale del locale, eccetera.
Ma il SuDario pensa proprio che tutti gli italiani siano così cretini da dare ascolto ai suoi deliri? Ma cambi pusher, perchè è chiaro che quello da cui si serve attualmente gli fornisce "roba" pessima!

Ma poi il SuDario cade nel triviale. Entra nel privato della famiglia Berlusconi e chiede agli italiani (ammesso che oltre a sua nonna qualcuno lo ascoliti): "Voi fareste educare i vostri figli da un uomo così?".

Giustamente hanno reagito subito i figli di Berlusconi, che hanno detto qualcosa di ben diverso sul padre. Hanno detti di essere stati educati al lavoro, al senso del dovere, all'altruismo. E hanno diffidato il SuDario dal continuare a vomitare idiozie.

Ecco a cosa è ridotta la politica in Italia. A insulti, a insinuazioni gratuite, a discorsi scemi fatti per eccitare le fantasie pruriginose di qualche servotta al mercato.
Piccoli falliti come un Franceschini si permettono di insultare. Non hanno più altro da dire, sono vuoti e morti, ma urlacchiano finchè il loro stesso vuoto, mentale e morale, non li soffocherà.

E VOI AMICI, AFFIDERESTE IL VOSTRO VOTO A UN CRETINO DEL CALIBRO DI FRANCESCHINI????? E lasciamo perdere l'educazione dei figli. Noi non siamo piccoli selvaggi della politica, siamo persone serie.

domenica 24 maggio 2009

L'ARGOMENTO DELLA SETTIMANA - 18 - 24 MAGGIO 2009

In questi mesi ho avuto diverse volte la soddisfazione di ricevere parole di apprezzamento per il mio “giro della settimana”, e anche parole che qui non riporto perché forse ci sono anche dei bimbi a leggere. Insomma, per un verso o per l’altro il giro della settimana interessava, e a molti piaceva. Chiedo quindi scusa a questi ultimi e cercherò di spiegare le ragioni che mi hanno indotto, quantomeno per ora, a sospenderlo. Con gli altri non mi scuso, perché ho la serena certezza che comunque argomenti per darmi dello scrittorello vetero-cattolico-reazionar-fascista eccetera saranno sempre in grado di trovarli e quindi potranno continuare a gioire.

Ergo, fatte le dovute scuse veniamo alle altrettanto dovute spiegazioni. Il “giro della settimana” è stato per alcuni mesi il luogo per scherzare un po’, per guardare col sorriso e con l’ironia gli avvenimenti politici, in genere terribilmente seriosi, non tanto per la loro sostanza, quanto per la granitica convinzione di tanti “politici” di avere qualcosa da dire. Ma più il tempo passa e più mi accorgo che gli argomenti ritornano, anzi, più che altro ritornano i comportamenti, poiché gli argomenti, a furia di essere riciclati e ripetuti in modo ossessivo, si spengono da soli. E per poter ridere su qualcosa, dobbiamo pur avere qualcosa su cui ridere.
E su cosa? Su Santoro che periodicamente tiene una trasmissione da dementi, ripetendo invariabilmente le stesse cose, con il qualificatissimo apporto di un Di Pietro che spergiura che l’Italia sta crollando nella più oscura delle dittature? Su Franceschini che, pover’uomo, avendo tanti argomenti quanti quelli di un venditore di freezer al polo Nord cerca di star dietro a Di Pietro in chi la spara più grossa? Su tutta una serie di politici che dal 1994 non si è dedicata ad altro che a dimostrarci che Berlusconi è il demonio, sicché non hanno avuto il tempo di elaborare uno straccio di vero progetto politico?
No, cari amici. Questa è ormai fuffa (che fa rima con muffa). Vale la pena parlarne ancora? Io penso di no, quantomeno per ora. Magari in un domani in Italia nascerà un’opposizione vera (per ora abbiamo solo un branco di frustrati che giocano a chi le spara più grosse) e quindi ricomincerà una vera dialettica. Ma ora?
Però ci sono argomenti che invece vale la pena trattare, perché indicativi dell’epoca che viviamo. E anche perché è molto più utile trattare di certi argomenti, che continuare a inseguire le ultime dichiarazioni noiosamente sciocche del politico di turno 

Per tutti questi motivi, comincio quindi da oggi a proporvi:

L’ARGOMENTO DELLA SETTIMANA

Oggi è domenica 24 maggio 2009. Fa caldo. Ci sono tanti problemi, nazionali e internazionali. L’avvenire è incerto. Eppure sembra che ci sia un problema di vitale importanza, che dà anche il titolo alla nostra puntata:

PARLIAMO TANTO DI SESSO

Ebbene, sì. Io personalmente non ne parlerei, anche perché, giunto ormai a età che potrei definire decisamente matura, devo ancora capire dove sia questo problema del sesso. Ma per alcuni c’è, è ossessivo, è ormai maniacale.

