sabato 20 dicembre 2008

ELUANA ENGLARO - TRE LETTERE APERTE

LETTERA AL CSM

Chiedo al CSM un regalo per Natale: che imponga ai magistrati di star zitti, almeno per qualche giorno, che so, fino alla Befana. Almeno non dovremo sopportare ulteriori corbellerie. Infatti capita di leggere che uno dei sostituti procuratori generali della Cassazione, nella foga di dimostrare che le disposizioni del ministro Sacconi non valgono nulla, è arrivato a dichiarare che "si potrebbe ipotizzare il ricorso alla forza pubblica per eseguire la sentenza della Corte d'Appello di Milano" (la sentenza, per intenderci, con cui si dà via libera al Beppino per ammazzare la figlia).
Ora questo magistrato va sottoposto a prova con etilometro, purchè l'apparecchio sia robusto, altrimenti rischia di fondere. Infatti come è possibile chiedere l'intervento della forza pubblica per una sentenza che "dà facoltà di eseguire un determinato atto"? La sentenza (facendo finta che abbia valore, perchè ribadisco che, al di là del fatto di essere una porcata dal punto di vista morale, è un monstrum giuridico) infatti NON OBBLIGA NESSUNO A FARE NULLA. Si limita a consentire all'amorevole babbo di uccidere la figlia. Ora, che potrebbe fare la forza pubblica? Obbligare qualcuno a esercitare un atto NON DOVUTO, MA FACOLTATIVO? Oppure obbligare dei terzi, diversi dal destinatario della sentenza (il babbino amorevole) a eseguire un atto che non hanno nemmeno la FACOLTA' di eseguire? 
Se questo è un magistrato, siamo fritti. Se qualcuno che, coi soldi delle nostre tasse, è pagato per applicare la legge e "render giustizia", ragiona così, forse è meglio cambiare Nazione. Del resto, questi stessi magistrati che vivono rimirando la loro infallibilità, ci hanno appena offerto lo spettacolo - che ha fatto ridere il mondo - di due procure in guerra tra loro, che si sequestrano a vicenda gli atti di un processo. La Corte di Cassazione ci ha offerto follie recenti, degne del peggior umorismo surreale. Per esempio: le zingare che vessano bimbi e li obbligano a fare i mendicanti (a suon di botte) non sono punibili, perchè questo "rientra nella loro cultura". Oppure, sempre secondo i nostri prodi giudici, non era punibile un tizio che deteneva diversi etti di canapa indiana, perchè apparteneva a non ricordo quale setta di pazzi per i quali l'assunzione di quella droga rientra nelle proprie usanze.
E si potrebbe andare avanti a lungo...
Ora c'è la novità dell'esecuzione coatta, per mezzo della forza pubblica, di un atto facoltativo. 

E questi magistrati, che si trovarono uniti e lucidi solo quando ci fu da protestare contro il rischio che gli scatti di stipendio divenissero, da biennali, triennali, questi signori si arrogano addirittura il diritto di decidere quando una persona deve morire!

Basaglia, quanti danni hai fatto!

LETTERA ALL' A.D. DELLA CLINICA "CITTA' DI UDINE"

