lunedì 24 novembre 2008

IL GIRO DELLA SETTIMANA 17 - 23 NOVEMBRE 2008

E' NATO L'HOTEL A ZERO STELLE

Settimana densa di avvenimenti. Qui in Italia tutto bene, e meglio ancora in Svizzera, dove i fratelli Frank e Patrick Riklin, intraprendenti albergatori, constatando la crisi del settore, hanno lanciato l'hotel così low cost che più low cost non si può. Infatti i due vivaci imprenditori hanno ottenuto dal comune di Sevelen, cittadina del Cantone di San Gallo, la gestione di un ex rifugio atomico, capace di 54 posti letto. Le comodità sono così ridotte all'osso – o meglio, non ci sono proprio – che con un costo di dieci franchi svizzeri (circa otto euro) si può pernottare in camerata con bagno sul piano. È comunque garantito il comodino con abat-jour vicino a ogni letto. Il sindaco ha imposto una sola clausola: “Qualora scoppiasse la terza guerra mondiale, il bunker deve tornare alla sua funzione originaria nel giro di 24 ore”. I fratelli Riklin hanno accettato senza batter ciglio, inaugurando così il primo hotel a “0” zero stelle. Tanto, la guerra mondiale non è proprio alle porte, e se scoppiasse... beh, probabilmente nessuno avrebbe più bisogno di hotel.

Facciamo quindi i migliori auguri ai due albergatori svizzeri, pieni di spirito di iniziativa e di ottimismo.

MA L'ANM CHIEDE AIUTO ALL'ONU (TUTTI PER ONU, ONU PER TUTTI)

Chi invece non mostra alcun ottimismo, e forse è anche convinto che la guerra mondiale sia alle porte, è il dottor Luca Palamara, presidente dell'ANM, che per chi è nato giovedì scorso chiariamo subito che è la Associazione Nazionale Magistrati. Questa è una benemerita associazione che ha per scopo la tutela dei magistrati. Orbene, mentre siamo sempre in attesa di una associazione che tuteli i cittadini dai magistrati (ma questo è un altro discorso...), il dott. Palamara, nella sua veste appunto di tutelatore degli associati, ha scritto all'ONU, si proprio quella roba che sta nel Palazzo di Vetro a New York, al relatore speciale per i diritti umani. Egli (il Palamara) ha invocato la tutela delle Nazioni Unite contro i vari attacchi subiti dai magistrati “a cominciare dal Presidente del Consiglio”. A questo punto sarebbe sommamente indelicato ricordare cosa disse il terribile Cossiga in una trasmissione televisiva (in diretta) al presidente dell'ANM. Ma già che ci siamo, diciamolo. Cossiga, con la sua abituale delicatezza, dichiarò: “Lei, con quella faccia e quel cognome, mi ricorda solo una marca di tonno”. Comunque, a parte ciò che disse il nostro brillante ex presidente della Repubblica, non è chiaro se l'ANM abbia in animo di chiedere anche l'intervento dei caschi blu dell'ONU, considerando che potrebbe nascere un pericoloso asse Alfano - La Russa, con lo scopo di dare l'assalto con truppe (appunto, d'assalto) alle sedi giudiziarie, per trarre in arresto i magistrati e deportarli alla Cayenna. Del resto, si fa notare in ambienti giudiziari, l'assalto sarebbe facile: infatti, come è a tutti arcinoto, i nostri magistrati si trattengono in ufficio fino alle ore più tarde, perché non sopporterebbero mai di far patire ritardi al cittadino che da essi attende giustizia. Quindi il magistrato, dopo una giornata lavorativa di trentasei-trentasette ore, ormai raso al suolo dalla stanchezza (esausto ma felice, perché pago del dovere adempiuto) diverrebbe facile preda della soldataglia sguinzagliata dalle forze oscure e reazionarie che hanno attualmente in mano il governo. Basti pensare che il ministro Brunetta è arrivato a dire che anche i magistrati sono dipendenti pubblici e anche loro devono render conto delle ore di lavoro svolte! Dove andremo a finire? Alla marcia su Roma? O c'è del marcio a Roma? L'unica in questi casi è la vigilanza democratica.