Partiamo da Genova. È una città che amo molto e dove abitano alcuni amici carissimi. Ma è anche una città con amministrazione comunale che non solo è “rossa”, ma è anche preoccupata di educare la gioventù ai più sani principi. Intento lodevole, anche se puzza sempre un pochino di tentazione totalitaria, visto che l’educazione dei giovani spetta alle famiglie. Ma poniamo che il Comune voglia dare una mano ai genitori nel loro arduo compito di educatori.
E che ti fa l’amministrazione di Genova nello spazio di pochi giorni? Prima ti organizza un “evento” per i bimbi delle scuole elementari, fornendo ai medesimi dei libri istruttivi in cui le fiabe tradizionali sono rilette in chiave “gay”, ossia, per parlare in italiano, sono rilette sotto una folle ottica da invertiti. Abbiamo così il principe, più o meno azzurro, che riesce a coronare il suo sogno d’amore con un altro principe, o magari anche con un pastorello (se è un principe democratico). Ma abbiamo non solo le fiabe, ma anche l’attualità: ed ecco il librino che racconta la storia di Pierino, o Giannino, o Federicuccio (non ricordo) tutto felice con i suoi due papà. Inutile dire che il Pierino eccetera di prima sarebbe felice anche con le sue due mamme, perché l’importante è volersi bene. Questo caos mentale, queste quintalate di fogna morale servono a educare i bimbi a non essere “omofobi” e a imparare che non c’è nessuna differenza tra uomini e donne, tra coppie etero e coppie omo, tra lesbiche, invertiti, transessuali, pentasessuali, e fors’anco asessuali. Il tutto infilato nella testolina di un bimbo delle scuole elementari. 
Ma il Comune di Genova si occupa più in generale di educazione sessuale ad ampio raggio, e quindi ammette (almeno per ora) che possano esistere anche rapporti eterosessuali. Se esistono, bisogna educare i giovani a viverli bene! Ed ecco che nelle scuole della capitale ligure viene consigliata la visione di un sito Internet che si può descrivere in un modo solo: una squallida porcata. Potrete ivi trovare storie a fumetti di giovinetti e giovinette che scoprono la vita toccandosi il sedere o il seno o toccandosi qualcos’altro. Insomma, la “educazione sessuale” diventa prima di tutto un’educazione alla semplice genitalità, descritta con dialoghi profondi del tipo: “che belle tette, posso toccarle?” “Ma certo”. E risparmiamoci il seguito.
Ora su queste cose potremmo scherzare, ma sono anzitutto atti di vergognosa violenza consumati su persone (i giovani) che dovrebbero essere educati realmente, ossia aiutati a crescere. Qui invece si vuole imporre, alla faccia del diritto/dovere che hanno i genitori sull’educazione dei figli, un furore ideologico che da un lato falsifica la realtà e d’altro lato riduce l’uomo a poco più che un animale da accoppiamento.
D’altra parte perché rimproverare qualche insegnante, probabile rottame sessantottino che cerca di riciclarsi con le scemenze alla moda, quando il “buon esempio” viene dall’alto? È lecito infatti chiedere al sig. Fini, presidente della Camera, a che titolo riceve una rappresentanza di invertiti a Montecitorio. È forse un “atto politico” che fa parte del suo mandato? Come no! Infatti Fini ha ricevuto dalle mani dei pederasti una “mozione contro l’omofobia” da discutere alla Camera. Mah! Di certo ricordiamo che Bertinotti, un comunista che ha da dare molte lezioni di serietà al sig. Fini, non aveva mai fatto incontri del genere in sede “istituzionale”.
Ma che dire poi se il “buon esempio” viene da associazioni che si definiscono “cattoliche” e che in occasione del mese mariano organizzano “veglie di preghiera contro l’omofobia”?
È vero che al peggio non c’è mai fine, ma qui ci si potrebbe chiedere cos’altro ancora dovremo leggere…

