martedì 18 novembre 2008

ELUANA, RICORSO A STRASBURGO, CASSAZIONE: NON BLOCCA LA SENTENZA

Riporto dall'ANSA di stasera:


ROMA - Il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo - promosso da 34 associazioni che si battono per la tutela ad oltranza della vita - non puo' bloccare gli effetti della sentenza della Cassazione che ha dato il definitivo 'via libera' al distacco del sondino che tiene in vita Eluana Englaro, la donna in coma irreversibile da ormai diciassette anni. E' questo il parere del Sostituto procuratore generale della Cassazione Marcello Matera che sottolinea come ''dal punto di vista tecnico la presentazione del ricorso in questione e' come se non esistesse: non ci sono norme giuridiche che possano bloccare il rispetto del verdetto della Suprema Corte''.

''Rimane solo la considerazione per la tristezza di quello che succede attorno al 'caso Englaro'. E' un imbarbarimento - aggiunge Matera - segno del fatto che stanno saltando tutti i punti di equilibrio stabiliti dalla Costituzione: quando la riflessione etica si sovrappone alla norma interpretata da un giudice terzo, come la Cassazione, vuol dire che salta un aspetto fondamentale della democrazia''.

Il ricorso e' stato fatto da 34 associazioni. "Abbiamo inviato i ricorso via fax, via e-mail e via posta, come prevede il regolamento", fa sapere Alfredo Granata, il legale che assieme alla collega Rosaria Elefante sta seguendo la vicenda. "Abbiamo invocato - aggiunge - la regola 39 che prevede l'applicazione dell'estrema urgenza", congelando ogni azione allo stato attuale fino a quando la Corte non deciderà. L'obiettivo è di ottenere un pronunciamento il più rapido possibile da parte di Strasburgo e "una sospensiva o un annullamento" della sentenza della Suprema Corte.


Non so nemmeno i nomi delle associazioni che hanno presentato il ricorso, ma ciò che mi preme sottolineare in questa notizia è un'altra cosa:

Il magistrato dott. Marcello Matera parla di "imbarbarimento" perchè non si sta in serena letizia a guardare il caso di una persona CONDANNATA A MORTE. Secondo questo valente uomo salta "un aspetto fondamentale della democrazia" ! Eccezionale. In altri termini, la Cassazione, che (è meglio ricordarlo) NON E' DIO, lavandosi le mani (perchè non è nemmeno entrata nel merito, ma ha deciso in base a puri formalismi giuridici) manda a morte una povera donna. A questo punto pretendono anche, i signori magistrati, che tutti stiano a guardare questo atto ABOMINEVOLE e hanno la spudoratezza di parlare di imbarbarimento! Questo conferma che ormai si è alla follia, pura e semplice. Questi personaggi non sono più in grado di capire il senso di quello che dicono. Non si sono neppure accorti che qui non è in ballo qualche elegante quesito giuridico, MA LA VITA DI UNA PERSONA. E SI SECCANO, POVERINI, PERCHE' QUALCUNO, ANCORA NON IMPAZZITO, FA QUALCHE "RIFLESSIONE ETICA".

Dobbiamo continuare intensamente a pregare per Eluana Englaro, ma anche per questo nostro povero Paese, che sta crollando in un baratro davvero mostruoso.


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