lunedì 1 dicembre 2008

IL GIRO DELLA SETTIMANA - 24 / 30 NOVEMBRE 2008

IN SVIZZERA NON VOGLIONO FUMARSI IL CERVELLO

Settimana densa di avvenimenti. Qui in Italia tutto bene, e meglio ancora in Svizzera, dove gli elettori, chiamati a votare a referendum, hanno respinto la liberalizzazione di hashish, marijuana e porcherie simili, dimostrando un raro (al giorno d'oggi) rispetto per sé stessi. E dimostrando pure che il popolo è spesso più sensato e intelligente dei politicanti che fanno certe proposte. Insomma, gli Svizzeri hanno deciso di non fumarsi il cervello, né di credere alla panzana delle droghe “leggere”. Le droghe sono droghe, e basta, e spesso gli spacciatori le vendono anche mischiate alle cose più strane sicché gli effetti sulle capacità di ragionare possono essere devastanti.

I PERICOLI DELLA DROGA, TANTO PIU' SE TAGLIATA

Ora, da questo modestissimo osservatorio che è il “giro della settimana” avevo già espresso più volte il timore che qualche nostro politico si stesse fumando il cervello, o almeno i rimasugli del medesimo, e consigliavo paternamente, almeno, di cambiare pusher, cercandone uno che vendesse roba meno inquinata. Ahimè, non mi hanno voluto dare ascolto, e ora ecco i risultati: voi leggete abitualmente “Liberazione”, il quotidiano “comunista”? No? Beh, fate benissimo. Ma in questi giorni era da leggere. Infatti i comunisti, come tutti sanno, lottano per il progresso delle classi più torturate dal sistema capitalista, dominato da Berlusconi, Maroni & C. Orbene, non leggendo “Liberazione”, voi vivete ancora nella convinzione che la preoccupazione maggiore dell'operaio, magari in cassa integrazione, sia come arrivare alla fine del mese, o almeno a due terzi. Nooo! La vera preoccupazione è che cadano finalmente alcune barriere dettate solo dal pregiudizio e da una biologia forse menzognera (vuoi vedere che c'è di mezzo il Vaticano?). E quale barriera è più assurda di quella, imposta dalla reazione dei rigurgiti fascisti, della distinzione tra maschi e femmine? Ma l'alba radiosa del sol dell'avvenire è finalmente spuntata e sull'Isola dei Famosi (un programma talmente cretino che mai avrei pensato di dovermene occupare) trionfa un tizio che si chiama Vladimiro Guadagno, in arte Luxuria e il cui mestiere, gratta gratta, non è altro che quello di vestirsi da donna. O meglio, così la vedono gli incalliti reazionari come il sottoscritto. “Liberazione” invece ci chiarisce che il duello finale tra una tale di nome Belen Rodriguez (che pare sia davvero una donna, con attributi generosamente offerti da Madre Natura) e il Guadagno è stato in verità lo scontro “tra la donna bella, secondo il pregiudizio l'unica donna vera, contro Vladimir la pasionaria, la donna che ha scelto di essere donna. Due donne, due storie, due modelli, due culture. Lì siamo rimasti col fiato sospeso, abbiamo temuto che Vlady non ce la facesse”. Poi il Guadagno, o “Vlady”, come lo chiamano su Liberazione (tra loro devono essere in confidenza) ha vinto la disfida, portandosi a casa anche un bel mazzetto di soldi, circa duecento di quegli stipendi che un operaio si becca in un mese di fatica. Gioia e sol dell'avvenire. 

... E I FATTI LO DIMOSTRANO

E poi dite che ho torto se consiglio a questi signori, se proprio non ce la fanno a smettere, almeno di cercare “roba” meno devastante sul cervello? D'accordo, si può obiettare che i nostri amici di “Liberazione” hanno molti motivi di turbamento. Sono fuori dal Parlamento, nessuno più se le fila, nel passato governo (si fa per dire...) Prodi si trovarono, loro malgrado, un'alleato come la Rosy Bindi, che dice pure lei di essere una donna, lasciando il mondo perplesso. Insomma, hanno anche delle giustificazioni. Però...

Comunque, in attesa che si completi la completa liberazione sessuale, argomento dei più scottanti e vissuti dalle masse popolari, la nostra sinistra vigila ed è insorta per un altro attentato ai diritti inalienabili delle classi più umili. Come è a tutti arcinoto, il disoccupato, il giovane che non trova lavoro, il pensionato che mantiene una splendida linea perché mangia come un canarino, tutti costoro, di cosa parlano nei loro incontri, cosa li angoscia di più? Forse l'aumento della pensione, forse la possibilità di mangiare? Macché! Il vero problema è la TV a pagamento, insomma quella roba come SKY, con la quale uno paga più o meno 500 euro l'anno e poi può passare la giornata a rincretinirsi completamente con tutti gli sport, seguiti da tutti i film, le fiction, gli show, la tv trash, e poi non mi vengono altri termini in inglese. Il governo, nero e protoneofascista (con chiari risvolti borbonici e vandeani) ha emanato una norma forcaiola, chiaramente intesa a fiaccare le classi più umili, per azzerare la loro capacità di lotta. Ha portato l'IVA sugli incassi delle TV a pagamento dal 10 al 20%, ossia l'ha adeguata all'IVA corrente, anche perché forse solo il Mago di Arcella sapeva dire perché mai queste TV dovessero pagare solo il 10% di IVA. È chiaro che l'aumento si scaricherà sui consumatori finali, che quindi spenderanno euro 50 in più l'anno. Vergogna e scandalo. Veltroni, che negli ultimi giorni era miracolosamente riuscito a dare un'impressione di lucidità (stando zitto, sua condizione ottimale) è insorto contro questa misura antipopolare del Governo. Di Pietro non ha ancora parlato di golpe di Berlusconi, ma fonti ben informate dicono che nel suo rifugio agro-pastoral-abruzzese, dove portando i greggi al pascolo affina costantemente il suo italiano, stia già meditando contro-mosse clamorose. Staremo a vedere.