Uno dei retaggi peggiori del sessantotto è la confusione del linguaggio. Le parole hanno perso il loro significato corretto sicché si vive in una torre di Babele dove ognuno straparla, e pretende che il suo linguaggio rappresenti una verità incontrovertibile, anche se afferma cose contrarie al più elementare buon senso e alle elementari leggi di natura.
Ricordo che un giornale di sinistra si lanciò ad esempio in un pezzo veramente degno di esame psichiatrico in occasione di quella splendida e vitale affermazione che fece il signor Vladimiro Guadagno, un invertito che si fa chiamare Vladimir Luxuria e che si traveste da donna, quando vinse quell’abominevole scemenza che è “L’isola dei famosi”. A fronte dei 200.000 euro di premio (dieci anni di lavoro di un operaio…), questo giornale lodò la “coraggiosa figura di Vladimir Luxuria”, che rappresentava la donna, che era donna “non perché era nata così, ma per una sua libera scelta”. 
Scegliere il proprio sesso: proviamo a ripetere un po’ questa frase, a sentirne anche solo il suono. Questa, amici miei, è pazzia. Non ha, non può avere altro nome. L’uomo che ha scordato Dio diventa talmente presuntuoso da diventare tragicamente ridicolo. E se Dio ha creato maschi e femmine, quest’uomo impazzito pretende di dire “no” anche all’evidenza della creazione, ossia a un dato che non è neppure un dato di fede, bensì un semplice, normale, ovvio dato di fatto.
Nel 1964 un giornalista tutt’altro che cattolico, il liberale Piero Ottone, a suo tempo direttore, tra l’altro, anche del Corriere della Sera, scriveva un articolo sul divorzio (che ancora non esisteva in Italia) sottolineando l’ovvia importanza della famiglia. Proprio così, usava queste parole: ovvia importanza. Perché Ottone, né stupido, né fanatico, non poteva non riconoscere la realtà. Si badi bene a una cosa: lo stesso Ottone fu, anni dopo, sostenitore dell’aborto. Tanto per ricordare che non parliamo di un devoto fedele cattolico, tutt’altro.  
Chi ha perso questa semplice, ma intelligente, capacità di leggere anche le cose ovvie, naturali, è caduto nella confusione. Uomini e donne sono uguali? Ma da quando? Entrambi hanno gli stessi diritti, nel rispetto della loro peculiarità. 
Ma la furia dei confusi è grande e vogliono trascinare nel loro disastro mentale anche gli altri. Così si inizia, fin da bambini, a inculcare idee perverse, che non possono che portare confusione. Questo è, visto con ottimismo, cretineria al sommo grado. Ma forse, con più realismo, è un vero cinico piano di sterminio dell’umanità.
Adducendo la panzana delle “persecuzioni” a cui sarebbero sottoposti i pederasti e le lesbiche, si fa un folle salto mentale, passando dalla parità di diritti (che nessuno nega) all’eguaglianza (che semplicemente non c’è, non è vera). E si arriva a sostenere che una “famiglia” può benissimo essere composta di due papà o di due mamme, oppure si va più in là, e si parla solo di “genitori” perché il semplice uso di terminologia che distingua i sessi viene presa per “discriminatoria”. E vengono accusati di grave attentato alla libertà gli psichiatri che da anni curano, con significativi successi, molto omosessuali desiderosi di tornare alla normalità di vita, essendo notorio che gran parte dei comportamenti omosessauli sono dovuti a problemi di tipo psichico. 
E sappiamo bene che attorno a queste follie anche la cosiddetta Unione Europea ha intessuto ampi e sofferti documenti.

In tutto questo casino, poiché il rapporto sessuale non è più una conseguenza dell’amore, ma del puro capriccio e desiderio più o meno stravagante (il sesso si può “scegliere”), ovviamente il rapporto stesso diviene solo un fatto animale, un bisogno di accoppiamento, secondo o contro natura, in una vera orgia distruttiva della dignità umana. E quindi, perché stupirsi se i ragazzini fanno già alle scuole medie le prime esperienze sessuali, senza la minima educazione agli affetti e alla famiglia, ma col solo principio che “tutto ciò che desidero è lecito”?

Qualcuno, della grande schiera degli intellettuali occupati a “liberare” il mondo dai neri pregiudizi in cui lo aveva gettato la Chiesa, qualcuno di questi signori dovrà un giorno spiegarci come mai il risultato che abbiamo finora ottenuto è quello di avere una gioventù disperata, che fa un uso smodato di alcol e di stupefacenti, di avere un aumento dei crimini sessuali, un disfacimento della famiglia, una tranquilla abitudine alla prostituzione tra ragazzine anche di quattordici – quindici anni, bisognose di integrare la “mancetta” settimanale. Qualsiasi insegnante di scuola media e superiore vi potrà confermare il vertiginoso aumento delle malattie a trasmissione sessuale tra i giovanissimi.
E allora, signori “progressisti”, potete finalmente spiegarci una cosa, almeno una (ci accontentiamo) positiva che sia scaturita dalla vostra “liberazione sessuale”?
Non credo. Vi resta una soluzione. Insistere, o meglio resistere, resistere, resistere (come ebbe a dire un uomo a voi molto vicino). Le differenze tra sessi non esistono, tutti uguali e tutti belli, e chi osa fare queste distinzioni, in galera! Poi, una bella serie di famiglie “nuove”. Ma, se ben ricordo, dal tipo di famiglia che voi difendete a spada tratta è un po’ difficile, per ragioni squisitamente tecniche, che nascano dei figli. Così tra un po’ di anni non ci sarà più nessuno, perché la Morte, quella, non potrete dichiararla fuorilegge. E tutti saranno morti.
Riflettete. Non è per caso proprio questo il vostro desiderio?