E ALLA SCALA GLI ORCHESTRALI STANNO ORCHESTRANDO QUALCOSA

In attesa comunque di vedere i bianchi blindati dell'ONU difendere le sedi giudiziarie, non possiamo non condividere le angosce degli orchestrali del Teatro alla Scala, che dimostrando di aver capito tutto della situazione nazionale E mondiale, e sull'ottimo esempio dei piloti Alitalia, hanno minacciato di mettersi in sciopero proprio il giorno di Sant'Ambrogio, quando, come vuole la tradizione, si apre la stagione scaligera. Il loro sindacato autonomo, che si chiama Fials, ha già fatto un po' di scioperini e scioperetti perché sostiene che il nuovo contratto accettato dai maggiori sindacati non riconosce le “specificità delle masse artistiche”. Giusto. O meglio, sinceramente non abbiamo capito cosa mai voglia dire questa frase, però è senza dubbio molto suggestiva e quindi ci associamo anche noi. E se qualche crumiro volesse invece suonare, suoniamolo! Quanto alle “masse” artistiche, solo una carogna starebbe lì a sottolineare che la Fials rappresenta sessanta dipendenti su novecento del Teatro alla Scala. Qui si parla di arte, e quindi bisogna parlare di qualità e non di quantità. E poi la massa è un concetto variabile, è se è “massa artistica” è anche un concetto creativo, quindi i numeri, simbolo dell'aridità più assoluta, non contano nulla. Forse la proposta migliore per risolvere la crisi l'ha lanciato quel giornalista che ha scritto: “non facciamo la Prima alla Scala, e mandiamo a quel paese quei rompiscatole”. Ma, da gentiluomini qual siamo, non vogliamo su queste modeste pagine influenzare il parere del Sindaco, essendo che esso è una Signora.

E IL NOSTRO BUON WALTER, CHE FA?

Né ci permetteremmo mai di voler influenzare le meditazioni del Walter, anche perché a questo punto ci sembra davvero di sparare sulla Croce Rossa, ma anche su quella Bianca, la Verde, la Santa Rita, insomma su tutte le ambulanze del 118. Ma insomma, considerate la situazione di questo pover'uomo. Resosi conto, con un certo sforzo, di non aver vinto lui le elezioni americane, è piombato nel marasma della nomina del Presidente della Vigilanza Rai. Ora, che sulla Rai ci sia da vigilare, è fuor di dubbio, ma sarebbe meglio se vigilasse un team di psichiatri e revisori dei conti. Ma, a parte ciò, il PD, che il Walter continua a sostenere che sia un partito da lui guidato, propone la limpida figura di Leoluca Orlando Cascio all'elevata carica. Il PdL risponde, più o meno, col famoso gesto di chi fa vedere dove si tiene l'ombrello. E fa malissimo, il PdL, perché l'Orlando Cascio, con la sua esperienza circa gli “amici degli amici” sarebbe stato il più indicato a vigilare su un ambiente fatto per lo più di amici degli amici degli amici. Ma tant'è, che si tiene una votazione e ne vien fuori finalmente il Presidente. Ira funesta del Walter. Perché? Il presidente è forse del PdL? Macché, è un suo senatore, si chiama Villari. Ma il Walter, non dimentico delle lezioni di democrazia apprese fin dalle sue giovani origini in un partito che amava così tanto la democrazia da imporla qua e là a suon di carri armati, dice: “Vergogna, attentato alla democrazia, il nostro uomo è nostro ma non è nostro”. Di Pietro, che da un paio di giorni forse aveva tralasciato la dose giornaliera di aloperidolo, gli vien dietro: “E' un golpe di Berlusconi!”. Insomma, Villari, dicono in coro, deve dimettersi, perché è una vergogna essere eletti con una regolare elezione. Ecco che il Walter ha il colpo di genio. In base al principio “largo ai giovani” propone la figura eminente di Sergio Zavoli, il quale, rianimato per alcuni istanti con massicce dosi di naftalina, dice “sì, sì”. Giubilo. Il PdL dice “Ok, ce lo teniamo pure noi”. Allora il Walter, che finalmente ha la situazione in pugno dice al Villari: “Ora dimettiti”. Il Villari gli risponde: “Col xxxxx” E qui non possiamo proseguire, per rispetto alle gentili Signore e ai fanciulli che potrebbero leggere queste righe. Sta di fatto che il Villari è lì e fa il Presidente, il Walter è pure lì e non sa che fare, mentre il Di Pietro va in giro e dice che lui spacca tutto. E il resto della sinistra piange e si dà a varie attività, chi all'uncinetto, chi alle passeggiate solitarie nelle selve e sui greti dei torrenti. Le solite fonti ben informate dicono che solo D'Alema abbia stappato massicce dosi di champagne. Ma vi riferiremo meglio, una volta controllate le fonti. Anche perché, sia detto tra di noi, del Presidente della Vigilanza Rai, che ce ne frega?
E con questa profonda meditazione, Vi salutiamo tutti e Vi auguriamo buona settimana.

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