lunedì 9 marzo 2009

IL GIRO DELLA SETTIMANA - 2 - 8 MARZO 2009 in formato ridotto

Cari Amici, mi perdonerete se questa settimana faccio un giro striminzito, ai minimi termini, praticamente un girino. Purtroppo la salute non sempre assiste e sono stato condannato a un paio di giorni di riposo. Succede anche ai migliori (per cui, figurarsi a me...)

Ergo, ho pensato, non avendo ben riordinato le notizie più importanti della settimana, di dedicare il girino a una notizia sola, ma che riempie d'angoscia non solo il mio cuore, ma anche quello di folle immense, tese in un silenzio magico, rotto solo da singhiozzi soffocati e da pianti dei bimbi, che le madri si stringono al seno, calmandoli col sussurio democratico e antifascista: "bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao"...

Avrete capito tutti che mi riferisco alla crisi dell'Unità, il quotidiano fondato da Gramsci, il foglio che impavido ha difeso per anni la libertà, la democrazia e la verità. Famosa ad esempio la sua prima pagina, quando Stalin rese l'animaccia sua a satanasso: "Gloria eterna all'uomo che più di tutti ha operato per il bene dell'umanità". Altrettanto famosa la difesa dei cingoli dei carri armati dell'Armata Rossa, sotto cui vennero massacrati i sogni di libertà del popolo ungherese. E via via, l'Unità visse e narrò la Storia italiana e mondiale, portando sempre una ventata di fresca umanità. Come scordare la sua gioiosa ospitalità alle voci deliranti che, lanciando accuse assurde, spinsero altri deliranti ad ammazzare come un cane il commissario Luigi Calabresi?

E ora, che accade? Che il padrone della baracca, il riccastro Soru, non contento di aver disfatto la sua isola governandola per cinque anni, ha pensato bene di iniziare a disfare anche l'Unità. Licenziamenti, riduzioni del personale, tragico anticamera, forse, della chiusura.

Orrendo e catastrofico. E poi, diciamocelo chiaro, finalmente a dirigere l'Unità c'era una graziosa signora, invece degli immusoniti piccoli Suslov degli anni passati, e proprio adesso il Soru si ricorda che lui è un imprenditore, quindi se non tornano i conti le aziende si ridimensionano e/o si chiudono? Che carognone!

Insomma, io mi sono segnato sull'agenda di fare un lamento democratico, unitario e antifascista. Lo farò appena avrò finito i giorni di riposo, data la leggera indisposizione che mi ha colpito. Un lamento è un lamento, e va fatto bene.

E tanto per chiudere, eccovi due belle foto: una rappresenta il patron Soru, in una delle sue espressioni più umane. Nell'altra potete vedere la panoramica di una delle ultime riunioni di redazione dell'Unità. 

A tutti un angosciato saluto e una buona, mesta e pensosa, nuova settimana.

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