lunedì 22 settembre 2008

IL GIRO DELLA SETTIMANA 15 - 21 SETTEMBRE 2008

EPIFANI, PROFETA DEL NUOVO SINDACALISMO

Settimana densa di avvenimenti. Qui in Italia tutto bene, compreso il dott. Guglielmo Epifani, che di mestiere fa il segretario generale della CGIL, e quindi un osservatore superficiale lo potrebbe pensare dedito a contratti di lavoro, lotte sindacali per difendere i posti di lavoro e mercanzia del genere. Visione riduttiva. L'Epifani ha invece scritto in questi giorni una delle più appassionanti pagine nella storia della psichiatria italiana, in ciò coadiuvato dai rappresentanti di una categoria, i piloti, che notoriamente vivono nell'indigenza e tra le più nere privazioni. Infatti, posto davanti al dilemma: “è meglio far fallire Alitalia che da lavoro a ventimila persone, o accettare condizioni che mandino a casa solo tremila dei ventimila (peraltro dando loro il paracadute della mobilità)?”, l'Epifani ha scelto per la prima ipotesi, che era peraltro quella auspicata anche dai rappresentanti dei piloti. Poi quando la controparte, ossia la società CAI, che era disponibile a raccogliere le macerie di Alitalia, ha mandato tutti elegantemente a quel paese, non sono mancate le scene di esultanza. Le nuove frontiere del sindacalismo sono davvero appassionanti. Basta con le vecchie cerimonie di contratti di lavoro, licenziamenti, esuberi, cassa integrazione, scioperi, e così via. Basta far fallire l'azienda per cui si lavora e ogni preoccupazione è risolta. Del resto, ben protetti dalla legge Basaglia, questi nuovi leoni del sindacalismo possono svolgere un ragionamento ineccepibile: “Chi ci procura problemi? Alitalia. Allora basta eliminare Alitalia, e non avremo più problemi”.
Ora qualcuno, accecato dalle più nere nostalgie per l'orbace e l'impero d'Etiopia, potrebbe obiettare che però il trasporto è un servizio pubblico e così facendo si mettono nei pasticci anche tutti quelli che magari hanno necessità di viaggiare. Ma i nuovi leoni non si fermano davanti a queste quisquilie e con un sonoro “me ne frego” tirano dritti, disposti ad arrivare nudi alla meta. Tutto ciò ricorda qualcosa di già accaduto anni fa, e finito maluccio, ma al momento non ci viene in mente con precisione...

MA LA MINISTRA GELMINI HA I SUOI PROBLEMI

Ma se Epifani & C. hanno i loro problemi, ma li affrontano con piglio e cipiglio sicuri, ben più preoccupata deve essere la Ministra Gelmini, che ha deciso che nelle scuole elementari torni la figura del maestro unico, al posto dei cinque – sei che attualmente prendono uno stipendio, pardon, lavorano in ogni classe. La giovane Ministra rischia i capelli bianchi anzitempo, se fa a farsi un giro, ad esempio, all'Istituto Comprensivo di Como – Albate, dove in una prima elementare ruotano ben nove maestre. Ci viene il dubbio che l'Istituto sia definito “comprensivo” perché pieno di comprensione verso le esigenze del personale, laddove si consideri che, trattandosi di danaro pubblico, uno stipendio non lo si nega a nessuno. Del resto, diciamocelo francamente, la ministra Gelmini sbaglia e si contraddice da sola. Infatti essa sostiene che alle elementari l'insegnante deve essere unico, perché ai bambini ancora in tenerà età giova un unico riferimento, come in famiglia. Ma così dicendo la ministra fa finta di ignorare ciò che la sinistra ha invece ben compreso, ossia che il vetusto modello di famiglia (imposto dall'oscurantismo della Chiesa, coadiuvata dalle squadracce fasciste e dagli agenti segreti di Berlusconi) è ormai morto e sepolto. Nuovi modelli di famiglia si impongono: due padri, due madri, e, perché no?, magari tre cognati che convivono con un cugino omosessuale di secondo grado che ha rapporto affettuoso con una prozia mascolina. Orbene, il bimbo della new generation (si dice così? Boh) non è più ristretto tra padre e madre (che, a ben guardare, ricordano la sciagurata diarchia tra Mussolini e il Re), ma può ricevere educazione ed affetto (e anche qualcos'altro, ma lasciamo perdere) da nuovi tipi di coppie, tris, full, e scala reale. E quindi, se la scuola elementare deve dare al bimbo gli stessi punti di riferimento della famiglia, questa ostinazione della ministra Gelmini nel volere il maestro unico appare quanto mai antistorica e reazionaria. Molto meglio la scuola elementare a maestro variabile da tre a x, laddove x è una variabile che segue (o addirittura anticipa con lungimiranza) i nuovi modelli di famiglia che via via si affermeranno nella Società.

