domenica 16 novembre 2008

IL GIRO DELLA SETTIMANA - 10 - 16 NOVEMBRE 2008, NON L'HO SCRITTO

Oggi, domenica 16 novembre 2008, non sono riuscito a scrivere il consueto “Giro della settimana”, perché bisogna avere l'animo abbastanza sgombro per fare un po' di ironia, per scherzare. E argomenti su cui prendere un po' in giro i nostri politici non mancavano di certo. C'è un tale numero di buffoni e di imbranati che non è difficile farci sopra quattro risate.

Ma ho il cuore troppo gonfio di amarezza e di disgusto. Perché devo nasconderlo? Sono disgustato da quanto sta accadendo in questo nostro Paese, così bello e così ricco di potenzialità, ma così inquinato da ipocrisie, da follie, da sepolcri imbiancati che pretendono di darci lezioni e di ergersi a maestri di vita.

In questa nostra amata Italia è possibile mandare a morte una persona che ha la colpa, imperdonabile, di essere bisognosa di cura e attenzione continue, e quindi di essere fastidiosa. E la si manda a morte anche se c'è chi è ben disposto a continuare ad assisterla, come fa amorevolmente da anni e anni.
No: deve morire! Questo schifo di Paese deve essere fatto di tanti vermi sani, belli, efficienti, produttivi. Ma resteranno sempre vermi. Strisceranno e mangeranno la terra.
Questi vermi non hanno più la coscienza, non hanno più il cuore. Della vita, non gliene frega niente.

Eluana Englaro: da mesi ne parliamo. Abbiamo assistito alla follia di un padre che “si batte” per uccidere la figlia. Abbiamo assistito alla follia di giudici (e quelli di Cassazione, il massimo della sapienza giuridica!) che, capaci di sonnecchiare per anni su una sentenza, hanno trovato un'inusitata rapidità per decretare la morte di un'innocente, in un Paese che ha abolito la pena di morte, e l'hanno decretata per motivi procedurali. Non sono entrati nel merito della vicenda.
Due giorni, anzi, un po' meno. Per i signori della Cassazione sono stati sufficienti. Dovevano fare un week end tranquillo, e hanno sbrigato tutto rapidamente? Può darsi.

Ma, per favore, nessuno più venga a dire la trita e cretina frase “abbiamo fiducia nella magistratura”. Ma quale fiducia? Ma fiducia in chi? In personaggi ben pagati che con un tratto di penna in fondo a un foglio si liberano la coscienza e autorizzano un padre annebbiato nella testa e nel cuore a uccidere la figlia?

Almeno spero ardentemente che nessuno di questi epigoni di Ponzio Pilato venga a dirci di aver preso una “sofferta” decisione. Intanto si sono già arroccati nella tana della loro corporazione e il Consiglio “Superiore” (ma superiore a chi? A cosa?) della Magistratura ha già detto che non accetterà critiche. 

Che schifezza.

Un padre che farnetica e dice che “finalmente siamo in uno Stato di diritto”. La presunta legittimità diventa Idolo e si sostituisce ai valori più sacri, all'amore paterno, alla tutela della vita.

E in tutto questo liquame, come potevo mettermi a scrivere note scherzose sulle fesserie dei nostri politici? Su tanti politici che si sono detti “solidali” col povero padre annebbiato?

Ieri, e spero che non sia vero, ho letto che è in preparazione anche un libro, a firma di quest'uomo, su tutta la vicenda. Insomma, c'è già aria di business sull'assassinio che si preannuncia

Ma in che schifo di Paese siamo precipitati?

Il sangue dei giusti ricade su chi lo ha versato.

E chi si macchierà di questo delitto - che per ora, grazie al Cielo non è ancora avvenuto, e potrebbe anche non avvenire – diventerà anch'egli vecchio, magari malato, magari inabile. E allora invocherà di poter avere anche un secondo in più di vita, di questa vita che è così facile giudicare, quando è degli altri, e che è così facile decidere che finisca, per soddisfare i propri insani desideri di onnipotenza. E chissà se avrà vicino persone amorevoli o disgraziati pronti a farlo morire, considerandolo ormai un peso inutile e fastidioso...

Togliere la vita ! Folle e perversa imitazione di Dio, fatta da un uomo che ha perso il senno. Ma attenzione, tutti i debiti prima o poi vengono a scadenza e non è possibile spargere il Male senza restarne prima o poi travolti.
Intanto in quel di Lecco ci sono delle suorine che da anni accudiscono con Amore Eluana Englaro e che hanno chiesto di lasciarla a loro, perché ormai fa parte della loro famiglia. Ed è vero. La famiglia è il luogo primo dell'Amore. E l'Amore è vita, non è procurare la morte, oltretutto con la vigliacca ipocrisia di una dichiarazione di legittimità.

Buona notte a tutti, buona nuova settimana. Auguri infiniti alla nostra povera Italia. Che il Signore la sollevi dalla fogna in cui è sprofondata, prima che muoia, annegata nello schifo.


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