Caro Signore,
non ricordo il suo nome, ma non ha importanza. Ricordo quello che ha detto negli ultimi giorni, e questo ha molta importanza. Lei ha parlato di azione svolta gratuitamente, da volontari, tutti mossi dalla "pietas" (sa anche il latino). Cosa ci sia di pietoso nell'accoppare una persona, mi risulta oscuro; ma lei ha detto proprio così. Poi è andato su tutte le furie perchè il ministro Sacconi ha ricordato che le strutture sanitarie sono fatte per curare e non per ammazzare la gente, e ha parlato addirittura di "intimidazioni" da parte del ministro. Cioè, secondo lei, se un ministro esercita un atto del suo ufficio, compie una "intimidazione". Poi lei ha detto che a questo punto voleva l'appoggio della Regione, perchè non poteva correre il rischio che alla sua clinica venisse ritirata la convenzione col Servizio Sanitario. Insomma, lei ha la pietas, però deve anche badare giustamente agli affari, come è dovere di un buon amministratore.
Nel frattempo ha incassato la solidarietà dei vari Pannella, associazione Coscioni e roba del genere. Ma questo era scontato. Si tratta di poveri malati nell'animo, che solidarizzano subito appena sentono odore di morte, l'unico odore che riescono a percepire. Di loro, che ce ne frega?
Insomma, caro signor A. D., per ora le è andata male. Certo, era pensata bene. Si apriva un business eccezionale. Intanto, come "promozione", si accoppa gratis una persona, e così quando la cosa prenderà piede e in tanti otterranno la sospirata autorizzazione per ammazzare il parente malato (che da fastidio, perchè è da accudire), sapranno già dove andare: alla clinica da lei amministrata! "La Clinica della morte pietosa". Che bello. E naturalmente i prossimi pagheranno, ma saranno ben contenti di farlo. Spesso quando si accoppa un parente malato, oltre che liberarsi di un fastidio, magari c'è anche da incassare un'eredità. La sua clinica si poneva all'avanguardia.
Qualcuno disse una volta che la sola morale dell'imprenditore è il profitto. E' proprio vero.
E ora lei è preoccupato e seccato. E' intervenuto questa carogna di ministro, e lei ancora non è sicuro di poter avviare il nuovo "business della pietas".

Le auguro Buon Natale. Spesso a Natale accadono miracoli. Magari a lei accadrà di ragionare in modo un poco più umano. Speriamo.

LETTERA A BEPPINO ENGLARO

Caro Signor Englaro,
leggo sull'ANSA di stasera che lei ha chiesto una "moratoria" in attesa che "si chiarisca la situazione". Insomma, ha chiesto a stampa e politici di stendere il silenzio, sicchè si possa avviare una riflessione.
Ma non le sembra di pretendere un po' troppo? Ma come può avere l'ipocrisia di dire che un padre che vuole accoppare la figlia ha diritto al silenzio stampa, alla quiete riflessiva, alla "moratoria" ?
Una richiesta del genere conferma che lei non è in grado di ragionare. Lei da anni si batte per AMMAZZARE SUA FIGLIA e pretende anche di farlo con calma e silenzio? Non sono uno psichiatra, e pertanto non sono in grado di analizzare la furia omicida di cui lei è vittima; mi risulta incomprensibile il fatto che lei non voglia lasciare sua figlia alle suore che da tanti anni la accudiscono giorno per giorno con dedizione e amore. No, lei la vuole MORTA !
Perchè? Forse non lo sa neppure lei. E ora, dopo aver dato a tutta l'Italia questo bello spettacolo, invoca anche la "moratoria"?
Ma che uomo è lei ? Ma se è così sicuro che la MORTE sia la maggior felicità che lei può dare a sua figlia, perchè non ha il coraggio di prendere una pistola e spararle? E' preferibile farla agonizzare per un paio di settimane?
Se lei sparasse a sua figlia, si sentirebbe un assassino e invece facendola crepare di fame e sete si sente un padre amorevole?
Ma lei ha una coscienza? E dove la tiene? Avvolta nelle carte processuali? Ha delegato la sua moralità a una sentenza giudiziaria?

E ora vuole la moratoria? E se lei riuscisse nel suo tragico proposito, e se finalmente si risvegliasse la sua coscienza (quella vera, non quella fatta di carte bollate), che farebbe? Chiederebbe la "moratoria" anche a quella voce che le urlerebbe dal suo cuore la sua colpa?

Buon Natale, Beppino Englaro. Hai ancora la possibilità di diventare una persona umana. Esci dalla tua ossessione, lascia tua figlia alle suore, e sparisci. Il mondo è grande, nessuno avrà nostalgia di te.






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