sabato 16 maggio 2009

ELUANA ENGLARO

Questo Paese è da buttare? Non tutto, per fortuna, ma ci vorrebbe una pulizia "di fino", che tolga di torno definitivamente le schifezze. Del resto, di che stupirsi? In un Paese in cui l'omicida Sofri trova spazi su giornali e televisioni per somministrare saggezza, non è poi così strano che l'indagato per omicidio volontario Englaro Beppino trovi addirittura una scuola che lo ospita per portare la sua "testimonianza" ai giovani. E' ciò che è accaduto ieri, 15 maggio, al Liceo Manzoni di Milano. Questo figuro, che si è battuto per anni per ammazzare la figlia, ha portato la sua saggezza ai giovani, spiegando loro che se uno non è più in grado di saltare, ridere, ballare e sballare, allora tanto vale ammazzarlo, in nome della "qualità della vita". E' anche un vile mentitore perchè è arrivato a dire che quanto veniva somministrato a sua figlia non era "cibo e bevanda, ma una sostanza nauseabonda". Quindi, bisogna vedere il menù prima di applicare il sondino nutritivo. Se il menù non è di gradimento, è meglio far morire di fame e di sete il malato.
E' mentitore perchè ha detto che sua figlia NON è morta per la privazione di alimenti e liquidi. Di cosa è morta, allora? Di morbillo?
Non ha ricordato alcune cosine: che lui di sua figlia si era sbarazzato da quindici anni, lasciandola alle cure delle Suore di Lecco. Ciò nonostante la sua maniacalità omicida è andata fino in fondo.
Non ha detto che non ha fatto ancora alcuna querela, delle tante promesse. Come mai?
Non ha detto che è indagato per omicidio volontario. Forse non lo ha detto per non impressionare i giovani che lo ascoltavano estasiati.

Englaro, omicida e mentitore, ha fatto la sua parte. Ma in questa scuola esistono ancora dei professori, dei presidi, degli "educatori" (parolona grossa!) che si rendano conto di ciò che viene fornito ai ragazzi? C'è qualcuno che si prenderà la responsabilità di questa smaccata propaganda mortifera?
Con questa scuola, c'è da essere felici per i giovani che abbandonano gli studi...

Auguri signor Englaro, Le auguriamo tante altre belle conferenze. Le auguriamo anche di non aprire mai gli occhi su quanto ha fatto perchè, se li aprisse, e finalmente capisse, cosa potrebbe fare, da fiero laicista? Solo scegliere il calibro più adatto...

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lunedì 11 maggio 2009

IL GIRO DELLA SETTIMANA - 4 – 10 MAGGIO 2009

BUONE NOTIZIE DA STRASBURGO

Settimana densa di avvenimenti. Qui in Italia tutto bene, e meglio ancora a Strasburgo, dove, essendo vicino il rinnovo del Parlamento europeo, si fanno i consuntivi di cinque anni di attività. Ora potreste lecitamente dire: e che ce ne frega? In effetti, considerando che il Parlamento europeo ha lo stesso valore del due di picche (essendo un organo meramente consultivo) uno potrebbe anche disinteressarsene. Ma, a parte il fatto che in Italia si stanno giocando le elezioni europee come nuovo test per la popolarità del governo (nonché per decidere la data e le modalità del passaggio di Franceschini dalla politica all’agricoltura o all’allevamento di cozze), a parte ciò, dicevamo, sarebbe corretto, quando si fa parte di un organismo che in sostanza non serve a granché, ma che strapaga i suoi membri (i deputati europei sono pagati come quelli nazionali, e gli uni e gli altri sono pagati da noi, contribuenti),  far finta, ogni tanto, di fare qualcosa.

Allora vediamo qualche dato. Gianni Rivera, sì, proprio lui, quello che fu uno dei più grandi calciatori italiani, forse sta riprendendo ancora fiato perché in cinque anni di permanenza al Parlamento di Strasburgo è riuscito a fare zero interventi e zero interrogazioni. Era nel coso, nel PD e ora si ricandida con l’UDC. Auguri e complimenti per la costanza. Ora, che la signora Iva Zanicchi abbia fatto un solo intervento, si può anche capire, forse perché il presidente di turno non le dava mai la parola, temendo che volesse cantare. Però c’è un’altra bella schiera, equamente divisa tra schieramenti, che ha inteso il suo mandato europeo con l’esercizio della massima discrezione, facendosi notare poco o nulla. E ciò, in un mondo fatuo dove tutto è immagine, è bello e istruttivo. I recordmen degli interventi si trovano per lo più tra comunisti e PdL, con una menzione speciale per il leghista Borghezio, che ha al suo attivo 116 interventi e 190 interrogazioni, e per il radicale Marco Cappato, che si piazza a quota 110 e 254.

E meno male che ci sono questi dati europei da commentare, perché altrimenti, che avremmo da scrivere sulla settimana politica italiana? 

