mercoledì 2 luglio 2008

VIVA L'IRLANDA... E ORA VIVA ANCHE LA POLONIA!

Il Presidente della Repubblica di Polonia ha rifiutato la firma alla ratifica del Trattato di Lisbona. Come dall'Irlanda, che già ci donò col monachesimo la vera rinascita europea, ora una nuova speranza ci viene dal Paese che ci donò il Grande Giovanni Paolo II. Ecco un'altra voce che si leva contro il maledetto imbroglio che si sta consumando a danno dei popoli europei, della loro civiltà, delle loro specificità. L'imbroglio si chiama Unione Europea, che sempre più, nella mente dei burocrati e dei politicanti che ci campano, dovrebbe divenire una sorta di Super Stato, atto a schiacciare i popoli, a irridere la loro sovranità, a distruggere la democrazia. E, cosa scellerata, si tratta di un Super Stato senza anima, che ha rivolto le sue affettuose attenzioni ai pederasti, alla difesa del "diritto" all'aborto, e che non fa mistero della sua intenzione di emarginare la Chiesa da ogni possibile presenza ed espressione. Questa Europa, questo schifo di Europa, dovrebbe già essere arcimorta perchè, lo ricordava proprio il Presidente della Polonia, la mancata unanimità nella ratifica del Trattato di Lisbona doveva farlo decadere "ipso iure". Già il voto contrario degli irlandesi avrebbe dovuto porre la parola "fine" a questa commedia. Invece assistiamo al vergognoso spettacolo di politici che prima si riempiono la bocca di parole quali "democrazia" "sovranità popolare" e simili, e poi sono pronti a cercare ogni arzigogolo se la volontà popolare non si esprime secondo i programmi da loro già stabiliti. Dobbiamo continuare una protesta forte e chiara contro questo vergognoso tentativo di scippare il popolo del suo diritto di espressione. Altrimenti siamo già nell'anticamera della dittatura.

viva l'Irlanda, viva la Polonia !

E viva l'Europa cristiana e libera!

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