ANDIAMO A CONSOLARCI IN PUGLIA...

E da vedere ci dovrebbe essere molto anche in Puglia, dove governa un signore che si chiama Nicola Vendola, ma ha il vezzo di farsi chiamare Nichi, e che pare vada molto d'accordo con il Guadagno di cui dicevamo sopra, almeno per una comunanza di vedute (dipende dalla prospettiva da cui si guarda...). Ma non divaghiamo. Questo signore, che fa appunto il Presidente della Puglia, ha pensato di organizzare la notte bianca, e per non sbagliare ne ha organizzate tre, dal 5 al 7 dicembre prossimi. Una spesuccia: solo sei milioni di euro, spiccioli che L'unione Europea aveva sganciato per la promozione del turismo in Puglia. Il Nichi è così riuscito a battere tutti gli altri comuni e regioni che hanno organizzato queste notti bianche (delle quali, come è arcinoto, si sente un bisogno irrefrenabile). Ha battuto tutti come capacità di spesa. Fonti malignamente informate dicono che il Vendola abbia minacciato di prendere a borsettate in faccia chi gli avesse mosso critiche, ma di più non sappiamo.

... E DA BEPPE DEL COLLE 


Insomma, in questo panorama, c'è da pensare che forse la sinistra, oltre che avere poche idee, le abbia ben confuse. Colpa dei pusher disonesti? Colpa degli choc post-elettorali? Mah! Ai posteri l'ardua sentenza, sia perché a noi non ce ne frega granché, sia perché per fortuna a sinistra c'è invece qualcuno che ragiona con rara lucidità. Non parliamo di Epifani, beninteso, fautore ormai dello sciopero estetico, ossia dello sciopero che non ha più ragione di avere alcuna attinenza con la realtà, perché bello in sé stesso. Parliamo del nostro amico Beppe Del Colle, il valoroso editorialista di Poltiglia Cristiana, l'uomo che forgia l'opinione pubblica, facendo scoccare scintille di puro ingegno sull'incudine della sapienza, dove batte con vigore sul ferro incandescente dell'analisi socio-cultural-politica. Ordunque, il Del Colle ci ha svelato una cosa che mai avremmo sospettato: l'opposizione parlamentare è un vero casino, dove ognuno va per la sua strada e fa quello che vuole, impippandosene del povero Walter, che continua a stare in piedi sulla sedia piagnucolando: “Io sono il segretario del partito”. Chi gli tira una nocciolina, chi un puffo. La sinistra è disunita. Del Colle l'ha detto. E lo ha detto col rammarico del vecchio amante che si sente tradito. Bei tempi quello del governo Prodi, limpido, efficiente, concorde. Ora basta, ora al Governo c'è Satanello Berlusconi e la sinistra, anziché pensare seriamente a come ucciderlo, è occupata a sbranarsi in casa. Non solo: Berlusconi, è questo è un vero scandalo, fa interventi a favore delle fasce più deboli della popolazione. Il Beppe gronda lacrime: dove andremo a finire, di questo passo? Già siamo andati a finire in un caso clamoroso: il senatore Villari, regolarmente eletto a Presidente della Vigilanza RAI, si è rifiutato di dare le dimissioni. Il Walter ha dovuto rinchiudere nel sarcofago la Voce dei Giovani, Sergio Zavoli. Villari è un esponente del PD, ergo dell'opposizione, ergo è stata rispettata la prassi, che vuole che questa commissione sia presieduta da un membro dell'opposizione. È stato eletto con votazione regolarissima e quindi ha deciso di restare al suo posto. Un osservatore rozzo potrebbe dire che questa è l'ennesima figura da cioccolatai che la sinistra, sotto la guida del Walter, è riuscita ad aggiungere al suo già ricco medagliere. Eh, no. Il Beppe Del Colle, vecchio volpone, non ci sta. E ci spiega che quella di Villari è una vicenda “disgustosa”. Il perché probabilmente ce lo spiegherà nel prossimo editoriale, ma intanto ci ha già fornito dei punti fermi, chiari, indici di una lucidità e imparzialità, classiche del grande giornalista. E in attesa di questa seconda puntata del grande Beppe, Vi salutiamo tutti e Vi auguriamo una buona nuova settimana. 

Paolo Deotto

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