IN ITALIA? UNA SOLA CERTEZZA: BERLUSCONI E' SATANASSO


Beh, se diamo ascolto al segretario del coso, del PD, l’Italia è governata da una specie di satiro, forse anche pedofilo, che introduce leggi razziali, e nei momenti liberi si dedica ad illudere con menzogne i terremotati, nonché ad affondare barconi di immigrati, mitragliando senza pietà i naufraghi. Se ben ricordiamo lo scorso anno il Walter, allora segretario del coso, del PD, dopo la sonora batosta elettorale, prese atto (bontà sua) che si doveva fare un’opposizione vera e non solo avere l’ossessione dell’antiberlusconismo. Ma di questo passo questi signori indurranno a votare per Berlusconi anche coloro che odiano nel modo più profondo il Cavaliere. Infatti in politica si potrà essere estremisti, velleitari, anche super bugiardi, e tutti questi atteggiamenti troveranno sempre qualche rispondenza in parte degli elettori. Ma essere, nessuno si senta offeso, completamente stupidi, rischia di infastidire davvero il cittadino italiano, che ha mandato a casa la vecchia politica, quella fatta appunto da un gruppo di signori che lo consideravano come la macchinetta che doveva dare il voto ogni tot anni, e poi starsene buono e zitto, guardando con timore reverenziale i monarchi romani. 
Il coso, il PD, all’avvicinarsi delle elezioni è in preda al panico e non trova di meglio che trasformare in un caso politico un fatto strettamente personale come un dissidio moglie-marito. Il povero SuDario, mentre spiega che il voto per l’IdV è un voto disperso, proclama anche che i cattolici potrebbero giudicare severamente la moralità del presidente del consiglio. Forse ha dimenticato che il coso, il PD, è il partito in cui sono stati formulati i più folli progetti di disfacimento della famiglia (“Dico” e “Pacs”: queste due parole non ricordano nulla?). intanto Di Pietro proclama “la sinistra siamo noi”. Evviva. Nel turbine dei discorsi a vuoto a un certo punto si mette a fare la moralista anche la signora Emma Bonino, con un effetto comico notevole, considerando che il suo partito portò a suo tempo in Parlamento una certa signora Ilona Staller, in arte “Cicciolina”, che non ci risulta facesse la catechista. 

E tutto questo bailamme da cosa nasce? Dal fatto che una sola cosa unisce i gruppi di opposizione: l’antiberlusconismo. Anzi, a ben guardare sono due le cose che li uniscono, perché tutta la frastagliata galassia di partiti sinistrati è accomunata anche dalla totale mancanza di un progetto politico.

GLI ELETTORI TRENTINI FAN FELICE IL FRANCESCHINI (CHE FORSE HA UN AVVENIRE NELL'OMS)

Al povero SuDario è rimasta una consolazione: la vittoria (straprevista anche a destra) della sinistra nelle amministrative per la provincia di Trento. “Nel trentino la gente lavora e sa fare le scelte giuste”, ha proclamato il segretario del coso, del PD. Il resto d’Italia è avvisato: siete fannulloni e anche un po’ scemini, perché non sapete fare le scelte giuste. Poi il SuDario si è sbilanciato fino a dire che dal Trentino è partita l’inversione di tendenza e a questo punto viene il legittimo sospetto che lo stress degli ultimi mesi lo abbia rovinato definitivamente. 

Forse l’avvenire del promettente segretario è nell’OMS. Infatti il volto che trasuda pensoso pessimismo già ce l’ha, e quindi potrebbe metterlo a frutto in questa importante organizzazione mondiale, che ogni anno ci comunica l’imminente sterminio dell’umanità per malattie spaventose. Dopo le bufale dell’influenza aviaria e della febbre suina, chissà se l’OMS si ricorderà anche del fatto che in Europa è ricomparsa e va diffondendosi una piccola e tenera malattia che era sparita da anni, grazie alle vaccinazioni di massa. Si chiama tubercolosi e pare che chi la contrae ne ricavi qualche seccatura…

MATTEO SALVINI: UN OTTIMO PESSIMO ESEMPIO

Insomma, cari amici, OMS a parte (in attesa della prossima notizia di imminente sterminio, che so, per foruncolosi kazaka), ma vi pare che ci sia da parlare di politica? Meno male che fra tanti sbandati cerebrali che si fingono seri, ce n’è uno che non fa nulla per nascondere il fatto di essere bisognoso di cure. Ci riferiamo al signor Matteo Salvini, capogruppo della Lega al Comune di Milano, la cui ultima sparata è la proposta di vetture divise per etnie sulla metropolitana. Ogni commento è superfluo. E chissà se la sinistra, con la quale una volta tanto siamo d’accordo nel deprecare il Salvini che straparla, si ricorda di quando, pochi mesi fa, esultava per la proposta di attribuire un Ambrogino d’oro al paparino di Eluana Englaro, quello che ha accoppato la figlia. Di chi era la proposta? Ma sempre dell’ineffabile Matteo Salvini. Bossi, che aspetti a mandarlo in vacanza per qualche decina d’anni?


A tutti auguro una buona nuova settimana

per gentile concessione dello psicanalista che ha in cura tutta la Direzione Nazionale del coso, del PD, siamo in grado di fornirvi questo ritratto di Silvio Berlusconi



domenica 10 maggio 2009

CALABRESI – PINELLI: UN INCONTRO CHE NON CONVINCE

Si sa che, almeno periodicamente, dobbiamo mostrarci tutti buoni. Non è ben chiaro il perché, però è così. Il sig. Giorgio Napolitano vuole mostrarsi buono. È ben vero che qualche motivo possiamo riconoscerglielo, perché una vita da militante comunista, ossia servendo e seguendo l’ideologia che ha causato decine di milioni di morti e infinite sofferenze è forse da rivedere un pochetto. Del resto, non scordiamoci che il sig. Napolitano, solo pochi mesi fa, ha mandato a morte, per motivi puramente politici, una povera donna che si chiamava Eluana Englaro.