PER FORTUNA, REPUBBLICA VIGILA

Alitalia, scuola, comunque si girino le frittate si può facilmente capire che il paese sta sprofondando per colpa del governo di centrodestra. E ce lo spiega chiaramente La Repubblica, che per fortuna vigila sulle sorti della democrazia, dando spesso il cambio a Famiglia Cristiana, dove Beppe Del Colle e Don Sciortino devono essere in fase depressiva perché hanno appena confezionato un numero senza neanche un articolo contro Berlusconi. Orbene, il noto quotidiano di De Benedetti ci fornisce - e tutti l'attendevamo con ansia – la lettura politicamente corretta della terribile strage di Castelvolturno, dove sei negri sono stati uccisi con un diluvio di pallottole da killer della camorra. È stato ucciso anche un bianco, ma di questo a Repubblica non gliene frega granché. Pare, dicono gli investigatori, che questi omicidi abbiano origine da “sgarri” commessi nel mercato della droga in una una zona che è monopolio di uno spietato clan camorristico, quello dei Casalesi. Ma Repubblica vigila e ci spiega che tutto ciò ha invece origine dal clima xenofobo creato dal governo. È infatti noto che i killer della camorra, sentendosi sicuri e tranquilli dal momento che il duo Berlusconi – Maroni ha creato un clima di feroce xenofobia possono finalmente fare strage di stranieri, specie se di colore. Stiano all'erta anche cinesi e pellirossa. Notoriamente, nei ventidue mesi felici del governo Prodi invece i killer, intimiditi dalla vigilanza democratica delle sinistre, si limitavano, se i loro avversari non erano di razza bianca, a rivolger loro parolacce – peraltro a bassa voce – o a fare dispettucci, come lo sgambetto o far cadere il cono gelato con un vile agguato alle spalle. In alcuni casi, peraltro prontamente repressi dalla vigilanza delle masse antifasciste, i killer erano arrivati a tirare elastici nelle orecchie. Ora, imbaldanziti dagli ordini precisi che Maroni ha dato alle Questure (uccidere a vista tutti i negri e i rom adulti, catturare invece donne e bimbi, destinati al mercato degli schiavi), i killer della camorra hanno perso ogni ritegno.

E FINALMENTE WALTER HA TROVATO LA SUA STRADA

Di tutti questi problemi però sembra non interessarsi Walter Veltroni, che appare sempre più vicino a Peter Pan, visto che entrambi dirigono qualcosa “che non c'è”, isola o partito che sia. Ma dicevamo che il Walter forse ha trovato finalmente la sua strada. Infatti ha di recente dichiarato la sua intenzione di fare un viaggio al Polo Nord, per visitare le terre dove l'orso bianco è in via di estinzione e dove si rischia, a causa dello scioglimento dei ghiacci, la catastrofe ambientale. In effetti il Walter è esperto come pochi in materia di estinzioni e di catastrofi, e quindi un suo viaggio in quelle zone non potrà che portare del bene. Non solo agli orsi. C'è chi dice infatti che D'Alema si sia offerto di finanziargli il viaggio, ma sia stato spiato mentre a un agente di viaggi chiedeva con insistenza il costo di un viaggio al Polo Nord, biglietto di sola andata. Però noi crediamo che questa sia una malignità, e quindi ci riserviamo di approfondire l'argomento e di fornirvi i dovuti chiarimenti.
Arrivederci , con questo cocente dubbio, alla prossima settimana.

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