venerdì 12 settembre 2008

PERCHE' ADRIANO SOFRI NON STA ZITTO ?

L'Italia è un grande Paese. Fate un'enorme porcheria, fatela però in modo "politicamente corretto", poi maceratevi nelle profonde riflessioni e revisioni, ossia metteteci decenni per arrivare alle conclusioni a cui erano già arrivati gli uomini di buon senso decenni prima. Ovviamente in tutta questa faccenda non trovano alcun posto le vostre vittime, il male che avete fatto, il sangue e il dolore causati dal vostro gesto. Ma voi siete troppo impegnati nelle vostre profonde revisioni per avere il tempo di pensare a queste sciocchezze.
Fate così e, se pescati, farete pochissima galera, poi diventerete famosi, richiesti nei migliori salotti ed editorialisti su rinomati giornali.
Tutto ciò fa un po' schifo, non vi pare?

Queste riflessioni mi venivano alla mente dopo l'ultimo parto giornalistico di Adriano Sofri, assassino del commissario Calabresi. Sofri è un assassino, perchè la sentenza è definitiva, e quindi questo titolo gli spetta. Ed è anche uno spudorato, perchè ha l'osceno coraggio di voler pontificare sul suo stesso crimine, e quasi quasi, leggendo quanto scrive sul "Foglio", verrebbe da pensare che lui e i figuri del suo stesso stampo fossero dei bravi figlioli, forse solo un po' esuberantucci, ma per una buona causa.
Questi delinquenti attesero sotto casa un uomo buono e mite, un servitore dello Stato, un padre di tre figli, il commissario capo Luigi Calabresi, e lo ammazzarono vigliaccamente.
Se Sofri sia o meno pentito, non mi interessa. Lo giudicherà il Buon Dio. Ma trovo davvero schifoso il fatto che quest'uomo non abbia avuto il buon senso, dopo aver tra l'altro riacquistato (non si capisce bene perchè) la libertà, di scomparire, di cambiar nome, possibilmente anche continente. No, Sofri pontifica, Sofri è un saggio, che continua a sputar sentenze, che "rivede" il percorso politico e umano di Lotta Continua. Il percorso di una banda di psicopatici violenti.
Che schifo.
Il signor Sofri pontifica, che gliene frega a lui di quel giovane poliziotto steso per terra sul proprio sangue, ucciso come un cane? Ci ha sputato sopra allora, continua a sputarci sopra adesso, come sputa sul dolore dei familiari di Calabresi.
Lui, Sofri, è una mente superiore, Come può scendere al banale dolore sofferto da persone banali?

Ma non si fa un po' di schifo a sè stesso?

E perchè un giornale come Il Foglio dà ospitalità a questo assassino, privo di pudore?

Chi mi darà una risposta? Forse nessuno. Una cosa è certa: questo sventurato Paese non è ancora guarito dal morbo del 68. Immoralità, mancanza del senso di responsabilità, violenza, coscienze opacizzate dall'ideologia. Queste malattie sono ancora presenti.

Queste malattie consentono che un assassino spudorato e spocchioso trovi una tribuna da cui emettere i suoi ragli.

Che schifo

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