Ma questa volta, per mostrarsi tanto buoni, si sceglie la giornata dedicata alle vittime del terrorismo. Ora non sto a dilungarmi inutilmente su questa mania nazionale delle “giornate”, che trovo che altro non siano che un misto di retorica e ipocrisia. Non è di ciò che voglio trattare.
Voglio parlare dell’incontro, organizzato dal sig. Napolitano, tra la vedova del Commissario Luigi Calabresi e la vedova del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli.

Ora, è chiaro che a prescindere dal fatto che il sig. Napolitano, dopo le non poche dimostrazioni di parzialità che dato, possa essere ancora considerato presidente della Repubblica, a prescindere da ciò, dicevo, come si fa a rifiutare un invito che proviene dal Quirinale? Non sarebbe davvero garbato, e così si realizza un momento tanto commovente quanto pieno di equivoci. E mancheremmo di rispetto al sig. Napolitano se pensassimo che anch’egli non si renda conto di quanto tutta la vicenda è stata poco chiara, poco bella e anche poco rispettosa delle vittime. O forse dobbiamo pensare che lo scopo fosse proprio quello di gettare cortine di fumo? Non lo so, né voglio approfondire questo interrogativo.

Mi limito a notare alcune cose:

1) anzitutto, facendo incontrare le due signore, si è voluto presumere che potesse esserci tra le due inimicizia, da cancellarsi ora con abbraccio televisivo e benedizione quirinalizia. Ma possibile che a nessuno sia venuto in mente, tra i numerosi consiglieri che attorniano il sig. Napolitano, che in questo modo si ponevano le due vittime su uno stesso piano, prolungando così all’infinito un perfido e voluto equivoco? Non sto dicendo che l’uno sia da considerarsi “superiore” all’altro. Ma il piano è diverso. Pinelli era un anarchico, cioè un uomo il cui dichiarato credo politico negava l’autorità dello Stato. Calabresi era un funzionario di Polizia, cioè un uomo chiamato ad applicare proprio quelle leggi che un anarchico non può non rifiutare. Non vi era assolutamente nulla di strano quindi se Calabresi fermava Pinelli e lo interrogava per un attentato dinamitardo. Sulla tragica morte di Pinelli la magistratura ha condotto più di un’inchiesta, concludendo SEMPRE per il fatto accidentale ed escludendo ogni e qualsiasi responsabilità del commissario Calabresi che, tra l’altro, NON ERA PRESENTE NELLA STANZA DELL’INTERROGATORIO QUANDO PINELLI CADDE DALLA FINESTRA. Quindi, alla base di questi fatti, quali sentimenti poteva avere la signora Pinelli nei confronti della signora Calabresi? Non certo di inimicizia, perché non poteva considerare il commissario ucciso come responsabile della morte di suo marito. Né la signora Calabresi poteva portare alcun rancore verso la vedova Pinelli, perché i responsabili della barbara uccisione di suo marito sono ben noti. Quindi, che bisogno c’era di questo teatrale incontro, al quale mancava solo la partecipazione di Maria De Filippi che, con aria pensosa e bonaria, guarda i protagonisti della puntata di “C’è posta per te” che si abbracciano (e possibilmente singhiozzano)?

2) In questo modo non si è realizzato altro che perpetuare, con una spalmata di buoni sentimenti nella peggior tradizione buonista, le voci e le perfide malignità che tanta sinistra tuttora mantiene vive sulla figura del commissario Calabresi. Se c’era inimicizia tra le due vedove, ora l’abbraccio con benedizione del sig. Napolitano, ha cancellato tutto. Evviva! Ma se si parte dal presupposto dell’inimicizia, allora non si fa altro che avallare le voci che vogliono COMUNQUE il commissario Calabresi responsabile della morte di Pinelli. Così il sig. Napolitano ha legittimato anche la targa, oltraggiosa della verità, ce tuttora campeggia nei giardinetti di piazza Fontana a Milano, colà messa dagli anarchici, dove si può leggere che Pinelli fu UCCISO nei locali della Questura di Milano. Sia la legge, come il buon senso e il buon gusto, vorrebbero che questa vergognosa targa fosse rimossa, eppure è lì. L’allora sindaco Albertini la fece rimuovere e gli anarchici la rimisero. Poi, nessuno fece più nulla.

