lunedì 14 settembre 2009

CHI SI RIVEDE ! ORA IL BEPPINO ENGLARO SI SENTE VITTIMA E SPORGE DENUNCIA PER DIFFAMAZIONE

Mi è capitato di leggere che il Beppino Englaro, ormai in parossismo narcisistico, ha denuciato per diffamazione una trentina di siti web, in cui il suo atto è stato chiamato per nome: "omicidio" o equivalenti.
Poichè sono orgoglioso di essere stato, assieme ad altri valorosi amici, tra quelli che di più si sono battuti per salvare la vita dell'indifesa Eluana Englaro, mi dispacerebbe ora restare tagliato fuori da questa bella festa dell'ipocrisia nazionale. Ho quinidi scritto la seguente mail alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecco:


Alla cortese attenzione dell'egregio dott. PAOLO DEL GROSSO, PM presso la Procura della Repubblica di Lecco
Egregio dott. Del Grosso,
poiché apprendo dalla stampa che il Suo ufficio avrebbe in corso indagini su circa trenta siti web, indagini derivate dalla denuncia per diffamazione presentata tramite l'avv. Giuseppe Campeis di Udine da ENGLARO Beppino, desidero farle presente quanto segue:
- nel forum collegato col sito di Storia Libera,( www.storialibera.it , cliccare poi su forum, e successivamente su epoca contemporanea, ideologia, ideologia ed eutanasia) mi sono occupato lungamente del caso di Eluana Englaro e sovente ho definito come "assassinio" o "omicidio" quanto si stava consumando nei confronti di questa povera indifesa donna
- conseguentemente ho sovente definito come "assassino" ( o termini equivalenti) il padre ENGLARO Beppino, essendo quest'ultimo da anni impegnato a ottenere la morte della figlia per sete e fame, facendo cessare l'alimentazione e idratazione.
La stessa terminologia ho sovente usato nel mio blog, il cui indirizzo trova in calce alla presente.
Ho usato tale terminologia perchè chi causa la morte di un innocente, fuori dai casi di non punibilità previsti dalla legge, commette appunto un "omicidio" o "assassinio". Nè rientra in alcun modo tra i casi di non punibilità un'ordinanza assolutamente anomala emessa da un organo giudiziario sulla base di nessuna legge. A tale proposito è anche necessario ricordare che la legge penale vieta espressamente l'uso della consuetudine o dell'analogia come fonti del diritto.
Aggiungo che in ogni sede sarei pronto a ribadire queste valutazioni, che nascono non solo da giudizi morali, ma anche dall'abitudine di dare alle cose il nome giusto.
Ho sempre scritto senza uso di soprannomi o "nickname". Mi firmo sempre con nome e cognome, Paolo Deotto.
Quanto sopra ho voluto farle presente, per facilitare, almeno in parte, il Suo lavoro.
Riceva i miei migliori saluti
Paolo Deotto

(seguono indirizzo, numeri telefonici e indirizzo mail)


2 commenti:

Sito Santa Famiglia di Nazaret ha detto...

Ci si lamenta perché qualcuno nega l'olocausto, qualche persona che vuole negare l'evidenza.
Ora Beppino dopo aver voluto uccidere la figlia nel modo più eclatante e mediaticamente terribile. Attraverso una procedura disumana, una vera e propria barbarie. Ora si pretenderebbe di non aver avuto parte ad un omicidio ad una esecuzione ben peggiore di un assassinio. L'uccisione calcolata di Eluana vede come esecutori materiali i vari medici e infermieri etc. dello staff ospedaliero, ma i mandanti sono più o meno nascosti tra le lobby della morte. Beppino cosa vuole pretendere ora? Un premio per avere fatto di tutto per provocare la dolorosa morte della figlia?
E che dire di quello che non è più moralmente il mio presidente della repubblica Napolitano, ha colpevolmente omesso di salvare l'innocente Eluana. Napolitano è corresponsabile di questo immenso delitto contro l'umanità. Dico contro l'umanità perché uccidere un innocente, come in ogni aborto o atto di portata simile (qui l'uccisione di una disabile assolutamente indifesa e innocente) è un gesto che ferisce la società intera. Molti altri sono stati corresponsabili di questo omicidio.... possano rendersi conto del gran male fatto.
Giovanni Ceroni

Paolo Deotto ha detto...

Caro Giovanni Ceroni, il Beppino è l'esempio migliore di una categoria di persone (per fortuna minoritaria, ma per disgrazia molto chiassosa) alle quali il relativismo ha fatto ormai perdere la ragione. Non sono più in grado di distinguere il bene dal male. Ma, in più, i relativisti all'italiana pretendono anche che a nessuno sia concesso di criticare il loro agire sconclusionato. La libertà di critica esiste solo se esercitata da loro. Ricorda Sciascia? Sono dei quaquaraqua, null'altro.
Ma quando si mettono a giocare con la vita, divengono dei quaquaraqua pericolosi e andrebbero neutralizzati. Il Governo ci tentò, seppur in extremis, col decreto legge. Ma arrivò il soccorso rosso: Napolitano.
Molte persone dovranno rispondere di quel crimine, ma riescono ad avere la spudoratezza di pretendere che sia punito chi ne parla!