Se già il sig. Napolitano era tanto ansioso di porre fine a lacerazioni, divisioni, odio, eccetera, dovrebbe ricordare che non può esserci pace se non c’è giustizia. E allora perché non ha speso una parola per deprecare la folle campagna di stampa che si scatenò contro il commissario Calabresi, portata avanti da quel pattume radical-chic, Camilla Cederna et similia in testa? Calabresi era un assassino, questo era l’atto di fede della sinistra, di quella estrema ma anche di quella salottiera e milionaria (peraltro la più diffusa). Poi alcune menti, più deboli delle altre, sobillate da questa campagna di odio cieco e fanatico, progettarono e misero in atto l’omicidio. Calabresi fu ammazzato sotto casa sua, come un cane. Non poca stampa dell’epoca (andate a rileggervi l’Unità e i suoi molti lacché), pur deprecando l’omicidio (bontà loro…) non mancarono però di far notare come questo fosse maturato in seguito al clima che si era creato per la MAI CHIARITA morte dell’anarchico Pinelli. Le cause della morte furono invece, repetita iuvant, strachiarite, e lo erano già quando i mentecatti e belve aspettarono Calabresi sotto casa per sparargli poi alle spalle, secondo la miglior tradizione dei vigliacchi.
Per la cronaca, la “mente” di questa porcheria, ossia il mandante dei killer, Adriano Sofri, condannato con sentenza passata in giudicato, ha fatto ben poca galera, poi è stato scarcerato per gravissimi motivi di salute (fatto curioso: anni fa sembrava che stesse morendo. Gli è bastato uscire dalla galera per ritrovare vigore ed energia…) e ora è conteso editorialista e/o opinionista su giornali e TV, offrendoci la sua sapienza in pratica su tutto. Di recente ebbe anche a scrivere un pezzo in cui spiegava al Papa i concetti cristiani… 
Un uomo di tal fatta, se avesse un pelo di dignità, avrebbe pensato a scomparire, a cambiar cognome e continente. Ma il delirio evidentemente è parte integrante del suo comportamento, tra l’altro integrato da lauti compensi.

Poi sarebbe anche opportuno ricordare altri fatterelli, tutt’altro che marginali. Quando Pinelli morì cadendo dalla finestra dell’ufficio in Questura, la sua vedova ebbe subito solidarietà e aiuti. Non credo che ai sinistri che si gettarono in suo soccorso gliene fregasse granché, ma era un’occasione da non perdere. Il prof. Giulio Maccacaro, ordinario di biometria alla Statale di Milano (facoltà di medicina) e uno dei più esagitati contestatori, si affrettò ad assumerla presso il suo istituto, con una procedura che di sicuro non poteva essere regolare, trattandosi di impiego in ente pubblico. Ma tant’è, in certi casi non si sta a guardare per il sottile e si corre in soccorso di una vedova con figli.
La vedova del commissario Calabresi ebbe, oltre la consolazione di vedere scritto sui muri vicino a casa deliranti frasi che inneggiavano all’assassinio del marito, la “solidarietà dello Stato”, il che, col governo di pusillanimi democristiani dell’epoca, era qualcosa tra l’offensivo e l’umoristico. Con due figli piccoli e un terzo in arrivo, ricevette un indennizzo assicurativo di poche decine di milioni, e amen.

Sono passati tanti anni, ma se andate a leggervi un po’ di stampa anarchica e sinistra vedrete che sul cadavere di Calabresi si sta sputando ancora. Nessuno dei delinquenti (è l’unica parola che mi viene come adeguata) che all’epoca sottoscrissero manifesti e “appelli” in cui Calabresi veniva definito come assassino si è sentito in dovere di esternare il proprio pentimento e di supplicare il perdono della vedova. Ma quando mai! Si trattava delle menti più illuminate del nostro Paese, che quindi devono avere il tempo di fare, serie e pensose, revisioni critiche e riletture attente della Storia. Camilla Cederna, Umberto Eco, Margherita Hack (per non dirne che alcuni), avete un briciolo di coscienza sotto le vostre scarpe e i vostri milioni?

Certo, se uno fosse maligno potrebbe addirittura pensare che il sig. Napolitano abbia messo in piedi una sceneggiata che ha proprio l’effetto di calare il sipario su uno dei più ripugnanti episodi della Storia della sinistra in Italia. Ma di certo non è così. Sappiamo tutti che il sig. Napolitano è “super partes”. L’ha già dimostrato così tante volte…

venerdì 8 maggio 2009

IN RICORDO DI DON GIANNI BAGET BOZZO


Se ne è andato così, con silenzio e discrezione. Don Gianni Baget Bozzo, una delle menti più lucide della nostra politica, un uomo che ha dedicato la sua vita e la sua eccezionale preparazione culturale al bene di tutti, al bene del Paese, è morto nel sonno. Ora per Lui non possiamo che pregare, e conservare e far prosperare tutto il bene da Lui fatto. 

martedì 5 maggio 2009

IL DIVORZIO CHE MANDA IN ESTASI LA SINISTRA

SIGNORI DELL’OPPOSIZIONE, FATE PENA. MA ANCHE UN TANTINO SCHIFO


Mi ero ripromesso di non scrivere una riga sul divorzio tra il Presidente Berlusconi e la moglie, la signora Veronica Lario. Nel mio blog e nei forum che modero su “Storia Libera” cerco di trattare di politica, e cerco quindi di avere rispetto per le faccende assolutamente private, anche di alti esponenti politici. Lo stesso rispetto che pretendo per le mie faccende private.

Se mi permetto ora di parlarne è perchè, a mio avviso, in troppi ne stanno parlando, a sproposito

Ora, è facile obiettare: “Ma un uomo sempre alla ribalta come Berlusconi dovrebbe ben sapere che anche la sua vita privata diventa un fatto pubblico”.
OK. Prendiamo per buona questa affermazione, discutibile ma inevitabile in una società un tantino rincoglionita da televisione, mancanza di libri ma abbondanza di riviste sceme specializzate in pettegolezzi (per essere “in” dovrei dire, chissà perché, “gossip”).
OK. In una prospettiva di questo tipo, un po’ deprimente ma realistica, potremmo lasciare tutto lo spazio che vogliamo a un po’ di casalinghe in fila alla cassa del supermercato, o in attesa che il parrucchiere si liberi, per discutere di un avvenimento mondano di questa portata. 
Ma qui accade un fatto un più, ossia che tutto il can-can parte da un giornale che si vanta, con una prosopopea un po’ vomitevole (che è quella che contraddistingue il suo padre fondatore e nume tutelare, Scalfari), di essere la Voce della Saggezza, una specie di incrocio tra il Monte Sinai e il mondo delle Idee Platoniche. Repubblica. Chi è l’intellettuale chic, possibilmente con automobile da 30.000 euro in su, moglie ingioiellata (e amante? Boh…) e vacanze nei luoghi più alla moda, che non compra Repubblica? Che poi lo legga, è un altro paio di maniche. Ma la testata per eccellenza della nostra sinistra, molto “bene”, molto elitaria, è Repubblica.
Orbene, se Repubblica fosse un giornale serio, per prima cosa non ospiterebbe le dichiarazioni di una signora che ha tutto il diritto di aver le scatole piene del marito (sono, ripeto, fatti loro), ma si limiterebbe a dire alla signora: “Gentile Signora, partecipi del Suo dolore, tuttavia Lei capisce che, essendo noi un organo di informazione serio e corretto, non possiamo pubblicare faccende tanto private e che presterebbero il fianco a mille pettegolezzi”.
Lo so che sto sognando. Figuriamoci! Repubblica si getta sul boccone, a ruota viene “La Stampa” e poi tutto quel ciarpame, pardon, quei giornali che appena possono sparano a zero su Berlusconi (cioè circa i tre quarti degli organi di stampa, alla faccia della “dittatura mediatica” del Cavaliere).
Secondo atto: il fatto privato diventa un fatto pubblico. OK, era inevitabile. Ma adesso è il turno dei deficienti, ossia del partito che non detiene (per fortuna) la maggioranza, ma che ha un’aggressività notevole e una assoluta incapacità di star zitto quando sarebbe opportuno (cioè sempre). Il partito dei deficienti trova un autorevole portavoce in un signor Adinolfi (on? Non saprei) che si scatena in una bagarre di contorsionismi mental—moralistici per dimostrare che un uomo che si comporta così con le donne non può governare l’Italia, eccetera eccetera. Per una volta (forse era distratto) fa una buona figura il SuDario Franceschini, che tenta flebilmente di sottolineare che si tratta di vicende private.
Ma il povero SuDario è l’ultimo a cui la sinistra dia ascolto. E adesso abbiamo uno splendido coro di persone che si scoprono all’improvviso difensori della morale e dell’unità della famiglia.

Ora, amici cari, fate pena perché non avendo più argomenti politici che vi salvino dal vostro declino, causato peraltro dalla vostra sostanziale nullità, e non avendo più nulla con cui fermare l’ascesa di Berlusconi, vi attaccate a un fatto privato che è già triste in sé, e che meriterebbe un poco più di rispetto umano. Una famiglia che si disfa è sempre un fatto triste, è un po’ come una guerra civile, che lascia alla fine solo amarezza, e né vincitori né vinti. Ma voi, cari amici sinistri, sapete cosa sia il rispetto umano?
Però, amici cari, fate anche un tantino schifo, lasciatevelo dire. Eh, sì, perché proprio da voi devono arrivare le lezioncine morali? Voi che avete portato in Parlamento pervertiti travestiti, che avete cercato di legittimare i “matrimoni” tra lesbiche o tra pederasti, che avete fatto tutto il possibile per distruggere la famiglia, ora proprio voi avete la faccia tosta di fare i moralisti? Voi che avete fatto il possibile per facilitare l’uso di droghe, voi che avete dato tutto il vostro appoggio all’eutanasia, difendendo gli assassini di Eluana Englaro, proprio voi volete dare lezione?

Ma abbiate un po’ di pudore! E procuratevi un detersivo per pareti lisce, perché, se siete ancora un tantino dignitosi, ogni mattina guardandovi allo specchio vi verrà spontaneo sputarvi in faccia. E allora sarà meglio poi dare una pulitina.

Dilettatevi con la vostra Repubblica e affine carta stampata. Magari fra qualche giorno anche Santoro vi darà le linee guida per indirizzare il vostro sdegno democratico.

Mi resta solo un dubbio: come mai certi giornali vengono venduti a fogli piegati, mentre sarebbe più comodo, per l’uso a loro più consono, venderli già confezionati in pratici rotoli? 


PS: per fortuna il popolo italiano ha già mostrato di essere molto più sveglio di quanto non lo consideri questa sinistra elitaria e con la puzzetta sotto il naso democratico. E credo che la sinistra si sia tirata l’ennesimo boomerang…

lunedì 4 maggio 2009

PROBLEMI TECNICI

Cari Amici, il blog resterà fermo per qualche giorno (spero pochissimi). Devo risolvere dei problemi tecnici, riguardanti il blog stesso e/o il PC.

A presto !